mercoledì 26 maggio 2010

GUIDA AL PERFETTO IDIOTA TAILANDESE



“e’ stato condotto un sondaggio dal quale e’ scaturito che l’85% di noi crede che imbrogliare sia pratica normale negli affari, rendendoci pertanto una nazione di ladri“


Nel 1996, 3 scrittori Latino-Americani hanno pubblicato un libro – successivamente tradotto in Inglese – dal titolo Guida al Perfetto Idiota Latino-Americano.

Il loro libro afferma che i problemi Latino-Americani non sono causati da influenze esterne come generalmente creduto dalla popolazione ma sono piuttosto il risultato delle azioni e del pensiero dei Latino-Americani stessi. La correzione dei problemi Latino-Americani deve percio’ provenire dai Latino-Americani stessi.

Provate a chiedere ai Tailandesi circa le cause dei loro misfatti – corruzione, scontri, colpi di stato, assedi, ecc .. – e tutte le parti coinvolte sono pronte a puntare il dito verso altri e mai a loro stessi.

Sono Tailandese e pertanto faccio parte di questa pratica ben diffusa nella nostra societa’. Ora pero’ credo che se si continuera’ con questa auto-convinzione di lunga data, la Tailandia e’ sul binario giusto per diventare presto uno Stato fallito.

Agli occhi del mondo presentiamo la Tailandia come la terra dei sorrisi piena di gentili monaci Buddisti. Offriamo regolarmente cibo ai monaci e spesso facciamo donazioni nei templi credendo che tali atti siano di bene verso il prossimo. Profondamente pero’ lo facciamo solamente con lo scopo di ottenere qualcosa in ritorno (andare in paradiso o diventare ricchi in un’altra vita). Tale baratto mette in risalto una nostra caratteristica che ci vede coinvolti solamente se c’e’ da ottenere qualcosa in cambio e mai per una pura e genuina volonta’ incondizionata la quale e’ una caratteristica di pochi di noi.

Fondamentalmente, siamo piuttosto egoisti.

Ogni volta che andiamo al tempio o che attendiamo una messa Buddista, recitiamo devotamente i 5 precetti come guida nella vita di tutti i giorni che pero’, una volta recitati, non ci passa per la mente di metterli in pratica. Facciamo promesse senza mantenerle.

Riguardo al Buddismo poi, ne capiamo ben poco.

Persino tra i monaci stessi, molti non conoscono gli insegnamenti a fondo per vivere una vera vita da Buddista, tutto cio’ che sanno e’ recitare le preghiere a memoria ed i rituali delle cerimonie per mezzo delle quali possono mettersi in tasca gli spiccioli.

Cio’, in fondo in fondo, riflette il nostro essere pigri cosiccome la costante volonta’ a prendere scorciatoie per ottenere cio’ che vogliamo. Per questo che i biglietti della Lotteria vanno a ruba e le scommesse illegali sono pratica abituale di 1 persona su 3. La prostituzione poi e’ rampante e ci sono sempre piu’ giovani ragazze Tailandesi pronte a sposare pensionati occidentali. Il nostro dolce far niente e’ messo in risalto dai vari “sabai-sabai, mai pben rai, jai yen yen” e cosi’ via.

Ci piace parlare ma non ascoltiamo mai ed anche quando lo facciamo, raramente ne comprendiamo il significato poiche’ non impariamo mai a pensare con senso critico. Non cooperiamo tra di noi sul lavoro cosiccome non riusciamo ad accettare diversi punti di vista cercando di integrarli. Tanti degli oltre 30.000 templi Buddisti sono stati eretti uno vicino all’altro poiche’ quando non c’era intesa semplicemente ne costruivamo un’altro. Che la cooperazione non e’ mai stato il nostro forte lo dimostra lo stesso fatto di non essere in grado di tollerare anziche’ implementare diversi punti di vista.

Siamo pronti a perdonare (perlomeno ne siamo convinti) poiche’ il nostro motto e’ mai pben rai (non fa nulla) quando qualcuno sbaglia ma cio’ esprime solamente un riflesso della nostra cultura verso l’indifferenza.
Siamo sempre in grado di giustificare ogni cosa che facciamo con un proverbio, un poema o le parole di un saggio. Ci lamentiamo cosi’ tanto della corruzione quando molto di essa dipende da noi che facciamo ben poco per debellarla. Peggio ancora, continuiamo a votare da sempre lo stesso politico corrotto poiche’ ha potere e denaro da cui possiamo beneficiare e non sulla base di principi ed etica morali.

Nel 2009, e’ stato condotto un sondaggio dal quale e’ scaturito che l’85% di noi crede che imbrogliare sia pratica normale negli affari, rendendoci pertanto una nazione di ladri.

Quando ho sollevato la questione in un articolo del Bangkok Post, ho ricevuto commenti Tailandesi con espressioni cosi’ colorite da far impallidire qualora venissero pubblicate.

Questo lungo auto-inganno ha creato cosi’ tanto deficit morale che – come dice Joseph Stiglitz – ha messo la Tailandia da un certo tempo in uno stato di crisi morale. Alcuni sintomi di questo stato sono sia la crisi economica del ’97 che gli scontri di Maggio 2010 a Bangkok.

Manco a dirlo, non ammetteremo mai queste cose poiche’ siamo cosi’ perfetti e continueremo ad essere arrabbiati quando uno straniero ci critica.

Spero solamente che gli eventi di Maggio 2010 siano almeno serviti a darci uno scrollone e rimettere in discussione noi stessi, i nostri valori e quindi iniziare a ridurre il nostro deficit morale cercando di crearne il surplus anche praticando volontariato per il bene comune, simile all’aiuto che i Bangkokiani hanno dato scendendo in strada per pulire le strade.

Fonte: Bangkok Post - Sawai Boonma