giovedì 30 agosto 2012

DONNA COSTRETTA A MANGIARE VERMI IN CARCERE A BANGKOK






Angela Carnegie arrestata 9 anni fa’ per essere stata un corriere della droga e condannata all'ergastolo da scontare nel famigerato centro detenzione di Bangkok








Quando Angela Carnegie prese la disastrosa decisione di partire dalla Thailandia con dell’Eroina, mai avrebbe immaginato come cio' avrebbe cambiato la sua vita.

Dopo essere stata fermata all’aeroporto di Bangkok, la sentenza di condanna del 1993 e’ stata l’ergastolo da scontare in una prigione Thailandese dove fu costretta a mangiare cibo deperito vicino a detenuti con la lebbra, sopravvivendo senz’acqua.

Carnegie, Americana di Livingstone (Texas), era una giovane ventenne la quale aveva appena interrotto una relazione con il proprio fidanzato. Vulnerabile, decise di accettare la proposta di un’amico per racimolare qualche buon soldo portando negli Stati Uniti una valigia contenente sacchi di Eroina.

Notata immediatamente dagli ufficiali Tailandesi in aeroporto, e’ bastato loro aprire la borsa e procedere subito all’arresto scontando la pena dell’ergastolo (commutato da pena di morte dichiarandosi colpevole) nella famigerata prigione di Bang Kwang soprannominata “Bangkok Hilton”.

Le condizioni in cella erano insane: dominavano sporcizia e sovraffollamento” descrive nella propria pagina su facebook.

Ci facevamo la doccia fuori sotto la pioggia o il sole e spesso ci trovavamo con le gambe in mezzo alla fogna che straripava dal canale che circondava la prigione”.

Carnegie afferma inoltre che, dopo la sentenza, ha contemplato il suicidio. “Il cibo che ci passavano era appena accettabile e spesso capitava che contenesse insetti o sassolini all’interno

La prigione di Bang Kwang si trova a nord di Bangkok vicino al fiume Chao Phraya. Molti detenuti stranieri vivono assieme ad altri 7.000 di cui il 10% condannati alla pena capitale. Celle che misuravano (8 x 5 metri) potevano contenere fino a 50 persone.

Le condizioni sanitarie sono scioccanti e la dieta consiste in una ciotola di riso al giorno, spesso marcia.

La prigione e’ soprannominata “grande Tigre” tra i Tailandesi poiche’ mangia le persone di dentro.

Durante la sua detenzione, spesso si e’ trovata a dormire vicino a prigionieri con lebbra, tubercolosi, occhi rosa e altre sorte di infezioni.

C’erano periodi in cui restavamo senz’acqua, esposti al caldo estremo quasi costantemente. C’erano black out di notte mentre in cella eravamo piu’ di 200. Niente ventilatori e niente acqua. Se non lo provi, non potrai mai immaginare di cosa si tratta”.

Ma la storia di Angela ha un lieto fine. Dopo essere stata estradata negli Stati Uniti il 6 Dicembre 2002, ha chiamato lo stesso fidanzato di allora il quale era stato l’unico a dirle di non andare in Tailandia. Una telefonata di 8 ore ha spianato la strada per Angela ad un matrimonio di 9 anni.

La cosa buffa e’ che solo adesso mi sento come se fossi finalmente arrivata … il passato duro e crudele mi ha portato ad essere quella che sono ora. Vivo e voglio continuare a vivere per il successo della mia famiglia”.



Fonte: Daily Mail

mercoledì 29 agosto 2012

MOTOSCAFO AFFONDATO: PER IL CAPITANO ERA TUTTO OK USCIRE IN MARE


I turisti a bordo del motoscafo affondato affermano che prima di iniziare l’escursione, avevano chiesto al capitano se il mare fosse sicuro




Con due bambini, volevamo essere assolutamente sicuri” dice Zuhal Ergun che si e’ trovata naufraga assieme al marito Hakan e le due bambine Sena di 2 e Beyza di 8 anni la quale aggiunge “pertanto, abbiamo chiesto al capitano se fosse stato sicuro partire e lui ci ha risposto che aveva controllato le previsioni del tempo e che tutto sarebbe andato bene”.

2 sono i motoscafi fin’ora affondati a Phi Phi dall’inizio del 2012 ed ulteriori casi di tragedia sfiorata sono tra le ragioni per le quali vengono esercitate pressioni affinche’ venga proibita l’uscita in mare dei motoscafi a Phuket quando le previsioni sono di forti temporali e/o mare molto mosso.

Tutti i turisti a bordo affermano che il motoscafo non avrebbe dovuto mai mettersi in viaggio. I 13 turisti rimasti a Phi Phi sono rientrati a Phuket ieri pomeriggio dopo che non sono riusciti a prendere il traghetto del mattino.

Mr Ergun aggiunge “l’equipaggio a bordo del motoscafo era assolutamente inutile. Abbiamo dovuto praticamente metterci il salvagente e organizzarci per l’evacuazione. Precedentemente, avevo personalmente notato l’acqua che emergeva dallo scafo. Subito, l’equipaggio non mi ha creduto fintantoche’ hanno scoperchiato il pannello che copre lo scafo notando l’acqua che oramai era arrivata sino in cima”. Ms Ergun e’ riuscita a non rimanere sotto il motoscafo con la figlia Beyza nonostante tagli e graffi subiti. Il marito ha invece dovuto andare brevemente sott’acqua con in braccio la figlioletta di 2 anni per non rimanere intrappolato sotto il motoscafo.

Le barche che si trovavano nelle vicinanze sono riuscite a soccorrere subito 13 persone le quali sono state riportate a Phi Phi Island. Gli altri 24 turisti sono rimasti in acqua in balia del mare mosso per circa 1 ora o piu’ prima di venire soccorsi e riportati a Phuket.

Fra tutti, i piu’ numerosi erano i Cinesi e mentre per coloro che potevano nuotare si e’ trattato di un calvario, per quelli che non sapevano nuotare si e’ trattato di un incubo. Tra i passeggeri lasciati a Phi Phi che solo ieri pomeriggio sono riusciti a tornare, 2 erano dalla Turchia e 3 dal Kuwait.

Un rappresentante della PNT Travel la quale opera anche sotto New Generation Travel Co. Ltd. ha organizzato il trasporto dei 13 dal porto di Rassada a Phuket sino al loro hotel.

Dopo l’ennesimo incidente, rappresentanti del Governo subiranno piu’ pressioni per migliorare i gia’ fatiscenti standard di sicurezza riguardo le escursioni in mare.


Fonte: Phuketwan

martedì 28 agosto 2012

I TAILANDESI IN CIMA ALLA CLASSIFICA DELLE INFEDELTA’




Il sondaggio e' stato condotto in 36 Paesi al mondo




Gli uomini Tailandesi sono i primi e le donne seconde nella classifica dell’infedelta’ secondo un sondaggio stilato dalla DUREX, il produttore mondiale di contraccettivi.

Le donne Tailandesi sono seconde nella classifica degli amanti piu’ infedeli al mondo secondo il produttore di contraccettivi.

Al sondaggio, hanno partecipato 29,000 donne di 36 Paesi nel mondo, ed ha conferito alle donne Ganesi il primo posto con il 62% di loro che si proclama di essere infedele ai loro mariti o fidanzati. Le donne Tailandesi sono un po’ piu’ fedeli di loro con un 59% che ha dichiarato l’infedelta’, seguita dalle Malesiane con il 39%.

Al quarto e quinto posto sono arrivati rispettivamente la Russia (33%) e Singapore (19%).

Tra gli uomini, alla Tailandia spetta il posto d’onore con il 54% seguiti dalla Korea del Sud (34%) e Malesia (33%).

Secondo il sondaggio, gli uomini Asiatici sono i piu’ promiscui al mondo con Hong Kong e Singapore che hanno una media di 16 partner nel corso di una vita ed i Malesiani con una media di 3. Molti Tailandesi hanno criticato il sondaggio attraverso il forum online popolare Pantip.com.

Tra i vari commenti, coloro che rilevano come il risultato sia spinto dalla volonta’ della DUREX di far si’ che la gente compri contraccettivi data la forte incidenza di infedelta’ del partner.


Fonte: Bangkok Post

NAUFRAGHI BLOCCATI SULL’ISOLA DI PHI PHI





41 persone di cui 27 cinesi sono stati portati in salvo. 12 si trovano bloccati sull'Isola di Phi Phi





Le vittime traumatizzate di un motoscafo che si e’ capovolto in mare aperto presso Phi Phi Island, si trovano bloccate sull’isola in quanto il Ferry Boat sul quale volevano imbarcasi per ritornare a Phuket era pieno.

La notizia e’ stata ufficializzata da una famiglia australiana al telefono. Il console onorario australiano Larry Cunningham ha fatto appello alle autorita’ portuali affinche’ possano riportare a terra le vittime.

La notizia e’ stata riportata da un portavoce del Chao Fa Krabi Rescue Centre il quale ha fatto da perno nel coordinamento delle operazioni di salvataggio delle 41 persone al momento del naufragio.

Le vittime bloccate sull’Isola di Phi Phi, compresa Sena Ergun di 2 anni e sua sorella Beyza di 8, sono naufragate a causa del ribaltamento del motoscafo dovuto al mare grosso rimanendo in acqua diversi minuti prima di ricevere soccorso da un’imbarcazione locale. “Ci hanno lasciato a terra” afferma il padre Hakan Ergun di Sidney “non c’era posto sia per noi 4 che per gli altri turisti di cui 2 dalla Nuova Zelanda, 2 Turchi, 2 dal Kuwait e 2 Coreani” aggiungendo che “a bordo del motoscafo, i giubbettini salvagente erano sprovvisti dei ganci e l’equipaggio a bordo era completamente inutile. Tenevo in braccio mia figlia piu’ piccola credendo di morire. Non c’era comunicazione, no GPS, no radio. Dopo circa 15 minuti che eravamo in acqua, un’imbarcazione ci ha visto ma stava tirando dritto. E’ tornata indietro solo quando ho urlato loro che avevo una bimba con me

12 dei 41 turisti naufragati sono stati portati all’Isola di Phi Phi dove hanno passato la notte mentre 24 sono rientrati a Phuket ieri.

Nel secondo giorno di chaos su chaos, la coppia neozelandese – Elizabeth Hickey e William Ihaka – sono certi di perdere il volo di rientro che parte alle 15:15 di oggi.

Mentre il salvataggio e’ stato prontamente eseguito, le autorita’ della marina a cui spettano i controlli, raramente sono visti in azione sia nell’ispezione delle imbarcazioni che nel bandire traversate nel pericoloso mare mosso.

Il console Cunningham afferma che la questione sicurezza per i turisti verra’ sicuramente avanzata a livello prioritario presso il governo thailandese da tutti gli ambasciatori a Bangkok.

A Gennaio di quest’anno, una famiglia australiana e’ scampata per poco da un’analogo incidente sempre tra Phi Phi e Phuket.

Nel 2009, una motonave con a bordo turisti sommozzatori e’ affondata e 7 persone sono morte. I 23 sopravvissuti sono rimasti per ore in acqua affermando di non aver notato nessun mezzo di perlustrazione ereo riuscendo a contattare i soccorritori solamente attraverso il telefono cellulare del capitano di un peschereccio.



Fonte: Phuketwan

lunedì 27 agosto 2012

MOTOSCAFO SI CAPOVOLGE IN MARE AGITATO: TUTTI SALVI





24 turisti scendono fradici dal motoscafo al porto di Chalong. Gli altri 17 sono rimasti a Phi Phi Island




41 turisti a bordo di un motoscafo che si e’ capovolto a causa del moto ondoso, sono stati soccorsi e portati in salvo.

L’incidente e’ accaduto verso le 15:00 di oggi stesso. La Capitaneria di Porto di Phuket ha ricevuto una chiamata di emergenza dal capitano del motoscafo il quale non ce la faceva a rientrare a causa delle forti onde. Inizialmente si pensava a 37 passeggeri che sono poi stati confermati essere 41 poiche’, oltre alla comitiva di Cinesi, si sono aggiunti all’ultimo altri 4 turisti di nazionalita’ diversa.

Il motoscafo si trovava 4 miglia fuori da Phi Phi Island e stava rientrando a Phuket dopo aver portato il gruppo a fare snorkelling nella popolare Isola. Al momento del rovesciamento, le imbarcazioni limitrofe sono accorse per prestare soccorso.

Nonostante che il Centro Meteorologico avesse allertato tutte le imbarcazioni della pericolosita’ di mare grosso, la decisione finale e’ nelle mani di ciascuna compagnia.

Un incidente analogo si e’ avuto a Gennaio di quest’anno quando sempre un motoscafo e’ affondato pochi istanti dopo aver imbarcato i turisti. Fortunatamente, anche in questo caso non vi sono state vittime.

Fonte: Phuketwan

TURISTA FINLANDESE PICCHIATA E STUPRATA




Ms Meir ha lasciato il gruppo di amici al bar ed e' stata aggredita e violentata mentre stava passeggiando al ritorno in hotel


La polizia sta dando la caccia ad un uomo che ha stuprato una giovane turista Finlandese sull’Isola di Lipe nell’estremo Sud della Thailandia al confine con la Malesia. La turista stava rientrando dopo una serata passata al bar con gli amici quando e’ avvenuto il fatto.

Il Colonnello Nontapat Somboonjan ha affermato di aver ricevuto notifica dell’accaduto alle 21:30 di Sabato 25 Agosto. La vittima e’ stata portata in ospedale a Satun sulla terra ferma dove ha ricevuto le dovute medicazioni e conforto. Successivamente, e’ stata accompagnata in stazione per fare la denuncia.

La vittima, Ms Meir, ha dichiarato di trovarsi in vacanza a Ko Lipe poiche’ e’ patita dello snorkelling.

Le sera precedente, Ms Meir ha dichiarto di aver passato la serata con alcuni amici stranieri e di aver fatto amicizia con altri 3 thailandesi in un bar dell’Isola dove poi hanno bevuto assieme.

Nella notte, Meir ha lasciato il gruppo per rientrare nella sua camera quando e’ stata assalita mentre stava camminando e portata in un luogo appartato dove e’ stata stuprata.

Il colpevole e’ stato catturato da alcune telecamere di sicurezza installate sull’Isola e la poliza ha dichiarato di essere certa che le indagini effettuate porteranno a risultati positivi in tempi brevi.

PS: [il kiosko thailandese e' piuttosto sorpreso che il nome della vittima sia comparso nell'articolo]


Fonte: Pattaya Daily News

martedì 21 agosto 2012

INCENDIO AL TIGER DISCO ALIMENTATO DAL POLIETILENE ESPANSO

Eccessivo uso di materiale infiammabile unitamente alle modifiche apportate all’immobile avrebbe contribuito al veloce divampamento delle fiamme


Lunedi’ 20 Agosto, ispettori di diverse agenzie hanno effettuato un sopralluogo assieme al Governatore di Phuket Tri Augkaradacha cercando di stabilire che cosa abbia provocato l’incendio.

Dopo il sopralluogo, il Presidente della Sezione Architettura dell’AAS (Associazione Architetti Siamesi) – Bundit Pradabsook – afferma che il 20% della superficie della discoteca (sia dentro che fuori), era decorata con Polietilene Espanso il quale ha proprieta’ altamente infiammabili che hanno sicuramente alimentato le fiamme.

Il gruppo ha rilevato 6 uscite di sicurezza in conformita’ con le norme di sicurezza sebbene le scale di alcune uscite non raggiungessero il pianterreno.

Secondo le nuove norme entrate in vigore nel Marzo 2012, materiali infiammabili quali il P.E. non deve coprire piu’ del 10% della superficie dello stabile. Le norme sono state varate come risultato dell’incendio al Santika Club in Bangkok dove, a capodanno 2009, sono morte 66 persone e ferite 222.

Il regolamento include un massimo tetto di persone che non puo’ eccedere il totale superficie di bar e night clubs in metri quadrati. Dopo l’entrata in vigore, sono stati dati 180 giorni di tempo per consentire a tutti i pubblici esercizi l’adeguamento mediante opportune modifiche quali la riduzione di materiale infiammabile, in numero di uscite di sicurezza.

“Ricade sotto la tutela delle autorita’ la notifica di ogni nuovo regolamento ai padroni dei locali pubblici” afferma Mr Bundit.

“E’ nostro compito capire se e’ la struttura che e’ stata modificata nel tempo o se e’ la destinazione d’uso ad essere stata cambiata. Sia la presenza di tante persone che l’utilizzo di fari ed il costante impiego di tanta energia elettrica possono aumentare considerevolmente la temperatura all’interno”.

Sebbene Mr Bundit non si sia espresso, il Capo della Sezione Tecnica del comune di Patong – Sottotenente Lerdpong Tanamunset – afferma che l’immobile del TIGER DISCO e’ stato modificato nel tempo, aggiungendo che il padrone (nel 1999) ha fatto domanda per la costruzione di un immobile semi-residenziale a 2 piani il quale e’ stato successivamente modificato a complesso avente bars e discoteca. Lerdpong afferma che il comune non ha ricevuto domanda ne’ per la modifica dell’immobile, ne’ per il cambio destinazione d’uso.

Affermando inoltre che il progetto originale dello stabile giaceva al pianterreno del comune ed e’ andato distrutto assieme a tanti altri in seguito allo Tsunami del 2004.

Le modifiche includevano l’aggiunta di uscite di sicurezza e la decorazione dei muri. Tuttavia, Sema Sinchai – Direttore Generale di Sara Entertainment ossia la compagnia che gestisce il TIGER DISCO – insiste nel dire che la destinazione d’uso dello stabile era legale ed afferma “non posso andare nel dettaglio ora come ora. Rilascieremo ulteriori dichiarazioni una volta che avremo i risultati dell’Istituto di Forensica di Bangkok”.

Sinchai ha inoltre affermato che la compagnia paghera’ 1 milione di baht per ogni vittima e coprira’ tutte le spese ospedaliere degli altri feriti aggiungendo 5,000 baht come risarcimento danni per ogni persona ferita ed ha aggiunto che sono tutt’ora in contatto con 20 feriti.


Fonte: Bangkok Post

lunedì 20 agosto 2012

USCITE DI SICUREZZA AL TIGER: UNA BURLA


L’incendio che ha distrutto il TIGER DISCO a Phuket venerdi’ 17 Agosto, ha nuovamente messo in risalto la sbalorditiva incompetenza e mancanza di controlli per cio’ che riguarda la sicurezza nei locali pubblici.

4 persone morte e 11 ferite. Un immobile distrutto nella turisticissima Patong. Nessuno ha provveduto a controllare che il locale fosse a norma poiche’ la tendenza in Thailandia e’ quella di punire solamente quando ci scappano i morti. Tutti a Phuket sono al corrente delle carenze in materia di sicurezza dei locali da ballo. Volete un’altro nome ? HOLLYWOOD DISCO. Vediamo se qualche autorevole ispettore avra’ l’accortezza di notificare al gestore le irregolarita’ o se dobbiamo attendere l’inevitabile tragedia. TIGER DISCO era da sempre una delle attrazioni maggiori a Patong e tutti sapevano che il locale chiudeva i battenti ben aldila’ dell’orario consentito.

I gestori si fanno burla delle leggi sull’edilizia cambiando il progetto non appena che le autorita’ girano l’angolo e sempre piu’ spesso c’e’ la compiacenza di ufficiali corrotti o incompetenti. Le societa’ di gestione sono piu’ preoccupate di fare cassa che dei problemi di domani. In tutta la Nazione, la sicurezza e’ sempre ultima nelle priorita’ degli operatori o semplicemente, come in questo caso, i gestori sono lasciati liberi di operare senza uscite di sicurezza adeguate ed estintori.

I sopravvissuti hanno dovuto farsi strada tra fumo e fiamme per riuscire a scappare alcuni rimanendo schiacciati nel panico creatosi. A centinaia si sono imbottigliati in 2 strette uscite di sicurezza ed alcuni sono stati gettati a terra e calpestati. Inutile riportare l’assenza di estintori, rilevatori di fumo e di spruzzini d'acqua antincendio. Tutte queste violazioni sono purtroppo palesemente note, nulla di straordinario. E’ come riportare che a Phuket le vittime di un incidente transitavano in senso contrario.

Precedenti eccellenti hanno gia’ messo in evidenza le enormi lacune in materia di prevenzione come negli incendi al Grand Park Hotel del 2012, il Santika Pub nel 2009, il Pattaya Royal Resort nel 1997 e la fabbrica Kader Toy nel 1993.

Sono allo stesso modo gia’ alquanto prevedibili le affermazioni stile vecchia scuola di ufficiali che promettono controlli a tappeto e forti punizioni ai violatori: non ne possiamo veramente piu’ di dichiarazioni sensazionalistiche che oramai cadono nel ridicolo facenti parte di una kermesse di affermazioni nate per riempire i notiziari dei media.

Cio’ di cui c’e’ veramente bisogno e’ una nuova politica nazionale in materia di sicurezza dove il Paese possa rientrare nel 21mo secolo. Non solo il Governo ma soprattutto gestori, operatori del settore e business leaders devono stare in prima linea nell’ossevazione delle nuove norme e non rendersi compiacenti dell’ennesimo occhio che si chiude in materia di sicurezza.

La chiusura per operatori recalcitranti e punizioni che rientrano sotto il codice penale possono servire da deterrente che l’intera Nazione e’ pronta ad accogliere a braccia aperte.

domenica 19 agosto 2012

CAUSA DELL’INCENDIO ANCORA SCONOSCIUTA



Il trasformatore vicino al Tiger Disco e’ intatto, dicono le autorita’




L’Autorita’ Provinciale per l’Energia Sabato 18 Agosto ha dismesso teorie le quali davano la colpa dell’incendio al TIGER DISCO ad un trasformatore colpito da un fulmine fuori dal locale.

Ci sono solo i gatti a sedersi fuori da quello che resta dell’allora TIGER DISCO a Patong Beach. Un incendio l’ha divorato Venerdi’ 17 Agosto alle 4:00 uccidendo 4 persone.

Atipong Thongyon, Manager dell’Autorita’ Elettrica Provinciale di Phuket, dichiara che l’incendio non e’ stato il risultato di un trasformatore esterno esploso. “Tutti i trasformatori sono intatti senza che vi sia stata interruzione di energia elettrica. Pertanto, le voci che danno la colpa all’esplosione di un trasformatore sono infondate” aggiunge Atipong il quale ha accompagnato un gruppo di giornalisti sul luogo affermando anche che un ulteriore controllo con le telecamere di sorveglianza avvalla la suddetta ipotesi. “Anche se il trasformatore fosse scoppiato, le fiamme avrebbero dovuto innalzarsi per 20 metri per raggiungere il locale”.

Il Comandante Provinciale della Polizia, Generale Chonnasit Wattanawarangkoon, dice che dopo l’incendio alcuni testimoni affermano di aver visto partire delle scintille dal trasformatore vicino al DISCO CLUB dopo che un forte temporale aveva causato un breve black out in alcuni punti dell’Isola.

Il Generale Chonnasit dichiara che un’indagine su cosa abbia provocato l’incendio e’ tutt’ora in corso e che l’identificazione delle vittime non e’ stato completato.

2 turisti, un Francese e un Giapponese, si pensa che siano tra le 4 vittime accertate i cui corpi carbonizzati sono stati trasportati all’Istituto di Medicina Legale di Bangkok Sabato 18 Agosto per l’autopsia e l’esame del DNA al fine di cercare di stabilire le loro identita’.

Le indagini della Polizia sono rivolte sulla possibilita’ che la discoteca fosse aperta oltre le 2:00 (orario di chiusura dei locali pubblici) e se la presenza di sculture in Poliestere raffiguranti Tigri e Serpenti possa contravvenire alle norme di sicurezza.

Il Sindaco di Patong Pian Keesin, il quale si ricandidera’ alle elezioni municipali, afferma che il comune non ha piu’ il progetto originale in quanto distrutto nei loro archivi a seguito dello Tsunami del 2004. Tuttavia, si dice certo che il complesso abbia operato legalmente aderendo alle norme di sicurezza [il kiosko vuole precisare che il figlio del Sindaco e’ presidente di tutti i locali pubblici a Patong cosiccome padrone dell’HOLLYWOOD DISCO].

I padroni del TIGER DISCO non hanno rilasciato dichiarazioni riguardo eventuali modifiche della struttura ma hanno giustificato l’apertura oltre l’orario consentito come “una necessita’ di dar riparo alla gente per la pioggia scrosciante che c’era in quel momento”.

Una guardia giurata di 57 anni che sorveglia un bar limitrofo afferma che”.. era una consuetudine per il TIGER DISCO stare aperto sino alle 4:00 e spesso anche oltre in quanto il locale non ha una prassi di chiusura. Semplicemente, ferma la musica tenendo accese solo le luci ordinarie consentendo ai clienti di rimanere al bar anche sino alle 6-7 del mattino”.


Fonte: Bangkok Post

RESIDENTE FRANCESE A PHI PHI ISLAND UCCISO DA UN MOTOSCAFO



Il passaporto di Olivier R.P. Jannequin, espatriato residente a Phi Phi Island ucciso dall'elica di un motoscafo



Un Francese si 42 anni che stava facendo snorkelling all’Isola principale di Phi Phi Island, e’ stato ucciso da un motoscafo ieri come affermato dalla polizia.

La vittima risulta essere un espatriato residente a Phi Phi, Olivier Raymond Philippe Jannequin, e l’incidente e’ avvenuto verso l’ora di pranzo.

“Le autorita’ hanno tentato il trasporto della salma all’entroterra di Krabi via mare ma sono stati fermati dal moto ondoso troppo forte” afferma un portavoce del Chao Fa Krabi Rescue Center il quale aggiunge the riproveranno oggi stesso.

La polizia ha dichiarato che devono ancora stabilire la dinamica della tragedia e per questo le indagini sembrano avere uno stallo dal momento che non vi sono testimoni del fatto nonostante la vittima viaggiasse con amici.

In Giugno, le sorelle canadesi Audrey e Noemi Belanger sono state rinvenute cadavere nella loro stanza presso un Hotel sempre a Phi Phi Island. I risultati delle autopsie sia in Thailandia sia in Canada, hanno dato risultati inconcludenti.


Fonte: Phuketwan

sabato 18 agosto 2012

INCENDIO DEVASTA IL TIGER DISCO A PHUKET



Il Generale Charamporn Suramanee – Vice Comandante della Polizia – esamina quel che rimane dei vestiti carbonizzati di una delle vittime





4 persone, 2 Thai e 2 stranieri, sono le vittime di un incendio che ha devastato il TIGER DISCO a Patong Beach.

Il Tenente-Colonnello Kittisak Nuphueng, ispettore di medicina forensica a Phuket - afferma che la polizia ha raccolto campioni di DNA dalle vittime i quali saranno inviati all’Istituto di Medicina Legale presso l’Ospedale Generale della Polizia a Bangkok al fine di procedere all’identificazione delle vittime rimaste carbonizzate.

Il colonnello Kittisak afferma che i familiari di 2 Thailandesi ed 1 Inglese hanno fornito i propri campioni in quanto temono che ci sia un loro familiare tra le vittime. Una volta spediti i campioni a Bangkok, il test per l’esame del DNA normalmente impiega 24 ore.

Booncherd Butkho, 62 anni, teme che tra le vittime vi sia anche sua figlia, Duangporn, la quale non e’ piu’ ritornata a casa dopo essere andata in discoteca con alcune amiche le quali sono riuscite a sopravvivere. Le amiche l’hanno vista andare in bagno prima che l’incendio divampasse e poi non ne hanno piu’ avuto notize.

Joseph Tzouvanni, Inglese di 26 anni, ha chiesto alla polizia di prelevare i propri campioni. E’ arrivato a Phuket dall’Inghilterra il giorno successivo all’incendio dopo essere stato informato che suo fratello Michael Pio Tzouvanni di 24 anni e’ scomparso da Venerdi’ 17 ed il 19 avrebbe dovuto prendere l’aereo per rientrare. Nella camera dove alloggiava, le valigie erano gia’ pronte. Passakorn Jirapattanasophon, un’amica, afferma che Michael aveva delle placche metalliche in entrambe le ginocchia.

Il Colonnello Kittisak lancia un’appello a chiunque sospetti che un proprio familiare sia tra le vittime, di recarsi presso la stazione di Polizia e lasciare un campione per l’esame DNA.

A Bangkok intanto, il Generale Charamporn – Vice Comandante della Polizia – ha dichiarato che un primo esame delle 4 vittime ha mostrato che 2 sono Thailandesi di sesso femminile e gli altri 2 sono maschi caucasici. Inoltre, e’ stato attribuito loro il soffocamento come causa del decesso.



Fonte: Bangkok Post