giovedì 24 aprile 2008

POLIZIA SENZA VERGOGNA ANCHE DI FRONTE AD UN ORRIBILE ESEMPIO DI TRAFFICO UMANO




la polizia di Ranong insiste nel dichiarare la tragedia non come una caso di traffico umano




54 e’ il numero dei Birmani morti a Ranong dentro ad un camion rimorchio durante il loro contrabbando verso Phuket ma la Polizia rifiuta di toccare l’anello che riguarda il traffico umano. Indovinate perche’ ? Dura poverta’ ed oppressione politica non sono i soli fattori principali di questo flusso senza fine di immigrati lavoratori dalla Birmania. Ugualmente importanti sono le nostre malattie domestiche. Sapete cosa ? Chiamatela complicita’ di Stato, chiamatela corruzione sistematica, chiamatela spietatezza, la si puo’ chiamare in qualunque modo ma queste sono le vere nude e crude ragioni che stanno alla base di questo schiavismo moderno nascosto nella nostra cosiddetta terra Buddista.

La tragedia a Ranong e’ stata un caso. Se non ci fosse stata la rottura del sistema di ventilazione, il camion-frigo avrebbe portato tutti i 121 lavoratori sani e salvi a Phuket come fatto tante altre volte precedentemente e la polizia locale avrebbe continuato a far finta di non saperne niente (come sempre) del traffico umano che passa praticamente sotto il loro naso giornalmente.

Poiche’ la polizia adesso non puo’ chiudere un occhio su cio’ che e’ successo a Ranong, e’ pero’ interessante vedere la loro reazione con lo scopo di proteggere quelli che passano loro “gli alimenti”. No, non i cittadini che pagano le tasse. Indovinate chi ?

Se un caso viene registrato come traffico umano, il lavoratore immigrato deve essere trattato come vittima e pertanto gli viene riconosciuto aiuto e compensazione Statale. L’immigrato deve anche essere protetto in qualita’ di testimone che puo’ aiutare nelle indagini per scovare i responsabili del racket.

Tuttavia, la polizia di Ranong insiste nel dichiarare la tragedia non come un caso di traffico umano in quanto gli immigrati nel camion “non sono stati costretti con forza o inganno” a venire in Tailandia. Inoltre, i birmani si trovavano “in viaggio, senza avere una destinazione” e tale definizione non li categorizzerebbe come lavoratori in schiavitu’. Pertanto, il caso rientra nel processo di entrata illegale nel Paese il quale significa che questi immigrati Birmani devono essere arrestati, multati e deportati immediatamente.

Queste ragioni sono pazzesche non solamente perche’ sono di un’assurdita’ inaudita, ma anche perche’ mettono in evidenza di come la polizia ci veda: nientemeno che perfetti imbecilli.

Come diavolo avrebbe fatto la polizia a sapere che gli immigrati non sono stati costretti o ingannati ? Qual’e’ la loro definizione di consenso ?

Secondo l’ONU, il traffico umano copre il reclutamento, il trasporto, il trasferimento ed il contenimento di persone in modi diversi attraverso l’uso di minaccia, forza, abuso di potere o promessa di benefici futuri. Il consenso e’ irrelevante quando viene scambiato denaro avente scopo di sfruttamento.

Nella tragedia di Ranong, il camion era diretto a Phuket. Come puo’ la Polizia dire che manca la destinazione ? I soldi sono passati di mano in mano durante il trasporto di questa gente il cui racket e’ gestito dalla mafia locale. Come puo’ la polizia dire che questo non e’ un caso di crimine organizzato in traffico umano ? E’ una scusa coniata dalla polizia Tailandese che ha fatto della Tailandia un centro smistamento di traffico umano nel Sud-Est Asiatico.

Le promesse alla comunita’ internazionale di combattere il traffico sono vuote poiche’ la polizia rifiuta di cambiare il corso. E perche’ poi dovrebbe ? Il mese scorso, il Primo Ministro Samak Sundaravej ha suggerito un modo innovativo per scoraggiare la migrazione di musulmani dalla Birmania alla Tailandia: prenderli e mollarli su un’isola deserta.

Inoltre, ci sono stati tentativi di depistaggio dell’opinione pubblica nel far credere che la legge contro il traffico umano non e’ ancora posta in essere. Ovviamente, cio’ non e’ vero. L’attuale legge, che protegge solo donne e bambini, e’ stata cambiata al fine di includere anche i maschi lavoratori.

Delle 54 persone che sono morte soffocate, 37 erano donne. C’erano anche bambini tra i morti. Perche’ la polizia non ha utilizzato tale legge per catturare il pesce grosso del racket ? Tutti purtroppo ne sappiamo la ragione e tale e’ il motivo per cui e’ impossibile combattere il traffico umano se prima non pensiamo a combattere la nostra polizia.


24/4/08 – Fonte: Sanitsuda Ekachai

3 commenti:

jordy ha detto...

poveri birmani: oppressi nella loro terra, pagano una fortuna per una terra promessa che si chiama Tailandia per poi trovare la morte. Quelli sopravvissuti, vengono multati, incarcerati e riportati indietro. Oltre al danno anche la beffa

dona ha detto...

non esistendo norme che regolano il flusso immigratorio con particolare riferimento alla manodopera, il settore e’ in mano alla criminalita’ che ne fa cio’ che vuole

Anonimo ha detto...

i birmani a Phuket non possono avere un cellulare, una motocicletta, uscire dopo le 22:00 e viene chiesto loro il pagamento del pizzo. Essendo illegali, il loro padrone se e’ bastardo chiama la polizia che li arresta a fine lavoro evitando cosi’ di pagarli. Nonostante tutto cio’, preferiscono la Tailandia alla loro terra. L’unica speranza per loro rimane la democrazia nel loro Paese