mercoledì 31 luglio 2013

AMERICANO UCCISO A KRABI E FERITO IL FIGLIO




Il Long Horn Saloon di Ao Nang, luogo dove gli americani stavano trascorrendo la serata



 
 
Un uomo Americano e’ stato ucciso accoltellato nelle prime ore di oggi in un bar della provincia di Krabi. Secondo la polizia, il motivo fornito dall’omicida e’ stato di non aver smesso di cantare.
 
Il figlio della vittima, il quale stava anche lui cantando assieme al padre, e’ stato gravemente ferito durante un’aggressione subita al Long Horn Saloon ad Ao Nang, rinomata stazione balneare sulla costa di Krabi.
 
La vittima si chiama Bobby Carter di 51 anni e suo figlio ferito e’ Adam Hayes Carter di 27. La polizia afferma che tre uomini sono stati arrestati per l’omicidio avvenuto quando gli uomini hanno fatto presente ai Carter il loro stile maialino di cantare dentro al Pub alle 1:00 del mattino.
 
La vittima ed il figlio ferito sono stati portati all’ospedale di Krabi. Il figlio e’ successivamente stato trasferito al Bangkok Hospital di Phuket.
 
Gli uomini arrestati sono Ratikorn Ramin, 27 anni, Sathit Somsa di 40 e Noppanan Yoddecha di 26 i quali al momento dell’aggressione erano armati e l’americano e’ morto pugnalato al cuore.
 
Adam Carter ha rifiutato interviste per oggi. Sembrava in grado di poter parlare alla stampa quando i giornalisti lo hanno chiamato nella sua camera dell’Ospedale.
 
Si ritiene che la pugnalata mortale sia avvenuta fuori dal locale, il Long Horn Saloon di Ao Nang.
 
L’uccisione sicuramente fara’ emergere di nuovo il problema della sicurezza dei turisti in Thailandia. La polizia sta utilizzando sempre piu’ CCTV a Phuket ed ha introdotto delle Zone di Sicurezza in punti cruciali come il centro di Patong Beach.
 
Krabi e’ piuttosto defilato dal turismo di massa senza che il tema sicurezza riceva la dovuta attenzione. La destinazione piu’ famosa a Krabi e’ l’isola di Phi Phi soprattutto da quando e’ stato girato il Film con Leonardo di Caprio “The Beach” nel 1997.
 
Krabi ha visto diversi episodi violenti contro i turisti negli ultimi 18 mesi, compreso un attacco non istigato contro un Inglese che stava passeggiando con la sua fidanzata. Durante un’altra aggressione, una donna tedesca ha avuto il pollice reciso.
 
Uno spiacevole episodio di stupro di una giovane turista Danese a Krabi ha spinto suo padre a comporre e cantare una canzone andata a ruba su YouTube: “Evil Man from Krabi”.
 
 
 
 
FONTE: Phuketwan

domenica 21 luglio 2013

TRUFFE MOTO D’ACQUA: L’AVVENTURA NELLA VACANZA

“Il nostro operatore ha iniziato ad abusare verbalmente gridandomi in faccia” dice Selina “mentre l’altro operatore era ancora peggio. Continuava ad insultarmi e ci ha minacciato di coinvolgere anche la mafia”

 
Le truffe delle moto d’acqua sono diventate un’incubo per due ragazze Australiane che hanno subito una richiesta di 40,000 baht (1.000 Euro circa) da parte dell’operatore per danni che non hanno causato.
 
Una moto d’acqua guidata dalle turiste Ashleigh Allgood di 22 anni e Selina Lienert di 21 e’ stata investita da un’altra moto d’acqua a Patong ma l’operatore ha riferito alle donne Australiane che avrebbero dovuto pagare i danni di entrambi i veicoli.
 
Dopo essere scappate da intimidazioni e minacce in spiaggia da 2 frange di operatori delle moto d’acqua, le turiste erano sbalordite nell’apprendere che la polizia era stata chiamata dagli operatori e mandata nel loro hotel per aiutare gli operatori a riscuotere il denaro richiesto.
 
L’incidente ha avuto luogo Mercoledi’ quando le donne hanno noleggiato una moto d’acqua al prezzo di 2.000 baht per mezz’ora. Le ragazze hanno firmato un contratto senza leggerlo e quando sono rientrate in spiaggia con la moto, “un’altra moto d’acqua le ha investite fuggendo” ha spiegato Ashleigh che era alla guida del veicolo.
 
Ritornate in spiaggia, l’operatore ci ha richiesto 40,000 baht di danni” riferisce Ashleigh “al quale abbiamo risposto: stai scherzando ?”.
 
Un nostro amico che aveva in precedenza noleggiato una moto d’acqua, ha parlato con l’operatore dicendogli che la responsabilita’ nel contratto aveva un massimale di 25.000 baht.
 
Cercando di rintracciare l’altra coppia alla guida della moto entrata in collisione (uomo e donna che hanno noleggiato presso un’altro operatore), le ragazze Australiane hanno scoperto che la coppia se l’era data a gambe e che pure questo operatore voleva che le ragazze pagassero i danni.
 
Ashleigh ha riferito di essersela svignata mentre Selina stava affrontando la faccenda con entrambi gli operatori furibondi.
 
Il nostro operatore ha iniziato ad abusare verbalmente gridandomi in faccia” dice Selina “mentre l’altro operatore era ancora peggio. Continuava ad insultarmi e ci ha minacciato di coinvolgere anche la mafia”.
 
Cercando un consiglio spassionato prima di pagare i danni, entrambe le ragazze sono ritornate in hotel per vedersi poco dopo la polizia bussare alla loro porta.
 
Wal Brown, volontario polizia turistica di Paton Beach, e’ intervenuto personalmente nel tentativo di mediare tra entrambi gli operatori e la Stazione di Polizia di Kathu a cui spetta la competenza di Patong Beach.
 
Le turiste hanno noleggiato la moto d’acqua a mezzogiorno e solo dopo le 20:00 e’ stato raggiunto un’accordo.
 
Le donne hanno concordato il pagamento di 16.000 baht (400 Euro circa) ottenuto caricando 3.000 baht al giorno per i 5 giorni in cui la moto non e’ operativa dovuto alla riparazione (totale 15.000 baht) + 1.000 baht di spese amministrative.
 
Avendo annotato il colore ed il numero di entrambe le moto d’acqua, le ragazze hanno affermato che entrambe le moto erano gia’ operative il giorno seguente con turisti che le stavano noleggiando.
 
O sono state riparate il giorno stesso oppure le moto sono state date a noleggio senza essere riparate e magari altri turisti cadranno vittima della truffa” aggiunge Selina.
 
Quando sono andata in spiagga per pagare l’ultima rata di 6.000 baht, entrambe le moto erano state gia’ noleggiate. Magari avessimo ricevuto piu’ informazioni riguardo questo tipo di truffa di cui non eravamo a conoscenza”.
 
Le donne, che vivono a Port Macquarie nel New South Wales e nel Queensland, sono arrivate a Phuket l’11 di Luglio per scoprire che il loro resort a Rawai era troppo lontano da Patong e da attivita’ di spiaggia in generale per i loro gusti, soprattutto date le tariffe esorbitanti di taxi e tuk tuk.
 
Hanno deciso di non noleggiare moto o scooter data la propensione nell’isola di tenere il passaporto come garanzia.
 
I taxi da Rawai a Patong erano troppo cari” dice Ashleigh “dovendo pagare 700 baht. La cosa strana che abbiamo scoperto poi e’ il prezzo che scende a 600 quando la corsa e’ nella direzione inversa”.
 
Per ridurre i costi, le australiane hanno deciso di spostarsi da Rawai a Patong senza che pero’ potessero ottenere un rimborso per le rimanenti 3 notti al Serenity Resort e Residences Phuket la cui direzione ha riferito loro che era necessario un preavviso di almeno 28 giorni di anticipo. La colazione e’ costata loro 500 baht cadauna piu’ il 15% di servizio.
 
Durante il soggiorno, Selina ha avuto un’intervento per ingrandire il seno presso il Phuket Bangkok Hospital ed afferma che i dottori sono stati “molto bravi e che l’ospedale e’ molto pulito”.
 
Alla richiesta di una sua opinione sugli operatori di moto d’acqua, Selina ha dichiarato “non penso che siano gente competente. Innanzitutto, non dovrebbero gridare in faccia alle persone soprattutto quando stai cercando di risolvere il problema. Quello che sanno solo fare e’ intimidare con minacce di coinvolgere la mafia”.
 
Ashleigh ha aggiunto “quando la polizia ha bussato alla nostra stanza d’albergo, ci siamo spaventate. Sapevamo che gli operatori  erano tutt’uno con la polizia e che la polizia li difendeva poiche’ eravamo solo delle turiste”.
 
La coppia ora deve stringere la cinghia. I danni pagati per la moto d’acqua ed i costi extra del loro albergo a Rawai hanno fatto saltare il loro programma di farsi un trekking sull’elefante ed extra shopping.
 
Mi sono anche stupita quando ho scoperto che bisogna pagare per andare in bagno” afferma Ashleigh riferendosi ai servizi del Tiger bar in Soi Bangla la quale aggiunge “per che cavolo bisogna far pagare l’entrata al gabinetto ad un cliente che consuma bevande al bar ? Non e’ la cifra ma il principio”.
 
Ashleigh aggiunge anche di aver notato che in Soi Bangla non ci sono cestini o bidoni per i rifiuti. “E’ una cosa che non capisco. In Australia, ci sono cestini rifiuti dappertutto”.
 
Operatori moto d’acqua a parte, Selina afferma che i thailandesi sono “molto, molto piacevoli, felici e pieni di vita. Inoltre, hanno molto rispetto, lo si puo’ vedere nel modo in cui si salutano”.
 
Ad un certo punto pero’ raccontano che stavano cercano un taxi a Rawai e che l’autista di un’auto privata stava arrangiando al telefono il loro prelievo con un suo amico in una situazione piuttosto sospetta.
 
Una volta partite da Phuket, le ragazze andranno a Koh Samui un paio di giorni per partecipare al full moon party a Koh Phangan.
 
 
 
Fonte: Phuketwan il 21/07/13

sabato 13 luglio 2013

POLIZIOTTO CORROTTO DISMESSO PER CONNESSIONE CON TRAFFICANTI



Un ufficiale della Royal Thai Police e' stato radiato per il suo coinvolgimento nel rapimento di 5 Rohingya nel contesto di 7 di loro che sono spariti da un centro di protezione a nord di Phuket.
 
Il Sergente Maggiore Veerayut Ferngfull non fa’ piu’ parte della polizia stando alle dichiarazioni del Comandante Provinciale della Polizia di Phang Nga il Genearle Chalit Kaewyarat confermate in una sua telefonata questa settimana.
 
Si ritiene che il Sergente Maggiore Veerayut sia stato trasferito dalla polizia Marittima a quella Terrestre per supervisionare un nuovo team di poliziotti per l’intercettazione dei clandestini.
 
La polizia a Phang Nga opera con una pattuglia marina allo stesso modo della Royal Thai Navy e della Polizia Marittima lungo le coste del mare delle Andamane dove migliaia di Rohingya sono stati catturati e trafficati negli ultimi 2 anni.
 
Il deferimento del Sergente Maggiore – unica sua punizione – costituisce la prima formale ammissione da parte delle autorita’ di connessioni tra ufficiali corrotti in uniforme ed i trafficanti tra Phuket e Ranong, cittadina di porto al confine con la Birmania.
 
Si ritiene che migliaia di Rohingya che sono entrati in Thailandia o sono stati intercettati in mare aperto, siano stati messi in vendita per completare il loro viaggio dallo sfasciato Stato di Rakhine in Birmania dove e’ in corso una pulizia etnica, alla Malesia dove, come Musulmani, sperano di trovare casa.
 
A Gennaio, per ragioni che non sono state rese pubbliche, ufficiali Thailandesi hanno fermato il traffico umano facendo dei raid nei campi ed intercettando le barche dei Rohingya.
 
Il risultato ha prodotto circa 2.000 Rohingya detenuti in Thailandia con un termine di 6 mesi introdotto dal Governo Thailandese per trovare loro una destinazione e determinare il loro status e futuro.
 
La Thailandia e’ recidiva a dichiarare i Rohingya rifugiati per paura di innescare un’onda di immigrati indesiderati.
 
Ma poiche’ la Thailandia rifiuta di accettare l’alternativa (ossia insistere che la Birmania interrompa la persecuzione contro i Rohingya), ci si aspetta che molti altri arrivino via mare sulle coste Thailandesi durante la stagione degli arrivi ossia da Ottobre in avanti.
 
Sebbene non sia stato registrato nessun nuovo sbarco in questo periodo dell’anno, la presenza di donne e bambini Rohingya nei centri di accoglienza in Thailandia ha permesso ai trafficanti locali di continuare nella loro attivita’.
 
Il Sergente Maggiore Veerayut e’ stato dismesso per essere stato colto alla guida di una veicolo con 3 donne e 2 bambini Rohingya lontano dal centro di accoglienza con lo scopo di rapirli.
 
Le donne hanno volontariamente lasciato il centro di accoglienza credendo di venire riunite con i loro parenti in Malesia una volta avvenuto lo scambio di denaro per vedersi poi rapite per mano del Sergente.
 
Un uomo a bordo del veicolo assieme al Sergente Veerayut ha pure stuprato una delle donne minacciandola con un coltello ripetutamente per diversi giorni.
 
Gli inquirenti stanno continuando a raccogliere prove contro Korlimula Ramahatu di 26 anni, immigrante illegale ritenuto uno di tanti trafficanti che vivono nella regione delle Andamane.
 
Nel frattempo, molti dei Rohingya trattenuti in Thailandia continua a sperare di raggiungere amici o parenti in Malesia al piu’ presto possibile.
 
Nonostante il rapimento e lo stupro, un’altro gruppo comprendente 3 donne e 4 bambini hanno scavalcato il muro di cinta del centro di accoglienza a Khao Lak (provincia di Phang Nga) Giovedi’ notte.
 
Lo staff del centro i quali hanno fatto il possibile per dare aiuto e sostegno, non sono riusciti a prevenire la fuga.
 
Gli uomini Rohingya, detenuti in celle strapiene in condizioni di scarsa igiene e salute presso i centri di Immigrazione sparsi in Thailandia, hanno meno opportunita’ di scappare quando vogliono.
 
Alcuni rapporti recenti hanno messo in luce 5 persone decedute a causa di malattie e scarse condizioni igieniche nel centro detenzione di Sadao nella provincia meridionale di Songkhla.
 
Il centro immigrazione di Phang Nga, dove alcune riprese TV segrete all’inizio di quest’anno hanno catturato le condizioni disumane in cui sono detenuti gli uomini Rohingya, ha da poco permesso 1 ora di esercizio per 20 persone alla volta nel centro dove attualmente ci sono 260 di loro.
 
Il Ramadan inizia questa settimana e con un mese di digiuno obbligatorio per i Musulmani tra l’alba ed il tramonto, la probabilita’ che vi siano altre morti e’ tanta.
 
Il nuovo Ministro per lo Sviluppo Sociale e la Sicurezza Umana, Paveena Hongsakul, ha richiamato gli ufficiali a Bangkok ad un incontro entro la fine di questa settimana. I colloqui hanno lo scopo di risolvere la questione Rohingya riguardo il modo in cui sono trattati.
 
Con un repertorio in diritti umani e welfare, si pensa che il nuovo Ministro possa dare maggiori speranze ai Rohingya trattenuti in Thailandia verso una soluzione che non implichi il loro rimpatrio in Birmania.
 
Tuttavia, ci sono ancora degli elementi nell’esercito Thailandese cui fanno pensare che vogliano detenere i Rohingya il piu’ lungo possibile in condizioni precarie per fungere da deterrente verso altri arrivi.
 
Il termine di 6 mesi per una decisione a riguardo scadra’ nelle prossime 2 settimane.
 
 
 
 
FONTE: Phuketwan il 13/07/13

mercoledì 3 luglio 2013

MONACO CON 10 CONTI CORRENTI E OPERAZIONI GIORNALIERE DA 2 MILIONI DI BAHT






e’ proprio vero che l’abito non fa’…





L’ufficio anti riciclaggio Thailandese ha scoperto che un monaco – Luang Pu Nenkham – che afferma di essere l’abate del monastero di Pa Khanti Dhamma a Sisaket, aveva 10 conti correnti ed effettuava transazioni giornaliere fino a 20 milioni di baht in totale.
 
Suwanee Sawaengpol, vice capo del centro antiriciclaggio, ha sottolineato che questi conti correnti venivano gia’ monitorati per frode e pertanto ulteriori transazioni potrebbero risultare in accuse di riciclaggio per il monaco.
 
Suwanee ha dichiarato che le indagini hanno portato a piu’ di 2 milioni di baht spostati da ciascun conto ogni giorno e che, legalmente, la banca deve notificare l’Ufficio Antiriciclaggio di queste transazioni.
 
L’agenzia e’ certa di possedere tutte le prove contro il monaco e la sua rete di discepoli e che tutti possono essere incriminati per frode pubblica.
 
Ufficiali del centro visiteranno il monastero la prossima settimana per raccogliere indizi e l’agenzia inoltre cerchera’ di ottenere l’approvazione il 17 luglio da parte della commissione parlamentare delle transazioni bancarie per un’indagine su tutti i beni posseduti dal monaco e dalla sua rete.
 
Nel frattempo, l’abate del monastero di Wat Tai Phrachaoyai Ong – Phra Rajathamkosol – in Ubon Ratchathani ha dichiarato che il tempio dove Luang Pu Nenkham o Phra Weerapol Sukpol e’ stato ordinato, ha creato una commissione per indagare sulle attivita’ del monaco il quale, qualora risultasse di aver abusato del suo voto monastico, verra’ espulso.
 
L’Ufficio Buddista di Sisaket ha formato un pannello con l’intento di indagare sulle presunte rivelazioni dello stile di vita del monaco in particolare su prodotti lussuosi, donne, donazioni, la costruzione di una replica del Buddha senza permesso come pure un monastero e le sue filiali costruiti senza permessi.
 
La commissione ha concordato un’azione disciplinare nella quale il monaco, che nel frattempo vive all’estero, dovra’ testimoniare di persona.
 
 
 
Fonte: The Nation

lunedì 1 luglio 2013

FRANCESE TRUFFATO DI 276.000 BAHT DALLA SPOSA




 
il francese e’ ritornato per vedere la sua ‘sposa’  per vedersi rifiutato dalla famiglia di lei

 


Un architetto francese ha denunciato alla polizia di essere stato fregato dalla sposa thailandese la quale ha accettato di essere sua promessa sposa dietro pagamento di una dote di 276.000 baht per poi essere stato rifiutato subito dopo il matrimonio.
 
Michel Sebald di 60 anni si e’ recato presso la stazione di polizia di Udon Thani con un’interprete per denunciare Pitchayanun Hirunthongwichean, una ragazza thailandese che afferma di avere incontrato in un sito online per incontri.
 
Il francese ha riferito alla polizia tramite l’interprete di aver lavorato come architetto in Francia dove guadagnava sino a 400.000 baht al mese.  Gia’ divorziato da diversi anni, e’ andato alla ricerca di una nuova compagna guardando un sito di incontri online a Dicembre del 2012 dove ha incontrato Pitchayanun.
 
Secondo quanto riferisce Sebald, Pitchayanun gli ha detto di lavorare come assistente in uno studio di avvocati e di preferire uomini stranieri a quelli Thai, particolarmente francesi. Sebaldi riferisce di essersi innamorato di Pitchayanun per la cordialita’ e maniere gentili assieme alla sua bellezza. Alla fine le ha chiesto di sposarlo dopo 4 mesi di corrispondenza.
 
Una volta che lei ha accettato, Michel afferma di averle trasferito 20.000 baht per acquistare un biglietto aereo per la Francia ma Pitchayanun gli ha detto che dovevano prima sposarsi secondo il cerimoniale thailandese. Il 5 di Marzo, Sebald e’ arrivato al villaggio di Nong Gun Tub in Udon Thani – residenza e domicilio di Pitchayanun – e ha seguito il cerimoniale atteso fra l’altro da centinaia di gente locale.
 
Ha riferito alla polizia di aver speso 276.000 baht di dote che include anello, catena d’oro, iPad, iPhone aggiungendo anche una borsa firmata di 50.000 baht come regalo per fare una sorpresa alla sua sposa. Dopo la cerimonia, lui e Pitchayanun hanno trascorso 2 notti in un hotel nel centro di Udon Thani.
 
Tuttavia, il francese dice che Pitchayanun si e’ rifiutata di consumare il matrimonio in entrambe le notti affermando di non “essere ancora pronta”. Il francese le ha risposto di non essere arrabbiato e di poter aspettare. Tuttavia pero’ ha dovuto lasciare la Thailandia subito dopo per via del visto che stava per scadere.
 
La situazione e’ peggiorata quando successivamente non e’ piu’ riuscito a contattare Pitchayanun da quando e’ rientrato in Francia. Il 29 giugno e’ ritornato ad Udon Thani recandosi a casa della famiglia di sua “moglie” per vedersi rifiutato dai familiari di lei. Ha quindi deciso di denunciarla.
 
Michel ha detto di aver esposto denuncia affinche’ altri stranieri non cadano nella trappola in cui e’ lui stesso caduto vittima aggiungendo che i soldi eventualmente recuperati, li devolvera’ in beneficienza.

 

 

Fonte: KaoSod Online