domenica 18 aprile 2010

ANCORA TRAGEDIA SULLA STRADA PER IL BIG BUDDHA A PHUKET: MORTI 6 BIRMANI



“Il cassonato si e’ capovolto catapultando tutti i passeggeri e nell’impatto 2 persone sono morte sul colpo mentre 4 in seguito in ospedale”




6 persone morte e 14 feriti e’ il bilancio di una tragedia annunciata avvenuta in una tristemente nota curva lungo la strada che porta al Big Buddha dove a gennaio 2010 mori’ un turista australiano per capovolgimento della jeep. Tutte le vittime ed i feriti sono birmani ed il pulmino cassonato dove si trovavano stipati come al solito, si e’ scontrato con un bus di turisti australiani.


L’incidente e’ avvenuto domenica 17 aprile alle 11:23 e sembra che il cassonato di lavoratori birmani stesse scendendo dalla collina del Big Buddha. Sebbene le indagini siano in corso di accertamento, dalla scena e’ possibile dedurre che il pulmino sembra aver invaso la corsia opposta dove stava sopraggiungendo il bus turisti.


Il cassonato si e’ capovolto catapultando tutti i passeggeri e nell’impatto 2 persone sono morte sul colpo mentre 4 in seguito in ospedale.


L’incidente segue quello del 4 Aprile a Samut Sakhon dove 50 Birmani stipati in un camion sono stati vittima di un incidente in cui 16 di loro hanno perso la vita. Entrambe le tragedie sono destinate a far riemergere questioni riguardanti la sicurezza richiamando controlli piu’ stretti da parte della polizia la quale sembra non vederci quando veicoli stipati di lavoratori passano davanti a loro.


Sebbene la curva famigerata abbia cartelli di pericolo, e’ necessario che venga ritoccata sia nella ripidezza che nel suo angolo.


I Birmani stavano ritornando dalla collina dopo aver atteso una cerimonia buddista di celebrazione per il Songkran. Fonti non ufficiali hanno affermato che l’autista del veicolo aveva l’alito che puzzava di alcool.


Fonte: Phuketwan






































4 commenti:

Anonimo ha detto...

non c’e’ da sorprendersi. Quanti camion o camioncini se ne vedono in giro cosi’ ? Se poi caricano birmani, allora le speranze si azzerano

Anonimo ha detto...

Sicurezza in Tailandia = si salvi chi puooooo ‘ !!!

Simona ha detto...

Christan, penso che le foto siano di totale insensibilita’. Non trovo giusto che vi siano persone pronte a speculare cosi’ sfacciatamente sulle tragedie altrui

Chris ha detto...

per favore, non cominciamo con le solite ipocrisie. Quante volte ci troviamo ad essere spettatori passivi di immagini violente e crudeli che passano per i canali TV ed il cinema ? Speculazione significa trarre vantaggio. Questo blog di vantaggi non ne trae da nessuno in nessuna forma e se di vantaggi dobbiamo parlare semmai sara’ quello di contribuire al cambiamento della comunita’ di chi vive in Tailandia esponendo (come ha fatto phuketwan) magagne con lo scopo di creare una societa’ migliore. Purtroppo in questo Paese come in tanti altri, i cambiamenti si hanno quando ai mali estremi si oppongono rimedi estremi utilizzando mezzi estremi. Le immagini strazianti del padre con in braccio la bimba costituisce il mezzo estremo con il quale si spera che qualche autorita’ finalmente si commuova ed inizi a fare qualcosa per cambiare quella curva. Altrimenti, illuminaci tu Simona su come far si’ che le cose cambino.