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giovedì 3 ottobre 2013

INCIDENTE IN MARE: MUORE INDIANA IN VIAGGIO DI NOZZE

 
 
 

"il cavo e' rimasto impigliato nell'elica. La donna e' stata rapidamente trascinata verso una morte orribile"

 
 
 
 
 
 
 
Una turista di 36 anni in luna di miele e’ morta in un orribile incidente che l’ha coinvolta con il motoscafo dalla quale veniva trainata durante un’escursione di parasailing in mare la cui testa si e’ trovata a contatto diretto con l’elica del motoscafo.
 
La vittima e’ una donna indiana, Shilpi Agarwal che, sebbene irriconoscibile, e’ stata identificata dal marito comprensibilmente devastato dal tragico evento.
 
Il motoscafo che stava trainando la donna si chiama “Mr Chang 9” ed era guidato da Khun Saishon di 25 anni il quale e’ stato detenuto dall’Autorita’ Portuale e consegnato alla Polizia.
 
Le testimonianze riferiscono che il motoscafo, a causa di condizioni atmosferiche avverse, si e’ fermato in mare. Il paracadute e’ pertanto sceso facendo atterrare la donna in mare. Il motoscafo ha cosi’ effettuato una manovra a U per andare a recuperare la donna e nell’avvicinarsi la corda del paracadute si e’ imbrigliata nell’elica tirando rapidamente la poveretta la cui testa e’ entrata in contatto con l’elica provocandone l’orribile morte.
 
L’incidente e’ l’ultimo di una serie accaduti negli ultimi mesi a Pattaya nonostante le rassicurazioni delle autorita’ locali, il Ministero dello Sport e del Turismo e quello dei Trasporti.
 
 
 
Fonte: pattayaone.com

venerdì 20 settembre 2013

CAPO DELLA MARINA SI INTENERISCE E RIDUCE LA PENA







"il turista cinese alla guida della moto d'acqua scontratosi con il motoscafo"

 
 
 
 
 
 
Durante un meeting con l’autorita’ marittima di Phuket, e’ emerso che lo scafista scontratosi con una moto d’acqua guidata da un turista cinese a Patong Beach aveva una licenza marina scaduta.
 
Il Capo della Divisione Marittima 5  a Phuket – Phuripat Theerakulpisut – ha affermato di aver deciso di sospendere lo scafista per 3 mesi a causa dell’incidente.
 
ho detto allo scafista che non poteva guidare nessuna barca per 3 mesi e allora e’ scoppiato a piangere” afferma Phuripat “quindi gli ho ridotto la pena ad 1 mese”.
 
continuando a vederlo singhiozzare, l’ho ridotta ulteriormente ad una settimana dove pero’, vedendo che i suoi occhi erano ancora molto rossi, ho commutato la pena in un rimprovero a rinnovare la sua patente marittima immediatamente”.
 
La collisione tra il motoscafo e la moto d’acqua e’ avvenuta nelle acque di Patong Beach il 31 Agosto dove il turista cinese – Shen Baocheng di 27 anni – ha rischiato di annegare.
 
Phuripat ha riferito che il padrone del motoscafo ha compensato Shen Baocheng. Si ritiene che l’assicurazione abbia coperto il suo ricovero in ospedale “ma che il turista ha chiesto di piu’ “ continuando che “il cinese alla guida della moto d’acqua voleva mostrarsi” quando poi c’e’ stata la collisione.
 
Dobbiamo proteggere i thailandesi piu’ degli stranieri perche’ talvolta la nostra gente fa’ il meglio che possono ma gli stranieri chiedono di piu’ “ aggiunge Phuripat il quale ha poi spiegato le sue competenze in un incontro nella sede principale a Phuket Town della Polizia Marittima in vista della prossima alta stagione turistica.
 
Ha spiegato che il personale in ufficio della Divisione Marina 5 composto da 10 persone verra’ aumentato a 15 cosi’ da poter “migliorare la sicurezza marina immediatamente” senza entrare nei particolari di come avvenga il miglioramento, tuttavia ha successivamente affermato che i 5 nuovi impiegati controlleranno che le navi non siano stracariche.
 
Ulteriori controlli verranno effettuati per assicurare sicurezza ai turisti. L’impiego aggiunto dei GPS permettera’  di controllare la velocita’ delle imbarcazioni che navigano nell’Isola, spiega il Comandante al quale sono piovute critiche riguardo la sua mancanza di azione nel punire la costruzione abusiva di un resort nell’Isola di Racha.
 
Inoltre, viene ricordata una delle sue gaffe piu’ famose quando defini’ l’incidente a Kata Beach tra un motoscafo che apri’ letteralmente la gamba ad un turista Russo come ‘naturale’.
 
 
 
 
FONTE: Phuketwan.com

mercoledì 5 giugno 2013

BUS SI CHIANTA CONTRO UNA CASA A PATONG

 
 
Un video della telecamera di sorveglianza che riprende un bus andatosi a schiantare contro una casa a Patong Beach servira’ per aggiungere pressione alle autorita’ per migliorare la sicurezza su strada.
 
Il video mostra il bus pochi istanti prima dello schianto contro la casa mentre si immette in una stradina per evitare di ribaltarsi a causa della mancanza di risposta dei freni.
 
La sequenza e’ stata ripresa dalla telecamera di sorveglianza della sede del Wild Kingdom Tours che si trova vicina alla deviazione presa dal bus della Pegas Tour.
 
Putroppo non e’ la prima volta che cio’ accade. Bus fuori controllo si sono schiantati scendendo dalla collina di Patong Beach. La gente locale dice che e’ solo una questione di tempo prima che succeda qualcosa di veramente serio.
 
Durante una conferenza a Phuket lo scorso mese sulla sicurezza stradale, esperti hanno rilevato come la regione delle Andamane abbia la peggior qualita’ di bus in tutta la thailandia come affermato da Thanaporng Jinrong – Direttore del gruppo sicurezza stradale della National Health Foundation.
 
 
Jinrong aggiunge inoltre che I bus in dotazione a Phuket e in altre province limitrofe, spesso sono di seconda mano senza manutenzione. “Spesso la gente da la colpa all’autista quando invece e’ il bus a non avere le condizioni adatte per viaggiare” aggiunge.
 
Sicuramente i bus aventi gomme liscie sono finiti fuori strada a cause della mancanza di presa sull’asfalto bagnato.
 
Si stimano che siano circa 1300 i bus che operano a Phuket di cui solamente 500 registrati mentre i pulmini sono circa 3000.
 
Miss Kwanrak Mengrakul, del Centro collaborativo per la prevenzione degli incidenti e promozione della sicurezza presso l’Ospedale di Khon Kaen, ha dichiarato che la legge che obbliga i bus ad avere le cinture di sicurezza sara’ implementata presto in Thailandia.
 
Il problema e’ che, sebbene le cinture dovranno obbligatoriamente essere presenti nei sedili, solamente gli autisti saranno legalmente tenuti ad allacciarle.
 
Miss Kwanrak afferma inoltre che esiste un solo posto in Thailandia dove i bus vengono ispezionati affinche’ abbiano i requisiti a livello internazionale per muoversi su strada.
 
La Thailandia e’ terza al mondo in termini di morti per incidenti stradali sebbene gli esperti dicano che le cifre siano piu’ alte di quelle ufficialmente riportate.
 
Molte delle vittime sono turisti. Rachel Cooper, una madre inglese in missione, e’ arrivata in Thailandia ad Aprile per promuovere una migliore sicurezza stradale.
 
Rachel a perso suo figlio Felix di 19 anni nel 2010 in un incidente stradale dove suo figlio viaggiava a bordo di un bus a Ranong. Rachel e’ rimasta sbalordita nell’apprendere che  le gomme dele bus non avevano battistrada.
 
Sperando che altre madri in Thailandia possano evitare la sua angoscia, Rachel vuole vedere l’autista del bus davanti al giudice cosiccome il proprietario. L’autista, che al tempo e’ scappato dalla scena dell’incidente, e’ stato preso e consegnato alle autorita’ a Marzo del 2013 ed apparira’ davanti alla corte di Ranong il 5 di giugno.

 
 
FONTE: Phuketwan

giovedì 1 novembre 2012

INCIDENTE TUK TUK E MOTOCICLETTA SULLE STRADE DI PATONG BEACH



L’autista di un Tuk Tuk rimasto gravemente ferito ed un motociclista morto. Questo e’ il bilancio di un incidente avuto luogo sulla strada che collega le localita’ balneari di Patong e Karon le cui cause implicano l’alta velocita’.
 
Il motociclista, Alom Elliot Pook di 20 anni, e’ deceduto sul colpo a causa del collo spezzato ed altre fratture corporee.
 
I soccorsi hanno impiegato 20 minuti per liberare l’autista del Tuk Tuk dal posto di guida. Il tuk tuk e’ stato poi sollevato con l’aiuto di gente sul posto affinche’ i soccorsi potessero raggiungere il motociclista intrappolato tra il fossato ed il tuk tuk. I volontari della fondazione Kusoldharm sono stati chiamati alle 1:50 del mattino presso una famigerata curva vicino all’entrata principale del Meridien Phuket Beach Resort.
 
La polizia crede che il motociclista il quale viaggiava da Patong verso Karon, si sia trovato in rotta di collisione con il Tuk Tuk diretto a Patong. Il motociclista non portava il casco.
 
L’incidente richiama all’attenzione proprio la causa su cui si battono polizia e gruppi civili attivi nel promuovere una campagna del “100% casco”.
 
Da Aprile 2012, le autorita’ sanitarie di Phuket non hanno provveduto alla pubblicazione mensile degli incidenti stradali proprio quando sembrava esserci una diminuzione degli incidenti stradali.
 
I decessi sono diminuiti a circa 12 al mese. Qualche anno fa, le cifre annuali erano di 200 ma quest’anno erano di soli 36 ad Aprile.
 
 La polizia ha aumentato i segnali di pericolo ed ha messo dei contrassegni laddove esistono punti di dissesto stradale.
 
 
Fonte: Phuket Wan

martedì 18 settembre 2012

MOTO D’ACQUA A PHUKET: SE C'E' L'ASSICURAZIONE, I TURISTI NON DOVRANNO PAGARE NULLA



Fine delle le truffe perpetrate ai danni dei turisti ? Cosi' pare stando alle parole del Capo della Marina 5 di Phuket Phuripat Theerakulpisut




I turisti che sono coinvolti in incidenti con le moto d’acqua a Patong Beach, non devono piu’ pagare soldi extra come successo precedentemente quando si vedevano addebitare dei costi legati all’indisponibilita’ dei mezzi quindi una sorta di penale sul mancato guadagno.

Questo e’ quanto emerso nell’incontro avuto ieri tra i consoli onorari e Phuripat Theerakulpisut – Capo della Marina 5 di Phuket – rispondendo ad una domanda fatta dal console onorario Australiano Larry Cunningham e quello Britannico Martin Carpenter.

Volontari stranieri della polizia turistica di Patong Beach hanno confermato che ogni settimana sorgono una media di 2 dispute tra turisti e gli operatori delle moto d’acqua per richieste di pagamenti per sinistri.

Durante l’incontro tra i consoli e le autorita’ provinciali di Phuket, Cunningham ha chiesto “puo’ Phuripat confermare che tutte le moto d’acqua sono ora assicurate ?”

Phuripat: “si, confermo che le moto d’acqua operanti sono 286 di cui 251 registrate. Tutte hanno l’assicurazione”.

Cunningham: “quindi, se tutti hanno l’assicurazione, l’importo massimo pagabile in caso di sinistro e’ di 16.000 baht ? Puo’ confermare che ogni richiesta di pagamento al turista non e’ superiore a 16.000 baht ?”. Dopo qualche minuto di ulteriore chiarimento tra le parti, Phuripat riprende la parola “d’ora in avanti, prima di prendere a noleggio la moto d’acqua, bisogna firmare il contratto. Nell’eventualita’ di un sinistro, il turista non deve pagare nulla”.

Cunningham ha riferito che i consoli onorari di Norvegia e Danimarca hanno visto un contratto dove si specificava che il turista doveva pagare 1.000 baht come spese di amministrazione e 3.000 baht/giorno per ognuno dei 5 giorni che la moto d’acqua rimaneva in riparazione.

Cunningham: “allora il turista non deve pagare niente ?”

Phuripat: “esatto

Carpenter: “vorrei ringraziare il capo della Marina di Phuket per questa conferma. Se possibile, puo’ il Governatore organizzare la pubblicazione di tale conferma sui principali quotidiani sia locali che stranieri dove in nessuna circostanza il turista deve pagare in caso di incidente ?

Phuripat: “trasmettero’ le sue richieste ai principali quotidiani sia Thai che stranieri di Phuket”.

Carpenter: “se cio’ verra’ fatto, sono sicuro che i giornali lo pubblicheranno in prima pagina e la notizia fara’ il giro del mondo”.

A Pattaya, la disputa delle moto d’acqua e’ discussa da tempo ed una commissione ha elencato diversi punti da affrontare:

1) La necessita’ di un punto centrale di noleggio a Pattaya Beach, Jomtien Beah e Koh Lan, sia per convenienza che per sicurezza;

2) Organizzare le tariffe noleggio con assicurazione inclusa;

3) Servizio aperto sino e non oltre le 18:00;

4) Informare gli operatori delle penali per qualsiasi violazione alle norme che vanno da multa semplice alla confisca dell’attivita’ e conseguente chiusura.

Nel caso di violazioni serie come estorsione o percosse al turista, verra’ applicata la punizione piu’ severa ossia revoca immediata dell’attivita’.

Dopo che il governatore di Chonburi dara’ il suo benestare alle norme proposte, tutti gli operatori delle moto d’acqua a Pattaya verranno notificati e dovranno attenersi immediatamente alle nuove regole.



Fonte: Phuketwan

martedì 11 settembre 2012

RAMPOLLO DELLA RED BULL ACCUSATO DI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA



“test dell’alcohol e’ risultato positivo per Vorayuth Yoovidhya che ha investito e ucciso un poliziotto a bordo della sua Ferrari”





Il Colonnello Viradol Tubtimdee della Polizia di Thong Lor ha dichiarato che il contenuto alcolico nel sangue di Vorayuth era di 63 mg x 100 ml di sangue. In termini legali, lo 0,063% contro il limite massimo in Tailandia dello 0,050%.

Vorayuth dovra’ rispondere anche di guida in stato di ebbrezza” aggiunge il Colonnello il quale precisa che attualmente le accuse sono di omicidio colposo e mancato soccorso.

Il capo della polizia metropolitana Generale Kamronwit Thoopkrachang, ha ordinato la rimozione piena dell’Ispettore della stazione di polizia di Thong Lor Colonnello Pannapon Nammuang il quale, come afferma il Generale, ha arrestato un capro espiatorio (Suwes Hom-ubon) tuttofare e autista della famiglia Yoovidhya nel tentativo di proteggere Vorayuth.

Il Colonnello ha 30 giorni per appellarsi” ha aggiunto il Generale.

Il vice-capo della polizia di Thong Lor – Colonnello Akharawin Sukhonthawit – ha dichiarato che una commissione disciplinare ha stabilito che Pannapon ha agito illegalmente incolpando una persona innocente per proteggere l’attore dell’offesa.

Alle 5:30 circa di Lunedi’ 3 Settembre, una Ferrari guidata da Vorayuth, 27 anni nipote del fondatore della bevanda energetica Red Bull, ha investito da dietro la motocicletta sulla quale viaggiava il Sergente Maggiore Wichian Klanprasert (foto) lungo Sukhumvit Road, uccidendolo all’istante dopo averlo trascinato per diversi metri e rifugiandosi a casa propria in Soi 53 senza prestare soccorso.

Jarumporn Suramanee della polizia metropolitana, ha dichiarato che un’indagine forensica ha stabilito che il poliziotto ucciso non ha tagliato la strada all’auto come affermato inizialmente da Vorayuth ma e’ stata l’auto ad investire direttamente la moto da dietro viaggiando ad alta velocita’.


Fonte: The Nation


martedì 4 settembre 2012

POLIZIOTTO UCCISO INVESTITO DALLA FERRARI DEL RAMPOLLO DELLA RED BULL




La ferrari 458 Italia che ha investito ed ucciso il poliziotto durante la ricostruzione dell’incidente





Sarebbe stata l’ennesima morte di un poliziotto ucciso da un’auto nelle strade di Bangkok all’alba di Lunedi’ 3 Settembre se non fosse per il fatto che questa volta pero’ l’auto in questione e’ una Ferrari con al volante il nipote del miliardario Chaleo Yoovidhya fondatore della Red Bull, la famosa bevanda energetica.

L’incidente ha catturato l’attenzione dei media dopo che un ispettore della Polizia capo della vittima, ha cercato di deviare le indagini su un’altra persona.

Il Colonnello Pannaphol Nammueng, capo del Sergente Maggiore Wichean Klinprasert, e’ stato trasferito ad un posto inattivo per 30 giorni da un arrabbiato Generale Khamronwit Thoopkrajang. Il Generale ha annunciato le sue dimissioni da comandante della Polizia Metropolitana qualora non fosse in grado di fare arrestare l’automobilista responsabile per la morte di Wichean, 48 anni.

Il Generale ha tenuto una commuovente conferenza stampa alla stazione di polizia di Thong Lor ottenendo un lungo applauso dai colleghi subordinati dopo che Worrayuth Yoovidhya di 27 anni si e’ costituito.

Un folto numero di poliziotti si sono recati presso la lussuosa abitazione di Worrayuth vicino a Sukhumvit Soi 53, non lontano dal luogo dell’incidente tra Soi 47 e 49. Alcuni testimoni hanno dichiarato che Wichean, a bordo della motocicletta, e’ stato investito dalla Ferrari e trascinato per decine di metri.

Nipote di Chaleo Yoovidhya, sempre nella lista di Forbes come uno degli uomini piu’ ricchi della Tailandia, Worrayuth e’ amministratore delegato della Krating Daeng Co. Ltd (Red Bull Thailand) produttrice e distributrice della bevanda popolare. Nel 2012, la famiglia Yoovidhya e’ stata classificata quarta come la piu’ ricca della Tailandia nella lista di Forbes con un patrimonio valutato 5,4 miliardi di Dollari.

Chaleo Yoovidhya, fondatore della Red Bull e nonno di Worrayuth, e’ morto nel 2012 a 88 anni lasciando in eredita’ non solo l’azienda ma anche partecipazioni in ospedali e proprieta’ immobiliari.

Il Generale Khamronwit ha ordinato a 2 compagnie di polizia anti-sommossa di circondare la casa di Worrayuth alle 8:00. Il primo tentativo di entrare in casa e’ stato vano e sono riusciti solo dopo aver ottenuto dal giudice un mandato di perquisizione. Dopo 20 minuti di colloquio all’interno della casa, e’ uscito con Worrayuth il quale non ha dato segni di emozioni.

Worrayuth e’ stato trattenuto alla stazione di Polizia di Thong Lor prima di venire rilasciato in serata su cauzione dietro pagamento di 500.000 baht.

La Polizia inizialmente ha dichiarato di aver notificato un ordine di cattura nei confronti di un pirata della strada e di sottoporlo al test del tasso alcolico. Non e’ chiaro se Worrayuth e’ stato incriminato anche per i valori di alcohol presenti nel sangue.

Un investigatore capo, Generale Anuchai Lekbamrung, ha dichiarato che secondo Worrayuth la motocicletta di Wichean gli ha praticamente tagliato la strada di fronte a lui.

Gli investigatori hanno trovato un pezzo di metallo sul parabrezza della Ferrari appartenente alla motocicletta. L’auto e’ stata portata alla stazione di polizia per essere sottoposta ad esami.

Il team investigativo ha anche trovato una nota della guardia giurata della proprieta’ sul registro che dice “Boss (soprannome di Worrayuth) esce alle 5:12 a.m.”.

Una ricostruzione e’ stata fatta sul luogo dell’incidente in un punto lungo 650 metri tra Soi 47 e 49. I dettagli sono stati forniti da alcuni taxi motociclisti che hanno visto l’incidente e seguito la Ferrari sino a casa di Worrayuth.

Parlando della perquisizione in casa di Worrayuth, il Generale Khamronwit ha detto di essere a conoscena che un ufficiale della Polizia di Thong Lor era amico di un membro della famiglia Yoovidhya il quale aveva indicato un’altra persona come sospetto. L’ufficiale e’ stato poi accusato di depistare le indagini attraverso false timonianze.

Ho trasferito l’Ispettore con effetto immediato, pertanto non lavorera’ piu’ sul caso. Un poliziotto e’ stato ucciso ma l’ufficiale sta dalla parte del criminale” ha affermato il Generale in preda all’emozione.

Wichean era operativo da mezzanotte alle 8:00 e stava pattugliando vicino Sukhumvit Soi 53”, ha dichiarato un poliziotto.

L’ex moglie Nongnuch Saengpraphan l’ha descritto come un uomo silenzioso, di buone maniere e ordinato. Il funerale si terra’ al Tempio di That Thong vicino alla Soi 63.




Fonte: The Nation

sabato 1 settembre 2012

E’ ORA CHE LE AUTORITA’ CONTROLLINO IL COCKTAIL MORTALE VENDUTO A PHI PHI ISLAND





In questi secchi, ci sono gli ingredienti per morire come accaduto alle sorelle Canadesi ?





Indagini fresche che hanno portato alla rilevazione del DEET nel corpo delle 2 sorelle morte a Phi Phi Island, dovrebbero spingere le autorita’ in Tailandia al rilascio di qualsiasi informazione che stanno celando al pubblico.

Sono passati 3 mesi da quando Audrey 20 e Noemi 26 anni sono morte in circostanze orribili, avvelenate da una sostanza tossica mentre si trovavano in vacanza nell’Isola di Phi Phi.

Dopo che un ufficiale della polizia ha rivelato la presenza della sostanza neurotossica nel corpo delle sorelle, anche un’organizzazione Canadese ha confermato che l’autopsia effettuata in Canada riporta la presenza del DEET, classificato come un antizanzare potenzialmente neurotossico.

Come la sostanza sia entrata nel corpo delle ragazze, e’ tutto da stabilire sebbene il canale TV Canadese CBC suggerisce la presenza della sostanza in un “cocktail dell’euforia” venduto nelle bancarelle a Phi Phi.

Cocktail ? Beh, non proprio. Rientra nelle abitudini dei ventenni che visitano Phi Phi bere un mescolato di bevande contenute in un secchiello. Ognuno si sceglie il mescolato che gli va’ (vedi foto) per poi versarlo nel secchiello e berlo con una cannuccia.

Il documentario della CBC riferisce la possibilita’ che alcuni secchielli contengano “sciroppo per la tosse, Coca Cola, DEET e foglie macerate di kratom (pianta la cui foglia esercita effetti allucinogeni)”.

I secchielli possono contenere qualsiasi cosa. Ne sanno qualcosa i dottori e le infermiere in ospedale quando ricevono pazienti che partecipano a certi party sull’Isola.

La polizia ha dichiarato che quando le sorelle sono state rinvenute cadavere nella guesthouse dalla donna delle pulizie, non vi erano segni di lotta o aggressione.

La loro morte e’ stata inevitabilmente collegata a quella di 2 giovani, Jill St Ongle e Jule Bergheim, che si trovavano a Phi Phi nel 2009 e ad una serie di decessi accaduti a Chiang Mai nel 2011.

Cattiva pubblicita’ ha costretto le autorita’ Tailandesi a rivelare tutto cio’ che sapevano riguardo Sarah Carter di 23 anni dalla Nuova Zelanda e le altre vittime a Chiang Mai.

Il giornalista della CBC afferma che il contenuto del servizio mandato in onda e’ basato sui risultati della prima autopsia effettuata a Bangkok.

Una seconda autopsia e’ stata effettuata a Belangers vicino a Montreal prima che le sorelle fossero seppellite i cui risultati potrebbero impiegare mesi.

Sebbene sia possibile che le sorelle possano aver consumato l’insetticida mescolato in una bevanda, e’ anche probabile che la sostanza sia stata ingerita in altri modi. Tutte le possibilita’ rimangono aperte a meno che il medico legale che ha effettuato l’autopsia non si dichiari espressamente sulla questione.

L’immane tragedia delle sorelle Belanger mette ancora una volta in luce la necessita’ da parte delle autorita’ Tailandesi di agire velocemente e con assoluta trasparenza sulle cause che hanno procurato il decesso dei turisti in Tailandia.

Azione rapida e aggiornamenti sui casi di morte di stranieri in Tailandia, sono stati promessi dopo i decessi a Chiang Mai ma il caso delle sorelle Belanger prova che si e’ ancora lontani da una riposta di livello internazionale. La mancanza nel fornire la causa di decesso, costituisce una nuvola minacciosa per il turismo a Phi Phi.

Carl Belanger, padre delle 2 sorelle, e’ piuttosto arrabbiato poiche’ e’ da 3 mesi che attende notizie sul caso che gli sono state date non da fonti ufficiali ma tramite la CBC. Vorrebbe un’indagine piu’ approfondita visto il precedente caso a Phi Phi nel 2009.

Carl Belanger ha inoltre accusato la polizia Tailandese di essere marcia e corrotta visto il modo deplorevole con cui le autorita’ hanno condotto il caso, aggiungendo la scarsa comunicazione con la famiglia e tempi dell’indagine troppo lunghi.

Riguardo l’insetticida, Belanger ha riferito alla stampa Canadese di essere convinto che le figlie non sapessere che cosa stavano bevendo poiche’ altri giovani del Quebec hanno riferito di essere stati con le figlie e di aver bevuto alcohol assieme.



Fonte: Phuketwan

mercoledì 29 agosto 2012

MOTOSCAFO AFFONDATO: PER IL CAPITANO ERA TUTTO OK USCIRE IN MARE


I turisti a bordo del motoscafo affondato affermano che prima di iniziare l’escursione, avevano chiesto al capitano se il mare fosse sicuro




Con due bambini, volevamo essere assolutamente sicuri” dice Zuhal Ergun che si e’ trovata naufraga assieme al marito Hakan e le due bambine Sena di 2 e Beyza di 8 anni la quale aggiunge “pertanto, abbiamo chiesto al capitano se fosse stato sicuro partire e lui ci ha risposto che aveva controllato le previsioni del tempo e che tutto sarebbe andato bene”.

2 sono i motoscafi fin’ora affondati a Phi Phi dall’inizio del 2012 ed ulteriori casi di tragedia sfiorata sono tra le ragioni per le quali vengono esercitate pressioni affinche’ venga proibita l’uscita in mare dei motoscafi a Phuket quando le previsioni sono di forti temporali e/o mare molto mosso.

Tutti i turisti a bordo affermano che il motoscafo non avrebbe dovuto mai mettersi in viaggio. I 13 turisti rimasti a Phi Phi sono rientrati a Phuket ieri pomeriggio dopo che non sono riusciti a prendere il traghetto del mattino.

Mr Ergun aggiunge “l’equipaggio a bordo del motoscafo era assolutamente inutile. Abbiamo dovuto praticamente metterci il salvagente e organizzarci per l’evacuazione. Precedentemente, avevo personalmente notato l’acqua che emergeva dallo scafo. Subito, l’equipaggio non mi ha creduto fintantoche’ hanno scoperchiato il pannello che copre lo scafo notando l’acqua che oramai era arrivata sino in cima”. Ms Ergun e’ riuscita a non rimanere sotto il motoscafo con la figlia Beyza nonostante tagli e graffi subiti. Il marito ha invece dovuto andare brevemente sott’acqua con in braccio la figlioletta di 2 anni per non rimanere intrappolato sotto il motoscafo.

Le barche che si trovavano nelle vicinanze sono riuscite a soccorrere subito 13 persone le quali sono state riportate a Phi Phi Island. Gli altri 24 turisti sono rimasti in acqua in balia del mare mosso per circa 1 ora o piu’ prima di venire soccorsi e riportati a Phuket.

Fra tutti, i piu’ numerosi erano i Cinesi e mentre per coloro che potevano nuotare si e’ trattato di un calvario, per quelli che non sapevano nuotare si e’ trattato di un incubo. Tra i passeggeri lasciati a Phi Phi che solo ieri pomeriggio sono riusciti a tornare, 2 erano dalla Turchia e 3 dal Kuwait.

Un rappresentante della PNT Travel la quale opera anche sotto New Generation Travel Co. Ltd. ha organizzato il trasporto dei 13 dal porto di Rassada a Phuket sino al loro hotel.

Dopo l’ennesimo incidente, rappresentanti del Governo subiranno piu’ pressioni per migliorare i gia’ fatiscenti standard di sicurezza riguardo le escursioni in mare.


Fonte: Phuketwan

martedì 28 agosto 2012

NAUFRAGHI BLOCCATI SULL’ISOLA DI PHI PHI





41 persone di cui 27 cinesi sono stati portati in salvo. 12 si trovano bloccati sull'Isola di Phi Phi





Le vittime traumatizzate di un motoscafo che si e’ capovolto in mare aperto presso Phi Phi Island, si trovano bloccate sull’isola in quanto il Ferry Boat sul quale volevano imbarcasi per ritornare a Phuket era pieno.

La notizia e’ stata ufficializzata da una famiglia australiana al telefono. Il console onorario australiano Larry Cunningham ha fatto appello alle autorita’ portuali affinche’ possano riportare a terra le vittime.

La notizia e’ stata riportata da un portavoce del Chao Fa Krabi Rescue Centre il quale ha fatto da perno nel coordinamento delle operazioni di salvataggio delle 41 persone al momento del naufragio.

Le vittime bloccate sull’Isola di Phi Phi, compresa Sena Ergun di 2 anni e sua sorella Beyza di 8, sono naufragate a causa del ribaltamento del motoscafo dovuto al mare grosso rimanendo in acqua diversi minuti prima di ricevere soccorso da un’imbarcazione locale. “Ci hanno lasciato a terra” afferma il padre Hakan Ergun di Sidney “non c’era posto sia per noi 4 che per gli altri turisti di cui 2 dalla Nuova Zelanda, 2 Turchi, 2 dal Kuwait e 2 Coreani” aggiungendo che “a bordo del motoscafo, i giubbettini salvagente erano sprovvisti dei ganci e l’equipaggio a bordo era completamente inutile. Tenevo in braccio mia figlia piu’ piccola credendo di morire. Non c’era comunicazione, no GPS, no radio. Dopo circa 15 minuti che eravamo in acqua, un’imbarcazione ci ha visto ma stava tirando dritto. E’ tornata indietro solo quando ho urlato loro che avevo una bimba con me

12 dei 41 turisti naufragati sono stati portati all’Isola di Phi Phi dove hanno passato la notte mentre 24 sono rientrati a Phuket ieri.

Nel secondo giorno di chaos su chaos, la coppia neozelandese – Elizabeth Hickey e William Ihaka – sono certi di perdere il volo di rientro che parte alle 15:15 di oggi.

Mentre il salvataggio e’ stato prontamente eseguito, le autorita’ della marina a cui spettano i controlli, raramente sono visti in azione sia nell’ispezione delle imbarcazioni che nel bandire traversate nel pericoloso mare mosso.

Il console Cunningham afferma che la questione sicurezza per i turisti verra’ sicuramente avanzata a livello prioritario presso il governo thailandese da tutti gli ambasciatori a Bangkok.

A Gennaio di quest’anno, una famiglia australiana e’ scampata per poco da un’analogo incidente sempre tra Phi Phi e Phuket.

Nel 2009, una motonave con a bordo turisti sommozzatori e’ affondata e 7 persone sono morte. I 23 sopravvissuti sono rimasti per ore in acqua affermando di non aver notato nessun mezzo di perlustrazione ereo riuscendo a contattare i soccorritori solamente attraverso il telefono cellulare del capitano di un peschereccio.



Fonte: Phuketwan

lunedì 27 agosto 2012

MOTOSCAFO SI CAPOVOLGE IN MARE AGITATO: TUTTI SALVI





24 turisti scendono fradici dal motoscafo al porto di Chalong. Gli altri 17 sono rimasti a Phi Phi Island




41 turisti a bordo di un motoscafo che si e’ capovolto a causa del moto ondoso, sono stati soccorsi e portati in salvo.

L’incidente e’ accaduto verso le 15:00 di oggi stesso. La Capitaneria di Porto di Phuket ha ricevuto una chiamata di emergenza dal capitano del motoscafo il quale non ce la faceva a rientrare a causa delle forti onde. Inizialmente si pensava a 37 passeggeri che sono poi stati confermati essere 41 poiche’, oltre alla comitiva di Cinesi, si sono aggiunti all’ultimo altri 4 turisti di nazionalita’ diversa.

Il motoscafo si trovava 4 miglia fuori da Phi Phi Island e stava rientrando a Phuket dopo aver portato il gruppo a fare snorkelling nella popolare Isola. Al momento del rovesciamento, le imbarcazioni limitrofe sono accorse per prestare soccorso.

Nonostante che il Centro Meteorologico avesse allertato tutte le imbarcazioni della pericolosita’ di mare grosso, la decisione finale e’ nelle mani di ciascuna compagnia.

Un incidente analogo si e’ avuto a Gennaio di quest’anno quando sempre un motoscafo e’ affondato pochi istanti dopo aver imbarcato i turisti. Fortunatamente, anche in questo caso non vi sono state vittime.

Fonte: Phuketwan

TURISTA FINLANDESE PICCHIATA E STUPRATA




Ms Meir ha lasciato il gruppo di amici al bar ed e' stata aggredita e violentata mentre stava passeggiando al ritorno in hotel


La polizia sta dando la caccia ad un uomo che ha stuprato una giovane turista Finlandese sull’Isola di Lipe nell’estremo Sud della Thailandia al confine con la Malesia. La turista stava rientrando dopo una serata passata al bar con gli amici quando e’ avvenuto il fatto.

Il Colonnello Nontapat Somboonjan ha affermato di aver ricevuto notifica dell’accaduto alle 21:30 di Sabato 25 Agosto. La vittima e’ stata portata in ospedale a Satun sulla terra ferma dove ha ricevuto le dovute medicazioni e conforto. Successivamente, e’ stata accompagnata in stazione per fare la denuncia.

La vittima, Ms Meir, ha dichiarato di trovarsi in vacanza a Ko Lipe poiche’ e’ patita dello snorkelling.

Le sera precedente, Ms Meir ha dichiarto di aver passato la serata con alcuni amici stranieri e di aver fatto amicizia con altri 3 thailandesi in un bar dell’Isola dove poi hanno bevuto assieme.

Nella notte, Meir ha lasciato il gruppo per rientrare nella sua camera quando e’ stata assalita mentre stava camminando e portata in un luogo appartato dove e’ stata stuprata.

Il colpevole e’ stato catturato da alcune telecamere di sicurezza installate sull’Isola e la poliza ha dichiarato di essere certa che le indagini effettuate porteranno a risultati positivi in tempi brevi.

PS: [il kiosko thailandese e' piuttosto sorpreso che il nome della vittima sia comparso nell'articolo]


Fonte: Pattaya Daily News

martedì 21 agosto 2012

INCENDIO AL TIGER DISCO ALIMENTATO DAL POLIETILENE ESPANSO

Eccessivo uso di materiale infiammabile unitamente alle modifiche apportate all’immobile avrebbe contribuito al veloce divampamento delle fiamme


Lunedi’ 20 Agosto, ispettori di diverse agenzie hanno effettuato un sopralluogo assieme al Governatore di Phuket Tri Augkaradacha cercando di stabilire che cosa abbia provocato l’incendio.

Dopo il sopralluogo, il Presidente della Sezione Architettura dell’AAS (Associazione Architetti Siamesi) – Bundit Pradabsook – afferma che il 20% della superficie della discoteca (sia dentro che fuori), era decorata con Polietilene Espanso il quale ha proprieta’ altamente infiammabili che hanno sicuramente alimentato le fiamme.

Il gruppo ha rilevato 6 uscite di sicurezza in conformita’ con le norme di sicurezza sebbene le scale di alcune uscite non raggiungessero il pianterreno.

Secondo le nuove norme entrate in vigore nel Marzo 2012, materiali infiammabili quali il P.E. non deve coprire piu’ del 10% della superficie dello stabile. Le norme sono state varate come risultato dell’incendio al Santika Club in Bangkok dove, a capodanno 2009, sono morte 66 persone e ferite 222.

Il regolamento include un massimo tetto di persone che non puo’ eccedere il totale superficie di bar e night clubs in metri quadrati. Dopo l’entrata in vigore, sono stati dati 180 giorni di tempo per consentire a tutti i pubblici esercizi l’adeguamento mediante opportune modifiche quali la riduzione di materiale infiammabile, in numero di uscite di sicurezza.

“Ricade sotto la tutela delle autorita’ la notifica di ogni nuovo regolamento ai padroni dei locali pubblici” afferma Mr Bundit.

“E’ nostro compito capire se e’ la struttura che e’ stata modificata nel tempo o se e’ la destinazione d’uso ad essere stata cambiata. Sia la presenza di tante persone che l’utilizzo di fari ed il costante impiego di tanta energia elettrica possono aumentare considerevolmente la temperatura all’interno”.

Sebbene Mr Bundit non si sia espresso, il Capo della Sezione Tecnica del comune di Patong – Sottotenente Lerdpong Tanamunset – afferma che l’immobile del TIGER DISCO e’ stato modificato nel tempo, aggiungendo che il padrone (nel 1999) ha fatto domanda per la costruzione di un immobile semi-residenziale a 2 piani il quale e’ stato successivamente modificato a complesso avente bars e discoteca. Lerdpong afferma che il comune non ha ricevuto domanda ne’ per la modifica dell’immobile, ne’ per il cambio destinazione d’uso.

Affermando inoltre che il progetto originale dello stabile giaceva al pianterreno del comune ed e’ andato distrutto assieme a tanti altri in seguito allo Tsunami del 2004.

Le modifiche includevano l’aggiunta di uscite di sicurezza e la decorazione dei muri. Tuttavia, Sema Sinchai – Direttore Generale di Sara Entertainment ossia la compagnia che gestisce il TIGER DISCO – insiste nel dire che la destinazione d’uso dello stabile era legale ed afferma “non posso andare nel dettaglio ora come ora. Rilascieremo ulteriori dichiarazioni una volta che avremo i risultati dell’Istituto di Forensica di Bangkok”.

Sinchai ha inoltre affermato che la compagnia paghera’ 1 milione di baht per ogni vittima e coprira’ tutte le spese ospedaliere degli altri feriti aggiungendo 5,000 baht come risarcimento danni per ogni persona ferita ed ha aggiunto che sono tutt’ora in contatto con 20 feriti.


Fonte: Bangkok Post

lunedì 20 agosto 2012

USCITE DI SICUREZZA AL TIGER: UNA BURLA


L’incendio che ha distrutto il TIGER DISCO a Phuket venerdi’ 17 Agosto, ha nuovamente messo in risalto la sbalorditiva incompetenza e mancanza di controlli per cio’ che riguarda la sicurezza nei locali pubblici.

4 persone morte e 11 ferite. Un immobile distrutto nella turisticissima Patong. Nessuno ha provveduto a controllare che il locale fosse a norma poiche’ la tendenza in Thailandia e’ quella di punire solamente quando ci scappano i morti. Tutti a Phuket sono al corrente delle carenze in materia di sicurezza dei locali da ballo. Volete un’altro nome ? HOLLYWOOD DISCO. Vediamo se qualche autorevole ispettore avra’ l’accortezza di notificare al gestore le irregolarita’ o se dobbiamo attendere l’inevitabile tragedia. TIGER DISCO era da sempre una delle attrazioni maggiori a Patong e tutti sapevano che il locale chiudeva i battenti ben aldila’ dell’orario consentito.

I gestori si fanno burla delle leggi sull’edilizia cambiando il progetto non appena che le autorita’ girano l’angolo e sempre piu’ spesso c’e’ la compiacenza di ufficiali corrotti o incompetenti. Le societa’ di gestione sono piu’ preoccupate di fare cassa che dei problemi di domani. In tutta la Nazione, la sicurezza e’ sempre ultima nelle priorita’ degli operatori o semplicemente, come in questo caso, i gestori sono lasciati liberi di operare senza uscite di sicurezza adeguate ed estintori.

I sopravvissuti hanno dovuto farsi strada tra fumo e fiamme per riuscire a scappare alcuni rimanendo schiacciati nel panico creatosi. A centinaia si sono imbottigliati in 2 strette uscite di sicurezza ed alcuni sono stati gettati a terra e calpestati. Inutile riportare l’assenza di estintori, rilevatori di fumo e di spruzzini d'acqua antincendio. Tutte queste violazioni sono purtroppo palesemente note, nulla di straordinario. E’ come riportare che a Phuket le vittime di un incidente transitavano in senso contrario.

Precedenti eccellenti hanno gia’ messo in evidenza le enormi lacune in materia di prevenzione come negli incendi al Grand Park Hotel del 2012, il Santika Pub nel 2009, il Pattaya Royal Resort nel 1997 e la fabbrica Kader Toy nel 1993.

Sono allo stesso modo gia’ alquanto prevedibili le affermazioni stile vecchia scuola di ufficiali che promettono controlli a tappeto e forti punizioni ai violatori: non ne possiamo veramente piu’ di dichiarazioni sensazionalistiche che oramai cadono nel ridicolo facenti parte di una kermesse di affermazioni nate per riempire i notiziari dei media.

Cio’ di cui c’e’ veramente bisogno e’ una nuova politica nazionale in materia di sicurezza dove il Paese possa rientrare nel 21mo secolo. Non solo il Governo ma soprattutto gestori, operatori del settore e business leaders devono stare in prima linea nell’ossevazione delle nuove norme e non rendersi compiacenti dell’ennesimo occhio che si chiude in materia di sicurezza.

La chiusura per operatori recalcitranti e punizioni che rientrano sotto il codice penale possono servire da deterrente che l’intera Nazione e’ pronta ad accogliere a braccia aperte.

domenica 19 agosto 2012

CAUSA DELL’INCENDIO ANCORA SCONOSCIUTA



Il trasformatore vicino al Tiger Disco e’ intatto, dicono le autorita’




L’Autorita’ Provinciale per l’Energia Sabato 18 Agosto ha dismesso teorie le quali davano la colpa dell’incendio al TIGER DISCO ad un trasformatore colpito da un fulmine fuori dal locale.

Ci sono solo i gatti a sedersi fuori da quello che resta dell’allora TIGER DISCO a Patong Beach. Un incendio l’ha divorato Venerdi’ 17 Agosto alle 4:00 uccidendo 4 persone.

Atipong Thongyon, Manager dell’Autorita’ Elettrica Provinciale di Phuket, dichiara che l’incendio non e’ stato il risultato di un trasformatore esterno esploso. “Tutti i trasformatori sono intatti senza che vi sia stata interruzione di energia elettrica. Pertanto, le voci che danno la colpa all’esplosione di un trasformatore sono infondate” aggiunge Atipong il quale ha accompagnato un gruppo di giornalisti sul luogo affermando anche che un ulteriore controllo con le telecamere di sorveglianza avvalla la suddetta ipotesi. “Anche se il trasformatore fosse scoppiato, le fiamme avrebbero dovuto innalzarsi per 20 metri per raggiungere il locale”.

Il Comandante Provinciale della Polizia, Generale Chonnasit Wattanawarangkoon, dice che dopo l’incendio alcuni testimoni affermano di aver visto partire delle scintille dal trasformatore vicino al DISCO CLUB dopo che un forte temporale aveva causato un breve black out in alcuni punti dell’Isola.

Il Generale Chonnasit dichiara che un’indagine su cosa abbia provocato l’incendio e’ tutt’ora in corso e che l’identificazione delle vittime non e’ stato completato.

2 turisti, un Francese e un Giapponese, si pensa che siano tra le 4 vittime accertate i cui corpi carbonizzati sono stati trasportati all’Istituto di Medicina Legale di Bangkok Sabato 18 Agosto per l’autopsia e l’esame del DNA al fine di cercare di stabilire le loro identita’.

Le indagini della Polizia sono rivolte sulla possibilita’ che la discoteca fosse aperta oltre le 2:00 (orario di chiusura dei locali pubblici) e se la presenza di sculture in Poliestere raffiguranti Tigri e Serpenti possa contravvenire alle norme di sicurezza.

Il Sindaco di Patong Pian Keesin, il quale si ricandidera’ alle elezioni municipali, afferma che il comune non ha piu’ il progetto originale in quanto distrutto nei loro archivi a seguito dello Tsunami del 2004. Tuttavia, si dice certo che il complesso abbia operato legalmente aderendo alle norme di sicurezza [il kiosko vuole precisare che il figlio del Sindaco e’ presidente di tutti i locali pubblici a Patong cosiccome padrone dell’HOLLYWOOD DISCO].

I padroni del TIGER DISCO non hanno rilasciato dichiarazioni riguardo eventuali modifiche della struttura ma hanno giustificato l’apertura oltre l’orario consentito come “una necessita’ di dar riparo alla gente per la pioggia scrosciante che c’era in quel momento”.

Una guardia giurata di 57 anni che sorveglia un bar limitrofo afferma che”.. era una consuetudine per il TIGER DISCO stare aperto sino alle 4:00 e spesso anche oltre in quanto il locale non ha una prassi di chiusura. Semplicemente, ferma la musica tenendo accese solo le luci ordinarie consentendo ai clienti di rimanere al bar anche sino alle 6-7 del mattino”.


Fonte: Bangkok Post

RESIDENTE FRANCESE A PHI PHI ISLAND UCCISO DA UN MOTOSCAFO



Il passaporto di Olivier R.P. Jannequin, espatriato residente a Phi Phi Island ucciso dall'elica di un motoscafo



Un Francese si 42 anni che stava facendo snorkelling all’Isola principale di Phi Phi Island, e’ stato ucciso da un motoscafo ieri come affermato dalla polizia.

La vittima risulta essere un espatriato residente a Phi Phi, Olivier Raymond Philippe Jannequin, e l’incidente e’ avvenuto verso l’ora di pranzo.

“Le autorita’ hanno tentato il trasporto della salma all’entroterra di Krabi via mare ma sono stati fermati dal moto ondoso troppo forte” afferma un portavoce del Chao Fa Krabi Rescue Center il quale aggiunge the riproveranno oggi stesso.

La polizia ha dichiarato che devono ancora stabilire la dinamica della tragedia e per questo le indagini sembrano avere uno stallo dal momento che non vi sono testimoni del fatto nonostante la vittima viaggiasse con amici.

In Giugno, le sorelle canadesi Audrey e Noemi Belanger sono state rinvenute cadavere nella loro stanza presso un Hotel sempre a Phi Phi Island. I risultati delle autopsie sia in Thailandia sia in Canada, hanno dato risultati inconcludenti.


Fonte: Phuketwan

sabato 18 agosto 2012

INCENDIO DEVASTA IL TIGER DISCO A PHUKET



Il Generale Charamporn Suramanee – Vice Comandante della Polizia – esamina quel che rimane dei vestiti carbonizzati di una delle vittime





4 persone, 2 Thai e 2 stranieri, sono le vittime di un incendio che ha devastato il TIGER DISCO a Patong Beach.

Il Tenente-Colonnello Kittisak Nuphueng, ispettore di medicina forensica a Phuket - afferma che la polizia ha raccolto campioni di DNA dalle vittime i quali saranno inviati all’Istituto di Medicina Legale presso l’Ospedale Generale della Polizia a Bangkok al fine di procedere all’identificazione delle vittime rimaste carbonizzate.

Il colonnello Kittisak afferma che i familiari di 2 Thailandesi ed 1 Inglese hanno fornito i propri campioni in quanto temono che ci sia un loro familiare tra le vittime. Una volta spediti i campioni a Bangkok, il test per l’esame del DNA normalmente impiega 24 ore.

Booncherd Butkho, 62 anni, teme che tra le vittime vi sia anche sua figlia, Duangporn, la quale non e’ piu’ ritornata a casa dopo essere andata in discoteca con alcune amiche le quali sono riuscite a sopravvivere. Le amiche l’hanno vista andare in bagno prima che l’incendio divampasse e poi non ne hanno piu’ avuto notize.

Joseph Tzouvanni, Inglese di 26 anni, ha chiesto alla polizia di prelevare i propri campioni. E’ arrivato a Phuket dall’Inghilterra il giorno successivo all’incendio dopo essere stato informato che suo fratello Michael Pio Tzouvanni di 24 anni e’ scomparso da Venerdi’ 17 ed il 19 avrebbe dovuto prendere l’aereo per rientrare. Nella camera dove alloggiava, le valigie erano gia’ pronte. Passakorn Jirapattanasophon, un’amica, afferma che Michael aveva delle placche metalliche in entrambe le ginocchia.

Il Colonnello Kittisak lancia un’appello a chiunque sospetti che un proprio familiare sia tra le vittime, di recarsi presso la stazione di Polizia e lasciare un campione per l’esame DNA.

A Bangkok intanto, il Generale Charamporn – Vice Comandante della Polizia – ha dichiarato che un primo esame delle 4 vittime ha mostrato che 2 sono Thailandesi di sesso femminile e gli altri 2 sono maschi caucasici. Inoltre, e’ stato attribuito loro il soffocamento come causa del decesso.



Fonte: Bangkok Post

giovedì 21 giugno 2012

TURISTA AUSTRALIANA ACCOLTELLATA A MORTE




amiche della vittima trovano conforto abbracciandosi davanti al feretro che porta le spoglie della turista accoltellata la scorsa notte



La polizia e’ alla caccia dei 2 assassini che hanno accoltellato una turista Australiana davanti al Kata Thani Resort a Kata Noi nel tentativo andato male di strapparle la borsetta.

La donna ha reagito trattenendo la borsetta per poi essere stata trafitta al cuore dalla lama di un coltello di 10 cm causandone la morte. Gli assalitori sono fuggiti in motocicletta a mani vuote intorno alle 22:30 di ieri.

L’amica con la quale stava passeggiando e’ stata anche lei ferita al braccio dalla lama ed e’ stata medicata in Ospedale e rilasciata in giornata dopo che le sono stati applicati punti di sutura al braccio destro.

Entrambe le donne facevano parte di una comitiva di 10 agenti di viaggio arrivati a Phuket Lunedi’ per una ispezione al Kata Thani Resort che domina la spiaggia di Kata Noi a sud di Phuket.

2 Thai in motocicletta le hanno affiancate tentando di strappare la borsetta ma sono scappati a mani vuote. Le 2 vittime non si sono accorte subito di essere state ferite.

L’amica della vittima ha dicharato alla polizia “passeggiavamo sulla strada mentre stavamo rientrando per cena. Gli uomini in motocicletta ci erano gia’ passati davanti 2 volte e questo ci aveva gia’ infastidito. Ad un certo punto poi, ho udito un rumore dietro di me e, vedendo la mia amica strattonata, sono quindi intervenuta in suo aiuto mentre i 2 si dileguavano in motocicletta a mani vuote. Rimettendoci in cammino, solo allora ci siamo rese conto di essere state ferite”.

Purtroppo una delle due donne non ce l’ha fatta poiche’ raggiunta al cuore mentre l’altra e’ stata soccorsa dallo staff del Kata Thani.

Le telecamere di sicurezza dell’hotel hanno catturato il momento in cui le donne sono state assalite sebbene non si riesca a distinguere il numero di targa.

Questo incidente che vede come vittima un agente di viaggio, e’ destinato ad aumentare l’onda di preoccupazione in materia di sicurezza dei turisti sull’Isola.

Il Console Onorario Australiano Larry Cunningham e’ andato al Phuket International Hospital a far visita alla donna ferita prima di raggiungere la polizia. L’Ambasciata Australiana sta contattando i familiari della vittima in Australia.

Il Kata Thani Resort si trova nella quieta Kata Noi, lontano dalla folla e dal rumore di Patong Beach, Karon e Kata Beach. Si riteneva fosse l’ultimo posto dove un omicidio di questo tipo potesse accadere.

Borsette strappate alle vittime da bande di giovani in motocicletta sono tra i pericoli maggiori sull’Isola, particolarmente per donne sole sebbene questo caso particolare sia l’unico a memoria dove la turista sia rimasta uccisa.

Una giovane Tedesca ha avuto il pollice mozzato in un tentativo simile a Krabi. Nell’intervento chirurgico, I medici sono riusciti a riattaccarlo e 4 giovani sono stati prontamente arrestati.

Fanno discutere anche le circostanze della morte di 2 sorelle canadesi a Phi Phi nella camera dell’hotel dove stavano alloggiando.

L’Isola di Phuket aveva gia’ fatto notizia a Gennaio in materia di sicurezza quando l’attore Hollywoodiano Jeremy Renner si trovava tra un gruppo di persone attaccate con scure e coltelli in un pub a Phuket Town. Nell’incidente, Vorasit Issara proprietario di un resort, era stato ferito seriamente alla testa mentre l’attore e’ rimasto incolume.

  Fonte: Phuketwan