giovedì 19 novembre 2009

POSSO CAMMINARE A PARADISE BEACH ?

Mi sono recato con la mia moto a Paradise Beach vicino Patong (Phuket) con l’intenzione di passeggiare sulla spiaggia e bere 2 birre. Un ragazzo che lavora li’ mi ha detto che dovevo pagare 100 baht se volevo passeggiare sulla spiaggia e si e’ molto arrabbiato al mio successivo rifiuto.
Mi ha poi detto che se non volevo pagare sarei dovuto andare via.
Pensavo che tutte le spiagge fossero di proprieta’ del Re. Qual’e’ la situazione ?

19/11/09 – Firmato: Richard Walker – Chalong


RISPOSTA:

“Sebbene Paradise Beach stia diventando sempre piu’ popolare, rimane sempre una spiaggia libera. E’ possibile che venga fatto pagare il parcheggio e per l’utilizzo di ombrellone e sdraio ma chiedere soldi per passeggiare sulla spiaggia non e’ corretto.
E’ possibile fare un reclamo presso il municipio di Patong o spedire una email tramite il nostro sito Web ed andremo ad investigare.

Per ulteriori informazioni, recarsi al Municipio di Patong (12/3 Ratpatanusorn Road, Patong – tel 076 344255/75)

19/11/09 – Mr Baramee – Impiegato del Municipio a Patong Beach

giovedì 5 novembre 2009

POSSO PAGARE LE BOLLETTE IN ANTICIPO ?

Vivo a Phuket ma rientro al mio Paese per 3 mesi all’anno ed in tali circostanze ho difficolta’ a pagare le bollette. E’ possibile pagare luce ed acqua depositando soldi in anticipo sufficienti a coprire il costo totale ?
Ogni volta che tento di fare cio’, mi viene risposto che non e’ possibile. E’ vero ? E perche’ ? Invece di utilizzare semplici metodi, mi vedo costretto a coinvolgere i miei amici ai quali chiedo mensilmente di pagare per me.

5/11/09 – Firmato: David Crompton – Phuket


RISPOSTA:

“Le compagnie di erogazione luce ed acqua non accettano pagamenti anticipati pero’ quello che potresti fare e’ di concordare con la banca un’addebito diretto mensile dal tuo conto a quello dell’autorita’ provinciale del servizio da pagare.
Per far cio’, bisogna recarsi presso l’autorita’ e ritirare tutta la documentazione necessaria per poi andare in banca con l’ultima bolletta, libretto bancario, passaporto e permesso di lavoro. Cosi’ facendo, verra’ attivato il servizio di addebito mensile dal tuo conto”.

5/11/09 – Firmato: un impiegato della Kasikorn Bank di Phuket

mercoledì 23 settembre 2009

PERCHE’ I SOLDI DALL’ESTERO IMPIEGANO COSI’ TANTO ?

Il 9 Gennaio 2009, ho depositato un assegno della mia banca Americana nel mio conto bancario presso la Siam Commercial Bank. Mi e’ stato riferito che l’accredito sarebbe avvenuto dopo 45-60 ridicoli giorni.

L’addebito nel mio conto Americano risulta al 20/1/09 pertanto perche’ altri 35-49 giorni sono richiesti per accreditarli ? In molti Paesi, tale pratica risulta illegale.

20/3/09 – Firmato: Don Aleman – Pattaya


RISPOSTA:

“La banca richiede 45-60 giorni poiche’ e’ necessario spedire l’assegno alla banca emittente per ottenere il denaro dalla banca Statunitense.

Una volta che il denaro arriva alla SCB a Bangkok, ci vogliono altri 2-3 giorni per accreditarlo alla filiale di Phuket”

20/3/90 – Ms Benjaluk Cha-Lermkruan – Manager della SCB di Phuket

giovedì 13 agosto 2009

SONO IL PROPRIETARIO DEL MIO PERMESSO DI LAVORO ?



Mi sono dimesso dal mio posto di lavoro pochi mesi fa’ e la compagnia si e’ trattenuta il mio permesso di lavoro poiche’ mi hanno assicurato che appartiene a loro. Il mio nuovo datore di lavoro mi ha chiesto il mio permesso di lavoro per assumermi ed il loro avvocato ha riferito che il permesso di lavoro appartiene di fatto al lavoratore ossia a me.

La mia domanda pertanto e’: a chi appartiene il permesso di lavoro ?

13/8/09 – Firmato: Dave Smith

RISPOSTA:

Il permesso di lavoro appartiene al lavoratore ma solamente quando costui lavora presso l’azienda che glielo ha fornito. Una volta che non lavora piu’ con l’azienda, diventa proprieta’ del Dipartimento del Lavoro. La vecchia azienda cancellera’ il permesso di lavoro. E’ necessario poi che il lavoratore porti i documenti della cancellazione all’Immigrazione qualora sia in possesso di un visto annuale ottenuto dal lavoro con la vecchia azienda.

Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio del Lavoro di Phuket – 38/27 Rattanakosin 200 Pee Road, Thanon Talad Nua, Amphur Muang. Tel.: 076-219660

13/8/09 – Firmato: un Impiegato dell’Ufficio del Lavoro di Phuket

lunedì 3 agosto 2009

COME POSSO AVERE L’ALLACCIAMENTO ALLA RETE IDRICA ?

L’acqua dovrebbe costare tra i 3 ed i 5 baht al metro cubo. Ne sto pagando 15 poiche’ sono costretto a comprarla da un distributore privato sebbene alcune case nel nostro villaggio ricevano acqua dalla rete.
Qualche funzionario dell’autorita’ di erogazione puo’ spiegarmi com’e’ possibile avere acqua meno costosa ?

3/8/09 – Firmato: Victor – Kathu


RISPOSTA:

“Se sei il proprietario della casa in cui abiti, puoi far domanda per avere l’allacciamento alla rete e pertanto ottenere il contatore. E’ necessario recarsi presso la “Waterwork Authority” di Kathu con copia del tuo passaporto, il documento di registrazione della casa ed il contratto che hai firmato quando hai comprato la casa.
Qualora la casa sia in affitto, abbiamo bisogno di un’autorizzazione da parte del padrone, la sua carta d’Identita’ e la documentazione di registrazione della casa. La tariffa di consumo dell’acqua e’ di 8 baht al metro cubo.

Per ulteriori informazioni: Provincial Waterworks Authority, 106/137 Moo 7, Wichit Songkhram Road, T. Kathu, Phuket 83120 – tel. 076 319173

3/8/09 – Firmato: un impiegato del Provincial Waterworks Authority

mercoledì 24 giugno 2009

ONE-TWO GO OG269: PER NON DIMENTICARE



“l’NTSB non e’ in grado di determinare le cause dello schianto e nessun provvedimento viene imposto in quanto l’incidente era incontrollabile”





Il volo low cost ONE-TWO GO OG269 Bangkok – Phuket si schianta sulla pista dell’areoporto di Phuket in fase di atterraggio il 16 Settembre 2007. 88 persone (45 stranieri e 43 thailandesi) muoiono orribilmente. L’indagine avviata e’ presieduta dal Dipartimento di Aviazione Civile Thailandese il quale promette di far luce sull’intera vicenda in modo trasparente mentre invece si delinea presto la totale incompetenza e reticenza delle autorita’ investigative a far saltar fuori la verita’.

http://www.investigateudom.com/ e’ creato da Bonnie, figlia di una delle vittime Americane dove espone in modo chiaro ed esauriente tutte le magagne e le malefatte della compagnia ONE-TWO GO e soprattutto l’inefficenza ed inutilita’ dell’Autorita’ che dovrebbe controllare ed investigare ossia il Dipartimento di Aviazione Civile Thailandese. Ho voluto fare questo post per invitare tutti a non volare con ONE-TWO GO poiche’ il suo Direttore e fondatore (Udom Tantiprasongchai) ha connessioni importanti e finche’ l’indagine rimarra’ in Thailandia la verita’ non verra’ mai a galla: se le pressioni internazionali non sono sufficienti, allora “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Qui’ di seguito, vi riporto il contenuto essenziale dal piu’ recente al piu’ vecchio invitandovi a firmare la petizione affinche’ l’indagine non venga insabbiata:

1) Cho Ting Tsang - COO (Chief Operative Office) di ORIENT THAI (la compagnia aerea madre con voli di linea) e di ONE-TWO GO – manda una email all’operatore di volo ed al CEO (Chief Executive Officer che e’ Udom) con la richiesta (illegale) di variare le ore di volo dei 2 piloti deceduti facendole rientrare entro i canoni di legge.
2) ONE-TWO GO sottopone al NTSB (il pannello investigativo creato dal Governo dopo i noti lapsus investigativi del CAA alias Dipartimento di Aviazione Civile) un foglio elettronico contenente le ore (illegalmente modificate) dei 2 piloti deceduti
3) Il Vice-Direttore Generale del CAA ammette di aver ricevuto da ONE-TWO GO documenti falsi e che le ore di volo originali dei 2 piloti sono largamente superiori a quelle dichiarate. Non viene preso alcun provvedimento contro la Compagnia Aerea ed il NTSB manco sapeva dell’accaduto se non fosse che viene messo al corrente da http://www.investigateudom.com/.
4) Ore di lavoro eccessive e pertanto illegali. Tale e’ la situazione evidenziata dai turni di lavoro sia del Capitano Arief che dell’Ufficiale Montri nei mesi di Agosto e Settembre . I documenti mostrano ore molto aldila’ delle 100 fissate al mese dalle convenzioni Internazionali sull’aviazione e delle 110 fissate dall’Aviazione Thai. Dopo l’incidente, le ore eccessive di lavoro sono continuate come mostrato dai documenti di Dicembre .
5) Misteri. Il Capitano Arief e’ in vacanza 1 mese senza retribuzione e malgrado cio’ la sua firma risulta nel registro che abilita al volo 4 piloti: Natsir, Purwanic, Hendrarto e Haryanto.
6) Sospensione Temporanea: il CAA Thailandese revoca temporaneamente la licenza di volo alla ONE-TWO GO tra il 21 Luglio ed il 5 Dicembre 2008 per “grosse pratiche insicure”.
7) L’11 Ottobre 2008 il volo internazionale con passeggeri ONE-TWO GO vola da Hong Kong a Bangkok senza licenza e questo in modo regolare (vedi foto)
8) Nessun cambiamento sia nella direzione della ONE-TWO GO che nel Dipart. dell’Aviazione Civile. Udom Tantiprasongchai e Cho Ting Tsang rimangono in pieno controllo sia di ONE-TWO GO che di ORIENT THAI ed il Gen. Chaisek ed il Gen. Vuttichai (rispettivamente Direttore e Vice dell’Aviazione Civile) rimangono al loro posto.

Prima del disastro, almeno 2 Piloti di ORIENT THAI / ONE-TWO GO hanno cercato di prevenire la catastrofe: Clement Campeau scrisse al capo Piloti di ORIENT THAI John McDermott mettendolo al corrente che sia la formazione dei piloti cosiccome le loro qualifiche che la manutenzione degli aerei erano tutti compromessi prevedendo che da li’ a poco sarebbe successo l’incidente. Un’altro pilota (che vuole rimanere anonimo poiche’ sta ancora lavorando), ha scritto ai Dipartimenti dell’Aviazione Civile di Hong Kong, Korea e Thailandia riguardo voli pericolosi, bustarelle, ore di lavoro eccessive ed altro. Nulla e’ cambiato.
Il 16 Settembre 2007, il volo OG269 aveva a bordo neo-laureati, coppie in luna di miele, pensionati, turisti e cittadini Thai. L’aereo era sotto i comandi del Capitano Indonesiano Arief e del Primo Ufficiale di bordo Thailandese Montri. Era risaputo che Arief avesse dei problemi di salute particolarmente durante il pomeriggio e quando c’era brutto tempo. Montri era un Ufficiale novello con ben poca esperienza e sebbene fosse rispettato dai colleghi aveva ricevuto una formazione inadeguata (supervisionata dall’Aviazione Civile Thai). Inoltre, la ONE-TWO GO e la ORIENT THAI non avevano alcun programma di sicurezza nonostante l’obbligatorieta’ della legge (anche qui’, sotto supervisione dell’Aviazione Civile).
Entrambi i piloti avevano volato ben oltre il limite massimo consentito per legge nei 7 giorni precedenti e non avevano avuto giorno di riposo come previsto dalla legge. Entrambi avevano anche ecceduto nelle ore di lavoro legali dei precedenti 30 giorni.
Nonostante un rapporto chiaro sulle condizioni del tempo fatto dal pilota che e’ atterrato prima, i piloti hanno deciso di atterrare ugualmente in condizioni sia di cambio improvviso della direzione del vento che di pioggia scrosciante. I dati registrati nella scatola nera dicono che Arief non ha controllato l’atterraggio. Montri non aveva la capacita’ di far atterrare un aereo a maggior ragione in tali condizioni. Montri ha annunciato la sua intenzione ad abortire l’atterraggio ma poi non e’ stato in grado di programmare il velivolo per il giro supplementare. Improvvisamente, l’aereo ha perso potenza nei motori e Montri ha panicato cercando di passare il controllo ad Arief (“Tu hai il controllo” queste le sue parole) il quale pero’ non ha risposto. Per 15 dei fatali 19 secondi di volo – i quali sono considerati un’eternita’ dagli esperti – nessuno era alla guida dell’aereo e 4 secondi prima dell’impatto, qualcuno (non sappiamo chi) ha azionato i motori: troppo tardi poiche’ normalmente passano tra i 7 ed i 9 secondi prima che si abbia l’effetto di sollevamento.

L’unita’ di Soccorso dell’aeroporto si e’ rivelata inadeguata. Sia l’attrezzatura che lo staff non rientravano nei parametri stabiliti dall’ICAA (l’Autorita’ Internazionale dell’Aviazione Civile) per un’aeroporto Internazionale. Peggio ancora, la stazione di Soccorso dell’aeroporto non aveva provveduto a rifornire l’acqua e la schiuma che erano stati utilizzati durante un’esercitazione 3 giorni prima e la torre di controllo non aveva provveduto ad informare i piloti di tale situazione come richiesto dalle norme dell’Aviazione Civile Internazionale. Chiunque abbia chiamato i Vigili del Fuoco di Phuket per mandare aiuto, li ha informati che “un aereo e’ uscito dalla pista” invece di dire che si era schiantato. Gli aiuti sono arrivati dopo 20-45 minuti ed un paramedico Americano sul posto ha descritto le operazioni di soccorso come “di recupero” invece di essere “di salvataggio”. (Vedi Video).
Udom Tantiprasongchai, proprietario delle compagnie aeree ORIENT THAI e ONE-TWO GO, ha difeso i propri piloti come “esperti” mentre dietro le spalle del pubblico sia lui che il Dipartimento di Aviazione Civile Thai hanno iniziato ad insabbiare le prove. Improvvisamente, l’Aviazione Civile ha annunciato che l’incidente e’ stato causato da un’improvviso cambio di direzione del vento. Cho Ting Tsang, Chief Operating Officer del gruppo, manda ad Udom e all’operatore di volo una email con in dettaglio la storia dei voli di Arief e Montri falsificata richiedendo la sostituzione dei registri di volo dell’aeroplano.
Nonostante che tali prove siano state date sia all’Aviazione Civile che al pannello di supervisione costituito dal Governo (NTSB), nulla e’ successo. Con un comunicato datato Febbraio 2008, l’Aviazione Civile ha dichiarato che l’NTSB “non e’ in grado di determinare le cause” e che “nessun provvedimento viene imposto in quanto l’incidente era fuori ogni controllo”. Jill Andrews, capo investigatrice dell’NTSB, ha smentito tali affermazioni (Andrews e’ stata messa al corrente della frode dal team di investigateudom il quale le ha fornito anche i turni di volo originali dopodiche’ la stessa non ha mai riferito di tale frode al Governo Thai).

Alla luce di tali fatti, solo una scelta: NESSUNO VOLI ONE-TWO GO finche’ non verranno presi provvedimenti nei confronti di chi ha dato disposizione a falsificare documenti, prove e registri. E’ TOTALMENTE ASSURDO CHE ALLA LUCE DI TALI PRATICHE FRAUDOLENTE ATTE AD INSABBIARE LA RESPONSABILITA’ NELLA MORTE ORRIBILE DI 88 PERSONE, TUTTO VENGA PASSATO COME SE NULLA FOSSE. Quando Udom, Cho, i Gen. Chaisek e Vuttichai avranno uno dei loro figli che morira’ su un velivolo che si schianta e prende fuoco, allora penso che si ricorderanno di quelle povere 88 vittime e soprattutto LA GIUSTIZIA che le loro famiglie stanno ancora aspettando.

venerdì 5 giugno 2009

QUAL’E’ LA TARIFFA

In Aprile 2009 ero a Phuket e con mia frustrazione ho scoperto che molti taxi in motocicletta applicavano quello che volevano senza mai avere la stessa tariffa avente uguale destinazione. Alcuni facevano pagare 30 baht, altri 40. Di notte, volevano 50 baht solamente per girare a Patong.

Esiste una tariffa fissa che si paga spostandosi in Patong ?

5/6/09 – Firmato: John Spyridonidis – Australia


RISPOSTA:

“Co-operative Motorcycle Patong Ltd si riunisce ogni anno ma sfortunatamente non stabilisce mai l’esatta tariffa. Attendiamo la conferma dal Municipio di Phuket, la Polizia, il capo distrettuale ed altri ufficiali. Durante l’ultima seduta, era stato deciso che i primi 5 Km sarebbero dovuti costare 25 baht e 5 baht per ogni Km successivo sebbene alla fine tutto dipende dalla contrattazione.

Tuttavia, c’e’ sempre da mettersi d’accordo sulla tariffa prima di montare in sella”

5/6/09 – Somchai Neawnaen, Capo della Cooperativa Motociclisti di Patong

sabato 23 maggio 2009

SAGGE PAROLE THAILANDESI !


“Siamo fortunati che la nostra comunita’ non e’ stata ancora catturata nella politica thailandese dei colori gialli e rossi। Per quel che ci riguarda, e’ meglio spendere le nostre energie cercando di affrontare i problemi alla radice invece di essere usati come strumenti tra le varie fazioni per la loro conquista al potere”.

Queste sono le parole di Panya Tokthong, esponente della comunita’ di Praeg Namdaeng il quale e’ riuscito a terminare una battaglia che durava da 20 anni nella comunita’ tra coltivatori di riso e coltivatori di gamberi i cui interessi opposti erano legati alla chiusura ed apertura delle chiuse. Panya continua dicendo “la democrazia e’ il diritto e l’abilita’ da parte delle comunita’ locali di proteggere e determinare il loro modo di vivere e purtroppo viene rovinata dall’ignoranza delle autorita’ governative le quali non sono e non vogliono conoscere gli usi locali. Invece di distribuire 1 milione di baht per ogni villaggio, basterebbe effettuare 1 sola ricerca e rendere 1 progetto di villaggio reale consentendo ai contadini di guardare razionalmente alla loro situazione nel tempo arrivando alla radice dei loro problemi. Questo e’ un processo cognitivo che ritorna a proprio vantaggio poiche’ aumenta la visione di poter eradicare il problema e pertando cresce la fiducia. Conoscenza significa Potere e tale Potere permette l’esprimere con sicurezza i propri diritti quando si applicano politiche ambientali distruttive. I cambiamenti non saranno immediati ma tale e’ il prezzo da pagare in democrazia.”

Per oltre 20 anni i coltivatori di riso e quelli dei gamberi del comune di Praeg Namdaeng si sono odiati in una disputa che li vedeva avere interessi opposti riguardo l’apertura e chiusura delle chiuse। I coltivatori di riso avevano bisogno di aprire le chiuse per permettere che l’acqua defluisse dai campi durante il trapianto delle piantine di riso altrimenti marciscono. Il deflusso portava dietro anche i residui di superficie i quali distruggevano le coltivazioni di gamberi a valle. “Quando questo succedeva, correvamo con bastoni e fucili in mano verso le chiuse per chiuderle” ricorda Preecha Boonsomwang. Spesso le discussioni degeneravano in botte per tutti. Coloro che erano amici diventavano nemici e le famiglie erano divise tra coltivatori di riso e coltivatori di gamberi.

Fortunatamente, ora tutto cio’ e’ alle spalle ed e’ servito come lezione di come le comunita’ possano sotterrare i propri conflitti e raggiungere il benessere comune। Panya Tokthong e’ l’esponente della comunita’ che ha lottato a lungo per risolvere il problema. “Per prima cosa, non dobbiamo lasciare che le nostre emozioni prendano il sopravvento poiche’ cosi’ facendo non riusciamo ad ascoltare anche l’altra parte.” afferma Panya “invece di continuare a puntare il dito reciprocamente incolpandoci gli uni con gli altri, dobbiamo riunirci cercando di mettere su un tavolo i nostri problemi individuandone cosi’ la loro radice poiche’ le emozioni non servono a risolvere nulla”.

Inizia cosi’ per Panya ed altri membri della comunita’ un lungo percorso che li vede partecipare a seminari e conferenze per far si’ che la loro voce venga recepita dalle autorita’। Il Fondo di Ricerca Thailandese e’ lo strumento dal quale possono attingere alle risorse per la realizzazione delle loro idee una volta che i ricercatori (sia coltivatori di riso che di gamberi) hanno esposto le loro problematiche ed elaborato la soluzione o perlomeno un compromesso. Negli incontri che seguono, si delinea via via la radice del problema che riguarda principalmente l’incompetenza del governo locale nel redarre piani di sviluppo i quali hanno un impatto nocivo sull’ambiente. La lenta burocrazia e’ totalmente ignorante del sistema ecologico locale cosiccome del modo di vivere della gente.

Praeg Namdaeng e’ una comunita’ costale nella provincia di Samut Songkhram il cui equilibrio ecologico e’ fondamentalmente basato dall’incontro dell’acqua marina con quella di fiume oltre ad essere influenzato dalle alte e basse maree। L’acqua dolce interessa i coltivatori di riso, quella salata i pescatori e l’acqua mista e’ ottimale per i frutteti e le palme da cocco. Tale sistema e’ stato rovinato in seguito alla costruzione nel 1973 di una strada costale che percorreva e tagliava di netto il distretto, impedendo cosi’ il deflusso costante e naturale tra acqua di fiume e quella di mare, creando di fatto un taglio netto: i frutteti e le palme da cocco vennero distrutte. Nel 1978 venne creata la diga di Srinakarind nella provincia di Kanchanaburi. La necessita’ di colmare la diga ando’ a scapito del flusso d’acqua che fluiva e sfociava nel Golfo permettendo cosi’ l’avanzamento del livello dell’acqua del mare verso l’entroterra il quale distrusse le coltivazioni oltre ai pochi frutteti rimasti. Per risolvere il problema, le autorita’ costruirono 20 chiuse che servivano a controllare il flusso dell’acqua di mare verso l’interno e tali chiuse hanno causato 20 anni di disputa tra i coltivatori di riso e quelli di gamberi. “Quando inizialmente organizzavamo incontri tra le comunita’ aventi lo scopo di iniziare la ricerca per risolvere il problema, poche erano le adesioni. C’era gente che ci diceva in faccia – chi credete di essere se nemmeno le autorita’ in carica riescono ad avere la soluzione !” dice Panya il quale pensa bene di andare a parlare direttamente sia con i coltivatori di riso che di gamberi e poi aggiunge “compassione e’ la cosa che piu’ risaltava durante gli incontri. Ascoltando tutte le parti coinvolte, capivi i loro dolori, i loro problemi e allora cresceva la necessita’ di trovare una soluzione comune invece che colpevolizzarsi”.

Le chiuse del Dipartimento di Irrigazione sono costituite di un blocco unico che si alza tutto d’un botto consentendo cosi’ il deflusso di tutto quanto, compreso il materiale stagnante in superficie. Panya ed i suoi ricercatori hanno invece presentato il progetto di una chiusa che si apre e chiude in modo piu’ flessibile e trattiene il materiale ristagnante lasciando passare cosi’ solo l’acqua. Quando il Dipartimento ha rifiutato il loro progetto, non si sono dati per vinti ed hanno provato e riprovato, provato e riprovato mentre nel frattempo i ricercatori organizzavano seminari e conferenze su come funziona l’equilibrio ecologico di Praeg Namdaeng riuscendo finalmente a catturare l’attenzione dei funzionari del Dipartimento d’Irrigazione convincendoli a venire a vedere con i propri occhi. Secondo Panya, uno dei funzionari avrebbe ammesso l’inconveniente di lavorare in un ufficio con aria condizionata senza sapere nulla di come funziona l’ecologia fuori.
Il Dipartimento d’Irrigazione finalmente ha ordinato la sostituzione delle loro chiuse con quelle progettate dal team di ricercatori della comunita’ di Praeg Namdaeng e tutti ora ne traggono beneficio e pace e’ stata ristabilita।

Le parole di Panya sotto il titolo, mi fanno venire in mente come l’Italia sia divisa tra chi e’ con Berlusconi e chi e’ contro। I programmi TV, i giornali, tutti i media sembrano essere focalizzati su Berlusconi, fomentando cosi’ la divisione nella societa’. Provate ad andare su YouTube, Repubblica.it, sui vari Blog ed articoli che riguardano il Berlusca: i commenti sono innumerevoli. A tutti questi commentatori, i quali potrebbero utilizzare le loro energie per qualcosa di meglio, io indirizzerei le parole di Panya “..... e’ meglio spendere le nostre energie cercando di affrontare i problemi alla radice invece di essere usati come strumenti tra le varie fazioni per la loro conquista al potere”.

Chi vole capire, capisca। Chi invece spreca tempo a scrivere con rabbia pensando solamente a gettare merda senza proporre soluzioni, e’ prigioniero dei propri stati emotivi i quali, oltre ad essere uno spreco d’energie, non portano a nulla.

Fonte: OUTLOOK, inserto speciale del Bangkok Post 21/5/09

mercoledì 20 maggio 2009

MAMMA AUSTRALIANA RISCHIA FINO A 5 ANNI DI CARCERE CAUSA BURLA DELL’AMICA




Attenti (o meglio attente) ad inveire contro le autorita’ Thailandesi qualunque sia la ragione, pena la prigione

Una madre di 36 anni - Annice Smoel - a Phuket in vacanza per il festeggiamento dei 60 anni compiuti dalla propria madre, si reca con le amiche la sera all'Aussie Bar di Soi Bangla. Dopo un giro di bevute, il gruppo lascia il bar ma lei viene fermata dalla polizia su segnalazione dello staff la quale la invita ad aprire la borsa dove le viene scoperto 1 tappetino appartenente all’Aussie Bar. Stupefatta ed arrabbiata poiche’ non ha idea di come quel tappetino sia finito li’, inizia ad inveire contro i poliziotti i quali la invitano ad accompagnarli in stazione mentre lei invece se la da’ a gambe.

Rincorsa, viene braccata e portata al comando di Polizia dove purtroppo il suo abuso verbale continua a proprio scapito e stavolta proprio con il comandante della Stazione che la rinchiude in una cella di m. 4 x 4 assieme ad altre 3 donne. L’amica, che per scherzo le ha messo il tappetino di cm 145 x 45 nella borsa, si reca personalmente alla stazione confessando di essere lei l’autrice ma viene invitata ad andarsene via.

Rilasciata dietro cauzione, e’ ora in attesa del processo poiche’ la medesima si dichiara innocente cosa che putroppo va’ a suo scapito (vedi Simon Burrowes saga) poiche’ dichiarandosi colpevole paga 2.000 baht ed e’ libera di tornarsene in Australia.

Il fatto evidenzia ancora una volta di come all’origine di tutto vi sia un problema di attitudine connesso alla barriera comunicativa piuttosto che del furto in se’. Non c’e’ da meravigliarsi se l’amica che si e’ recata in stazione confessando di essere stata lei l’autrice del furto/burla e’ stata mandata via poiche’ ora tutto il baccano diventa imperniato sull’accusa di “resistenza e insulto a pubblico ufficiale”. Il furto/burla passa in secondo piano.

C’e’ pero’ un ma nell’atteggiamento della Polizia che e’ quello della procedura adottata. Patong Beach e’ costantemente pattugliata da volontari stranieri della Polizia Turistica in maglietta bianca il cui compito sarebbe proprio quello di fare da tramite soprattutto in considerazione della forte barriera comunicativa tra turisti e polizia locale: essendo Soi Bangla la piu’ trafficata, possibile che nessun volontario si trovava nelle vicinanze ?

Io non credo alla storia dello scherzo e la mia opinione e’ che il gruppo voleva portarsi via il tappetino. Troppi sono gli stranieri che vengono in questo Paese con la sensazione e l’arroganza di potersi permettere tutto, dimenticando le buone maniere e la diligenza che adotterebbero qualora si trovassero nel loro Paese. Gli Australiani (e Australiane) sembrano poi avere il gomito facile e quando si sbronzano e’ facile che diventino intrattabili e possano degenerare.

Qui’ sotto, vi riporto il link all’articolo per intero tratto dall’Herald Sun giornale Australiano come pure il link aggiornato del Phuket Gazette che mette fine alla saga


AUNG SAN SUU KYI: non ti dimentichiamo



Anche se non c’entra con la Thailandia, riguarda una persona cosi’ poi non tanto lontana da noi la quale fa’ risaltare non solo la vergogna per il Regime Militare Birmano ma anche quello della comunita’ Internazionale


E’ davvero venuto il momento di dire BASTA ! Sono di nuovo talmente disgustato da cio’ che la giunta militare Birmana sta cospirando per poter estendere la detenzione al Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi che stamattina mi sono rovinato la colazione nel leggere il Bangkok Post.

Il 6 maggio ’09 un pirla di Americano di 53 anni attraversa a nuoto il lago che circonda la casa dove oramai da 13 anni e’ tenuta agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, leader indiscussa del partito Birmano NLD (Lega Nazionale Democratica) ed icona vivente (purtroppo, forse ancora non per molto...) della lotta per la liberta’ e la democrazia in un Paese preso letteralmente in ostaggio da una giunta Militare a capo dal 1989 dopo che la NLD ha vinto le elezioni generali con l’82% dei voti.

La giunta Militare trova ora Suu Kyi colpevole secondo l’articolo 22 che vieta l’ospitalita’ agli stranieri in casa di famiglie Birmane poiche’ pare che l’Americano abbia passato 2 giorni in casa sua.....

Mi viene rabbia pensare che vi siano persone che, pur di tenere il potere, tolgono al rivale il diritto a governare con l’uso della forza (diritto acquisito con l’82% dei voti).

Mi si torcono le budella a vedere il totale menefreghismo della giunta riguardo il benessere del proprio popolo il quale cade sempre di piu’ nella spirale dell’inflazione, della miseria, preso a bastonate dopo la rivolta dei monaci e martoriato dal passaggio del ciclone Nargis a maggio del 2008 che ha lasciato qualcosa come 130.000 morti.

Mi si torcono e contorcono le viscere a notare la totale presa per il culo della cosiddetta “road map” ossia la mappa verso la democrazia che questi figli di puttana di generali avrebbero in riserbo e che hanno il coraggio di chiamarla “costituzione” come base per l’applicazione delle leggi sulle quali si baseranno le prossime elezioni generali previste per il 2010: se ve ne capita una copia in mano, badate bene a non confonderla con un romanzo di Ian Fleming o ad un racconto di Orson Welles. Purtroppo e’ la nuda e cruda realta’ della mente contorta di persone a capo di uno Stato con indosso giacca e pantaloni a cachi cosiccome cappello da cowboy.

Che dire poi dei soldi spesi dall’ONU e dalla UE per mandare inviati speciali ? Che cavolo avrebbe combinato Ibrahim Gambari durante i suoi ripetuti viaggi a Rangoon con il proprio convoglio ? Avete visto qualche progresso oltre alle inevitabili strette di mano e foto di rito ? E cos’e’ andato a fare Piero Fassino a Rangoon in qualita’ di inviato UE ? Ma possibile che tutti questi qua’ non si rendono conto di come vengono presi per il culo ?? Pensate se ci fosse stato l’ONU durante la guerra mondiale: Hitler che viene avvicinato dall’inviato speciale che gli riferisce che il consiglio di sicurezza lo ha trovato “un po’ birichino” e che pertanto lo invita ad abbracciare la via verso la democrazia. E lui che ribatte “ma non zi preokkupiii ke c’e’ gia’ !  Io avere sostituito da tempo sedia elettrika con kamere a gaz: risparmiamo su bolletta energetika ed imputato non sentire nulla ! “.

Cercando di non vomitare la colazione evitando di pensare al motivo che si saranno inventati questi generali a cachi - con a capo Tan “Tex Willer” Shwe - per mettere Suu Kyi agli arresti domiciliari 13 anni fa’, purtroppo non ho potuto fare a meno di notare un particolare e cioe’ che una persona agli arresti domiciliari e’ un detenuto a tutti gli effetti e pertanto messo sotto sorveglianza. Che razza di sorveglianza e’ stata messa se un uomo riesce ad arrivare a nuoto solo soletto sino alla residenza di Aung San ? E che cosa voleva quest’uomo ? Potrebbe essere stato un maniaco, un pazzo. E invece cosa succede ? Che la padrona di casa viene processata poiche’ questo pirla e’ riuscito ad entrare in casa sua. E’ come se ti vengono in casa i ladri poiche’ sanno che tieni una bella collezione di pietre preziose ed il processo te lo fanno a te per “istigazione a delinquere”.... e come mai le autorita’ di Rangoon non hanno permesso a nessun giornalista ne’ tantomeno ai diplomatici esteri di essere presenti al processo ?

Gambari ha fallito, Fassino ha fallito. La comunita’ internazionale, l’ONU, la UE, hanno tutti fallito. Cosa state tutti aspettando ? Il completamento e l’uscita della “Road Map” sul Corriere dei Piccoli ? Vergogna alla Cina per il suo appoggio: chi altri tiene il proprio riserbo dovuto alle miniere di Zaffiri, Rubini e Smeraldi di cui e’ proprietaria laggiu’ ? Gliela date una bella fetta alla giunta di Tex Willer per mantenere le concessioni di estrazione e farvi sempre piu’ ricchi vero ? Chi e’ che ha votato “no” alla risoluzione dell’ONU contro la Birmania durante la seduta del Consiglio di Sicurezza ?

Sono davvero schifato di come va’ il mondo. Visto che nessuno leva un dito in aiuto di Su Kyi e del popolo Birmano, allora faccio un appello alle migliaia di emigrati Birmani sparsi per il mondo: ho gia’ messo da parte la mia donazione qualora decidiate di organizzare una colletta per pagate un bel commando di mercenari professionali che possano andare in missione e far fuori tutti i generali. D’altronde, se con 5.000 baht dei thailandesi erano pronti a far saltare per aria la sede centrale della Bangkok Bank a Bangkok, tenendo conto del costo della vita in Birmania non dovrei trovarmi a dare piu’ di tanto ..... anche se pero’ questi devono assolutamente andare a colpo sicuro, non come quelli a 5.000 baht.


SIMON BURROWES FINALMENTE LIBERO

Attenti ad inveire contro le autorita’ Thailandesi qualunque sia la ragione, pena la prigione

 Simon Burrowes e’ un inglese che doveva ripartire per l’Inghilterra a Gennaio del 2009 ed e’ invece rimasto sino al 15 Maggio a Phuket.

 “Beh, che c’e’ di strano” direte voi. La cosa strana che lo ha reso famoso e’ che il soggiorno extra lo ha passato in prigione per avere insultato un ufficiale dell’Immigrazione.

 Gennaio 31 e Simon sta per passare il controllo all’immigrazione quando l’ufficiale di turno nota qualcosa che la fa’ insospettire riguardo l’autenticita’ del passaporto. Simon non puo’ fare a meno di notare il sarcasmo dell’ufficiale mentre visiona il passaporto tenendo presente il rischio di perdere l’aereo se i tempi si prolungano. Simon perde cosi’ le staffe e strappa dalle mani di lei il proprio passaporto urlando all’ufficiale “ridammi il mio c...o di passaporto, brutta p.....a ! ” e se ne va’ via. Tanto basta per essere fermato e spedito in galera. Dopo 3 settimane, viene lasciato libero dietro cauzione con l’udienza preliminare fissata per il 27 Aprile poiche’ l’uomo si dichiara innocente.

All’udienza, Simon viene convinto a cambiare idea e dichiararsi colpevole se non vuole rischiare di passare sino a 3 anni in galera e cosi’, riconosciuta la propria colpevolezza, viene condannato al pagamento di una multa di 500 baht dopodiche’ e’ libero di ritornarsene in Inghilterra.

 L’uomo ha intanto perso il posto di lavoro oltre ad aver esaurito le proprie risorse finanziarie. Ha necessita’ di comprare un biglietto aereo solo andata ma non ha soldi ed un benefattore anonimo Thailandese si fa’ avanti spinto dalla volonta’ di poter contribuire al ricordo del buon nome del popolo thailandese dopo la brutta esperienza che la Thailandia ha riservato al malcapitato Simon.

Come se la brutta avventura non fosse bastata, ci si mette di mezzo anche la scalogna che vuole che a Simon gli sia di nuovo rifiutata la partenza all’immigrazione dell’aeroporto di Phuket poiche’ il suo visto non e’ regolare (scaduto dopo tutto il tempo passato). Perde cosi’ l’aereo un’altra volta ed ha bisogno di altri soldi per estendere il visto cosiccome comprare di nuovo un altro biglietto aereo.

 La saga ha finalmente il lieto fine quando il 15 Maggio Simon supera l’immigrazione e riesce a partire grazie al biglietto aereo che e’ riuscito a comprare con i soldi racimolati attraverso la colletta fatta dagli amici.

 Nessuno, ne’ la polizia dell’immigrazione ne’ qualche giornalista locale ha fornito delucidazioni riguardo il passaporto: sara’ stato davvero falso ? Se tale e’ il caso, allora come mai non e’ stato condannato anche per falsificazione ? Peccato che le leggi Thailandesi non distinguano tra un’ ufficiale “che viene insultata per aver fatto il proprio dovere” ed un’ufficiale “che viene insultata.....per essere un’incompetente !

 Un grosso in bocca al lupo da tutti noi Simon !

lunedì 18 maggio 2009

POLITICA THAILANDESE PER ITALIANI

Negli ultimi tempi, sono stati molti i turisti italiani che si sono dimostrati interessati sugli avvenimenti politici in Thailandia.

Per maggiore comprensione, sono stati formulati i seguenti fatti aventi personaggi chiave Italiani ambientati in terra Siamese. Vediamone lo sviluppo: 

“..... il governo Berlusconi, il quale e’ stato rieletto con una valanga di voti nelle elezioni del Febbraio 2006, e’ da diverse settimane sotto pressione da parte del PAD (Alleanza Popolare Democratica) i cui membri hanno maglie gialle i quali ne chiedono le dimissioni. Berlusconi ha completato la vendita di Mediaset al governo Singaporeano per una cifra stimata di circa 75 miliardi di baht (1 miliardo 630 milioni di Euro circa) senza pagare un centesimo di tasse poiche’ la vendita e’ stata fatta passare per via privata tramite suo figlio PierSilvio e qualche familiare al fine di non tassare il capital gain. Quest’ultima beffa ha fatto esplodere la rabbia gia’ accumulata dei suoi antagonisti ed e’ culminata con il colpo di stato del 19 settembre 2006 che ha visto i carri armati scendere in piazza ed i soldati fare le foto con i turisti.

 Berlusconi e’ rimasto esiliato in Inghilterra dove ha anche acquistato la squadra di calcio Manchester City. Una giunta militare ha dato origine al Consiglio di Sicurezza il quale fa’ capo al governo avente come primo ministro Lamberto Dini mentre si sono chiamati all’appello esponenti emeriti della societa’ al fine di redarre una nuova costituzione da preparare nel giro di 1 anno per poi chiamare i cittadini alle urne per l’approvazione: Topolino, Minnie, Pluto, Paperino, Platinette, il mago Otelma, Pupo e tanti altri alti esponenti della societa’ Thailandese figurano tra coloro che prepareranno la nuova costituzione. Pare che anche l’Uomo Ragno abbia dato il suo consenso a partecipare.

 La nuova costituzione (battezzata del 2007) e’ stata votata a maggioranza dai cittadini e pertanto e’ passata anche se tutti quelli che l’hanno votata non hanno capito un cavolo di quello che c’era scritto.

 Tutto e’ pronto per le nuove elezioni generali e indovinate chi vince ? I.A.I. (Italiano Ama Italiano), il partito di BERLUSCONI che nel frattempo e’ stato condannato allo scioglimento per poi risorgere dalle ceneri con un nuovo nome: Partito del Potere del Popolo (P.P.P.). Il Berlusca e’ riuscito nella campagna marketing “prendi 500 baht e voti me”. Nel frattempo pero’ Berlusconi e’ stato condannato dalla Corte di Cassazione in via definitiva colpevole di avere evaso le tasse (un bel po’ di tasse !!) e di aver approfittato della carica di Primo Ministro per favoreggiare l’acquisto di un bel pezzo di terra a Bangkok a prezzi stracciati a favore di sua moglie Veronica. Braccato dalla giustizia, il Berlusca non puo’ fare da Primo Ministro e se ne sta’ pertanto in esilio. Si decide quindi di eleggere Gianni Letta quale Capo di Governo.

 All’avanzata delle domande dei giornalisti che chiedono se Letta sia il fantoccio di Berlusconi, Letta si fa’ scappare “... e allora ? Che c’e’ di male essere il fantocc...” OPPPSSS !! Gli e’ scappata !! Lo avevano gia’ capito tutti ma alla fine ci mancava la conferma da parte dell’interessato che sembra non farne un grosso problema. Letta ne fa’ di tutti i colori: parla e sparla, aggredisce verbalmente i giornalisti che lo mettono alle strette e si permette il lusso di condurre una trasmissione di cucina sulla RAI.

 Con il Governo dalla sua parte, Berlusconi decide di uscire dall’esilio e quindi di ritornare in Thailandia ed affrontare i processi a suo carico sicuro di poter vincere. Chiede di tanto in tanto il permesso al tribunale di poter lasciare il Paese per viaggi d’affari di pochi giorni finche’ succede che va’ in Cina per partecipare all’apertura delle Olimpiadi e non ritorna piu’.

Il gruppo di maglie gialle – stavolta sempre piu’ numeroso – comincia ad averne abbastanza ed inizia ad invadere il prato esterno a Palazzo Madama a Bangkok. Vi sono pure scontri e tafferugli nell’area centro sia con la Polizia che con le maglie rosse che sono pro-governo (incitati da videoconferenze dall’Estero di Berlusconi). Il leader delle maglie gialle Carlo Angelini - proprietario del giornale “The Manager” e di “ASTV” – continua a far girare programmi da lavaggiodelcervello tramile la sua TV ed il suo giornale per attirare ancora piu’ gente aumentando cosi’ il numero delle maglie gialle.

 Alcune maglie gialle hanno invaso le sedi della RAI ed assediato gli uffici compiendo atti vandalici. Le forze dell’ordine li stavano aspettando dentro le sedi di Saxa Rubra ed una volta che sono riusciti ad entrare, c’e’ stata una sorta di cattura stile “caccia alle galline” dove purtroppo le forze dell’ordine non hanno prevalso poiche’ qualcuno si era dimenticato di spiegare loro che cosa sono pagati a fare. I giornalisti hanno evacuato la sede scortati ed alcuni sono stati anche soggetti a minacce da parte della folla dei gialli.

Intanto Letta viene denunciato poiche’, costituzionalmente in qualita’ di Primo Ministro, non puo’ avere in corso altri contratti di lavoro (e pertanto non puo’ partecipare a trasmissioni di cucina e ricevere stipendio). Quando oramai gli scontri tra polizia e maglie gialle si fanno frequenti, ecco che il tribunale riconosce Gianni Letta colpevole di avere un contratto di lavoro quale conduttore di una trasmissione di cucina e pertanto, essendo tale situazione incostituzionale, lo toglie della carica di Primo Ministro, carica per la quale subentra il cognato di Berlusconi: Emilio Fede.

 Alla notizia della caduta del marito, la First Lady avrebbe dichiarato “... se almeno avesse fatto la trasmissione in diretta da casa, mi avrebbe fatto risparmiare una gran fetta di lavoro quel rimbambito ...”

 Fede si trovera’ ad essere il Primo Ministro piu’ lampo della storia della thailandia poiche’ rimarra’ in carica la bellezza di 3 mesi e centrera’ benissimo il ruolo che piu’ gli compete ossia quello della “tartaruga sul palo”. Tale e’ la definizione che gli viene attribuita da tutte le parti poiche’ la sua immagine equivale ad “...una tartaruga che viene trovata in bilico in cima ad un palo piantato nel terreno: e’ fuori posto, fuori luogo, i movimenti sono goffi ma soprattutto pensi a quale scemo al mondo (Berlusconi) possa averla messa in quella posizione ...”

 Dopo giorni e giorni di protesta per le strade, ora il corteo di maglie gialle si e’ diretto all’aeroporto internazionale di Bangkok e lo ha assediato con canti, balli, feste, tombole, torta fritta e lambrusco. Tutti i voli sia in partenza che in arrivo sono stati cancellati. I gialli chiedono le dimissioni immediate del Governo Fede. Dimissioni che riescono ad ottenere dopo 7 giorni di assedio su condanna del Tribunale il quale riconosce alcuni membri del parlamento colpevoli di aver comprato voti ed ordina pertanto la dissoluzione del P.P.P. oltre a condannare membri parlamentari e del governo (tra cui il Primo Ministro) a rimanere 5 anni fuori da qualsiasi carica politica. Il Governo cade ma non si va’ alle elezioni generali. Il partito maggioritario dell’opposizione (Partito Democratico) forma una coalizione di maggioranza e riesce a salire al governo e quindi sale Veltroni come Primo Ministro.

 Veltroni e’ un moderato che si trova ben presto a dover fare i conti con le maglie rosse che supportano Berlusconi al quale nel frattempo gli e’ stato revocato il passaporto diplomatico, gli hanno congelato i beni, ha venduto il Manchester City ed il Regno Unito gli ha revocato il visto di soggiorno ed e’ pertanto in esilio da fuggitivo tra Hong Kong, Emirati Arabi, Lipari, Ragusa, Lapponia, Antartide e chi ne ha piu’ ne metta.

Le maglie rosse (oramai in delirio dalle teleconferenze Berlusconianie di incitazione alla sommossa), vogliono lo scioglimento del governo Veltroni il quale non risulta essere stato eletto democraticamente e le conseguenti elezioni generali.

Berlusconi dall’estero incita continuamente le maglie rosse alla rivoluzione: parla alla CNN, ad AL JAZEERA, alla CSBC, a TELEREPORTER e PLAYBOY TV. Promette 500 baht per chi indossa una maglia rossa e 1000 per chi spacca tutto e questo fara’ si che tanti si troveranno con i soldi in tasca ed una maglia rossa adosso senza capire un cavolo del perche’ sono li’ .......

 Veltroni si sta’ dando un gran da fare per organizzare a Pattaya il summit dell’ASEAN (l’equivalente della UE) anche se gli altri Stati membri da ben 40 giorni gli stanno dicendo “ ... Walter, non essere cosi’. Con tutto quel giro e rigiro di maglie, riconosci che hai dei problemi in casa. Lo faremo un’altra volta il summit da te. Per questioni di sicurezza, facciamolo a casa di uno di noi, dai ....” e Veltroni “ ... ma nooo! Non vi preoccupateee ! Non succedera’ nienteeee ! E’ tutto sotto controllooooo ! ...”.

 Si fa’ il summit a Pattaya e succede il prevedibile ossia scontri tra le maglie rosse con le forze dell’ordine e la gente locale esasperata. L’auto di Veltroni viene fermata al semaforo e viene presa di mira a mattonate, uno dei quali spacca il vetro posteriore. Con tutti i ministri dell’ASEAN che scappano da “Villa Serena” sede del summit di Pattaya a bordo di elicotteri, i rossi si spostano a Bangkok dove pero’ verranno bloccati dall’intervento delle forze armate (che durante il precedente assedio dei gialli 4 mesi e mezzo prima all’aeroporto non si erano visti ..... chissa’ come mai!): i rossi battono in ritirata in poco meno di 2 giorni di tafferugli.

 Si dichiara Bangkok in Stato di Emergenza anche se tutto e’ tornato normale. Carlo Angelini – uno dei leader delle maglie gialle – e’ vittima di un agguato dove tentano di farlo fuori sparandogli raffiche di proiettili mentre si trovava in auto dal quale e’ miracolosamente uscito indenne dopo una scarica di qualcosa come 50 proiettili kalashnikov a distanza ravvicinata e l’auto ridotta ad un colabrodo. Vicino ai bossoli, sono state rinvenute anche 5 bottiglie di SamSom letteralmente scolate ..... ecco perche’ l’assassino ha fatto cilecca pur avendosi intascato 6.000 baht per l’attentato.

Pare che a qualcuno non sia andata giu’ la ritirata dei rossi ed ha pertanto pensato di fare un attentato alla sede centrale della Bangkok Bank con tanto di bombe molotov, granate ed artiglieria pesante. 3 persone sono state arrestate per l’attentato (fortunatamente sventato) ed hanno confessato di aver intascato la stratosferica cifra di 5,000 baht (110 Euro circa - tassabili) dai loro mandanti che pare siano degli ufficiali militari. Poiche’ un gruppo di scienziati che lavora sui cervelli thailandesi ha stabilito che 8,500 baht (240 dollari circa) e’ la cifra che un thailandese accetterebbe per scaricare una bomba all’idrogeno su Bangkok per poi rifinire il lavoro con una successiva bomba atomica, la capitale rimane ancora in leggerissimo Stato di Emergenza.

I rossi non hanno digerito la ritirata dalla capitale e decidono quindi di ritentare il riaggruppamento in un’altro posto visto lo Stato di Emergenza a Bangkok. La TAT (la potente autorita’ del turismo Thailandese) pensa ai turisti che cancelleranno le vacanze in Thailandia e pertanto vara dei piani di riaquisto immagine ai quali Veltroni da’ il suo immediato appoggio revocando lo Stato di Emergenza a Bangkok per fare in modo di riaquistare l’immagine internazionale oramai offuscata e la fiducia negli operatori turistici mondiali che nel frattempo avevano detto ai loro compatrioti di evitare la capitale per questioni di sicurezza. L’eliminazione dello Stato di Emergenza viene presa al balzo dai rossi i quali vanno di nuovo all’attacco sulla capitale ma stavolta con marce di protesta pacifiche e preannunciate.

Veltroni ci riprova di nuovo. Dice ai membri dell’ASEAN “....ci rivediamo tutti di nuovo a Phuket a meta’ Giugno e stavolta vedrete che tutto filera’ liscio. Il popolo di Phuket non permettera’ mai cio’ che e’ accaduto a Pattaya“. I suoi colleghi esteri lo ascoltano esasperati e qualcuno gli sussurra “... dai Walter, lascia perdere” ma lui non vuole perdere la faccia e si convince di avere un’altra chance. Perdipiu’ il capo della sicurezza – che e’ anche vice-primo ministro il quale ha fallito miseramente di proteggere il summit a Pattaya – e’ ancora incredibilmente al suo posto ed e’ per questo che le adesioni degli altri Ministri per il nuovo summit a meta’ giugno e’ stato qualcosa come “Oh, vorrei tanto attendere ma ho degli impegni urgenti !”..... (to be continued)

mercoledì 21 gennaio 2009

SANTIKA “LASCIATO STARE” : UN ALTO UFFICIALE ENTRA NELLA SOCIETA’

“... nel corso delle indagini emergono fattori che fanno riflettere di come, per i dirigenti del locale e successivamente per la polizia, la sicurezza di centinaia se non migliaia di persone fosse un fattore totalmente irrilevante ..”


1 gennaio 2009. Il Santika Pub di Bangkok celebra il capodanno tra musica dal vivo e fuochi d’artificio quando scoppia un incendo causato dei fuochi d’artificio lanciati durante il concerto. 66 giovani muoiono orribilmente in una struttura che, non avendo licenza d’intrattenimento, non disponeva tra l’altro di uscite di sicurezza adeguate. Il concerto non avrebbe mai dovuto aver luogo.
Nel corso delle indagini emergono fattori che fanno riflettere di come, per i dirigenti del locale e successivamente per la polizia, la sicurezza di centinaia se non migliaia di persone fosse un fattore totalmente irrilevante soprattutto da quando entra in gioco un colonnello diventandone socio.
Prima dell’arrivo di quest’ultimo, il locale era gia’ nell’occhio delle autorita’ e la polizia aveva sporto ben 47 denunce poiche’ operava senza licenza.
La polizia poi ha smesso di fare retate subito dopo che il Colonnello Prayont Lasua - vice-capo del Crime Suppression Division – ne e’ diventato socio il 17 Settembre 2006.

La commissione investigativa ha sottoposto il rapporto al Ministro di Giustizia Pirapan Salirathavibhaga.
Nel rapporto, si dichiara che Suriya Ritrabue, Amministratore Delegato della White & Brothers 2003 Co (la societa’ che gestisce il Pub), e’ addetto al parcheggio del Pub e non si e’ ancora costituito alla Polizia. Inoltre, i dirigenti non hanno pagato le tasse d’intrattenimento nei passati 5 anni dove il giro d’affari e’ risultato essere di 250 milioni di baht e le tasse evase 25 milioni cosiccome non hanno pagato le tasse pubblicitarie e territoriali al distretto di Watthana e le tasse sul reddito al fisco.
La commissione ha anche stabilito che Wisut Setsawan, 44 anni azionista maggioritario, e’ colui responsabile di aver cambiato la destinazione dell’immobile da residenza privata a locale d’intrattenimento senza pero’ averne ottenuto il permesso e quindi la licenza. Setsawan dovra’ rispondere di utilizzo improprio e di mancato rispetto delle norme di sicurezza.
Le firme dei tecnici che hanno progettato la struttura e supervisionato la costruzione risultano falsificate.

27/01/2009 Fonte: Bangkok Post

venerdì 16 gennaio 2009

ACCESSO INTERNET PER PENSIONATI

Sono in possesso di un RETIREMENT VISA ed ho comprato casa con contratto di 30 anni. Vorrei installare la linea telefonica cosicche’ posso connettermi ad Internet ma cio’ non mi viene permesso. L’impiegato della TOT afferma che devo essere in possesso di permesso di lavoro per ottenere la linea del telefono. Il mio visto dice chiaramente che non posso lavorare e pertanto significa che la Tailandia non vuole che i pensionati abbiano l’accesso ad internet nelle loro case. Trovo tutto cio’ assurdo e gradirei saperne la ragione.

15/1/09 – Firmato: Jannie Breytenbach – Kathu


RISPOSTA:

“Non e’ che la Tailandia non vuole i pensionati con l’accesso ad internet. Il punto e’ che a volte abbiamo problemi a riscuotere il canone da parte di utenti stranieri. Molti di costoro lasciano la Tailandia o si trasferiscono senza pagare il canone. Con il permesso di lavoro, e’ facile risalire al loro indirizzo tramite il loro datore di lavoro. Raccomandiamo pertanto ai pensionati o chiunque non abbia un permesso di lavoro di fare domanda con l’aiuto di un Tailandese che puo’ fornire un’indirizzo permanente”

15/1/09 – Firmato: Walaipron Chianwich – impiegato alla TOT di Phuket