mercoledì 20 maggio 2009

MAMMA AUSTRALIANA RISCHIA FINO A 5 ANNI DI CARCERE CAUSA BURLA DELL’AMICA




Attenti (o meglio attente) ad inveire contro le autorita’ Thailandesi qualunque sia la ragione, pena la prigione

Una madre di 36 anni - Annice Smoel - a Phuket in vacanza per il festeggiamento dei 60 anni compiuti dalla propria madre, si reca con le amiche la sera all'Aussie Bar di Soi Bangla. Dopo un giro di bevute, il gruppo lascia il bar ma lei viene fermata dalla polizia su segnalazione dello staff la quale la invita ad aprire la borsa dove le viene scoperto 1 tappetino appartenente all’Aussie Bar. Stupefatta ed arrabbiata poiche’ non ha idea di come quel tappetino sia finito li’, inizia ad inveire contro i poliziotti i quali la invitano ad accompagnarli in stazione mentre lei invece se la da’ a gambe.

Rincorsa, viene braccata e portata al comando di Polizia dove purtroppo il suo abuso verbale continua a proprio scapito e stavolta proprio con il comandante della Stazione che la rinchiude in una cella di m. 4 x 4 assieme ad altre 3 donne. L’amica, che per scherzo le ha messo il tappetino di cm 145 x 45 nella borsa, si reca personalmente alla stazione confessando di essere lei l’autrice ma viene invitata ad andarsene via.

Rilasciata dietro cauzione, e’ ora in attesa del processo poiche’ la medesima si dichiara innocente cosa che putroppo va’ a suo scapito (vedi Simon Burrowes saga) poiche’ dichiarandosi colpevole paga 2.000 baht ed e’ libera di tornarsene in Australia.

Il fatto evidenzia ancora una volta di come all’origine di tutto vi sia un problema di attitudine connesso alla barriera comunicativa piuttosto che del furto in se’. Non c’e’ da meravigliarsi se l’amica che si e’ recata in stazione confessando di essere stata lei l’autrice del furto/burla e’ stata mandata via poiche’ ora tutto il baccano diventa imperniato sull’accusa di “resistenza e insulto a pubblico ufficiale”. Il furto/burla passa in secondo piano.

C’e’ pero’ un ma nell’atteggiamento della Polizia che e’ quello della procedura adottata. Patong Beach e’ costantemente pattugliata da volontari stranieri della Polizia Turistica in maglietta bianca il cui compito sarebbe proprio quello di fare da tramite soprattutto in considerazione della forte barriera comunicativa tra turisti e polizia locale: essendo Soi Bangla la piu’ trafficata, possibile che nessun volontario si trovava nelle vicinanze ?

Io non credo alla storia dello scherzo e la mia opinione e’ che il gruppo voleva portarsi via il tappetino. Troppi sono gli stranieri che vengono in questo Paese con la sensazione e l’arroganza di potersi permettere tutto, dimenticando le buone maniere e la diligenza che adotterebbero qualora si trovassero nel loro Paese. Gli Australiani (e Australiane) sembrano poi avere il gomito facile e quando si sbronzano e’ facile che diventino intrattabili e possano degenerare.

Qui’ sotto, vi riporto il link all’articolo per intero tratto dall’Herald Sun giornale Australiano come pure il link aggiornato del Phuket Gazette che mette fine alla saga


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