"dovresti ringraziare il Governatore invece di fare solo lamentele tutte le volte. Non e' saggio parlare sempre male di Phuket visto che vivi e fai i tuoi affari qui' "
FATTI, PENSIERI E MISFATTI CHE RIGUARDANO IL REGNO DI SIAM OVVERO LA TERRA DEI SORRISI
venerdì 30 agosto 2013
TESO CONFRONTO DEL CONSOLE AUSTRALIANO PER TRUFFA MOTO D’ACQUA


domenica 21 luglio 2013
TRUFFE MOTO D’ACQUA: L’AVVENTURA NELLA VACANZA
“Il nostro operatore ha iniziato ad abusare verbalmente gridandomi in faccia” dice Selina “mentre l’altro operatore era ancora peggio. Continuava ad insultarmi e ci ha minacciato di coinvolgere anche la mafia”


sabato 13 luglio 2013
POLIZIOTTO CORROTTO DISMESSO PER CONNESSIONE CON TRAFFICANTI


mercoledì 7 novembre 2012
ARRESTATO IMPOSTORE: 1,5 MILIONI DI BAHT RACCOLTI SPACCIANDOSI PER POLIZIOTTO
Chaowaroj Jangjob ammesso alla polizia di aver messo in tasca circa 1,5 milioni di baht negli anni impersonificando poliziotti


sabato 3 novembre 2012
LA POLIZIA THAILANDESE IMPARA L’INGLESE PER PREPARARSI ALL’IMMINENTE AEC
“Hello, how are you ?” l’eco risuona intorno alla stanza dove dozzine di poliziotti e poliziotte sono riuniti come studenti
Fonte: Bangkok Post
martedì 11 settembre 2012
RAMPOLLO DELLA RED BULL ACCUSATO DI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA
“test dell’alcohol e’ risultato positivo per Vorayuth Yoovidhya che ha investito e ucciso un poliziotto a bordo della sua Ferrari”
Fonte: The Nation



martedì 4 settembre 2012
POLIZIOTTO UCCISO INVESTITO DALLA FERRARI DEL RAMPOLLO DELLA RED BULL
La ferrari 458 Italia che ha investito ed ucciso il poliziotto durante la ricostruzione dell’incidente
Parlando della perquisizione in casa di Worrayuth, il Generale Khamronwit ha detto di essere a conoscena che un ufficiale della Polizia di Thong Lor era amico di un membro della famiglia Yoovidhya il quale aveva indicato un’altra persona come sospetto. L’ufficiale e’ stato poi accusato di depistare le indagini attraverso false timonianze.
“Ho trasferito l’Ispettore con effetto immediato, pertanto non lavorera’ piu’ sul caso. Un poliziotto e’ stato ucciso ma l’ufficiale sta dalla parte del criminale” ha affermato il Generale in preda all’emozione.


mercoledì 29 giugno 2011
POLIZIA CHE SI DIVERTE INVECE DI SOPPRIMERE

La polizia si trovava proprio li’ Venerdi’ notte dopo le 2 ma come cliente e non per far osservare l’orario di chiusura. A chi spetta il compito di far rispettare la legge cosi’ da porre fine a questo frastuono per tutti i residenti della zona ?
Firmato senzasonno – Patong 29/6/11
“Il bar si trova in una zona residenziale e quindi stando alla legge deve chiudere alle 1:00. Ci e’ stato veramente d’aiuto aver ricevuto questo reclamo. Applichero’ la legge immediatamente.”


venerdì 22 ottobre 2010
AI POLIZIOTTI MANCA IL CORAGGIO DI FARE IL LORO DOVERE

“Promozioni piu’ giuste ed un sistema di trasferimento sono le misure necessarie per riformare le forze di Polizia Tailandesi”
Questa e’ l’affermazione di Watcharapol Prasarnratchakij, vice capo polizia nazionale.
La riforma della Polizia fa parte del progetto di riconciliazione. Vasit Dejkunjorn, un ex generale in pensione, e’ stato nominato dal Primo Ministro a capo della commissione di riforma della Polizia avente il compito di redigere un piano di riforma che possa rendere l’Arma piu’ responsabile verso la gente.
Il Generale Watcharapol afferma che il piano di riforma avrebbe lo scopo di creare poliziotti piu’ sicuri nell’espletazione del loro dovere.
“Il fenomeno di ‘polizia pomodoro’ riflette l’insicurezza dei poliziotti di poter avanzare di carriera” ha riferito Watcharapol ai microfoni durante un seminario tenutosi ieri dall’Associazione Giornalisti e la Fondazione Sviluppo Stampa Tailandese.
‘Polizia pomodoro’ e’ il termine marchiato a loro durante la protesta delle maglie rosse riferendosi a quei poliziotti che simpatizzavano con i protestanti leali all’ex Primo Ministro Thaksin Shinawatra (rossi dentro e fuori).
Il Generale ha continuato dicendo che un modo per aumentare la sicurezza nei poliziotti e’ quello di garantire un sistema di promozione giusto e trasparente e di trasferimento basato su merito ed anzianita’.
L’annuale reimpasto della Polizia e’ stato oggetto di critiche poiche’ macchiato di corruzione ed interferenza politica.
Sompien Eksomya – ex capo della Polizia di Bannang – e’ visto come vittima di interferenza politica e di ingiustizia all’interno del sistema di promozione e trasferimento. L’anno prima che andasse in pensione, ha chiesto il trasferimento da Yala ad una localita’ piu’ sicura quale Trang. La sua richiesta non ha avuto risposta e il 12 Marzo lui, sua moglie e l’autista sono stati uccisi da una bomba piazzata dai ribelli.
Il Generale Watcharapol dice che il capo della Polizia Provinciale deve essere attentamente selezionato e corrispondere ad un manager professionale cosiccome ogni stazione di polizia deve avere un sovraintendente competente.
“Dobbiamo assicurarci che il piano di riforma produca poliziotti di qualita’ a tutti i livelli” afferma il Generale Watcharapol aggiungendo la necessita’ di migliorare le stazioni di polizia rendendole piu’ accettabili e responsabili alla gente.
Il sistema di reclutamento e addestramento dovrebbe essere rivisto assieme ad un maggiore investimento nella tecnologia. Si sono spesi in totale 2 miliardi di baht per il noleggio degli automezzi operativi mentre solo 200 milioni sono stati spesi in tecnologia.
Sawaeng Boonchalermvipas, lettore alla Thammasat University, dice che il numero di poliziotti dovrebbe essere ridotto e che la polizia locale dovrebbe lavorare con le comunita’ locali al fine di accelerare il processo di riforma e aggiunge che i poliziotti dovrebbero applicare di piu’ la legge e mantenere ordine.
“E’ ora che la Polizia inizi ad aprirsi ai cambiamenti permettendo alla gente di prenderne parte” dice ancora Sawaeng.
Kasemsant Chotichakornphan, vice-decano di Pubblica Amministrazione all’Istituto Nazionale di Sviluppo Amministrativo, ha detto che le riforme devono coinvolgere i politici, il pubblico e la polizia aggiungendo che il governo deve varare le riforme mentre la polizia deve essere pronta ad abbracciarle con mente aperta.
“Il problema che la Polizia sta attraversando riguarda una crisi d’identita’” afferma il Colonnello Kasemsant aggiungendo che uno degli ostacoli per la riforma e’ costituito dalla mancanza di sicurezza nella politica si Stato e nella commissione di riforma.
Boontan Tansuthepweerawong, segretario-generale della Commissione Diritti Umani, dice che il piano di riforma della polizia non puo’ procedere senza la partecipazione dei media e del pubblico. “Il dibattito sul programma di riforma deve essere condotto apertamente a livello nazionale e la Polizia dovrebbe inoltre essere incoraggiata a rispettare i diritti della gente” aggiunge Boontan.
venerdì 15 ottobre 2010
POLIZIA SCOVA SPACCIATORI A PHUKET

la banda di spacciatori arrestati durante l’operazione
Il Vice capo del consiglio di Kathu e’ stato arrestato durante un’operazione condotta dalla Polizia la quale lasciera’ i turisti di Patong senza fornitura regolare.
Somkorn Somboon, 44 anni, e’ stato arrestato la scorsa notte mentre incontrava un poliziotto in borghese in una stradina vicino all’intersezione di Kathu a Phuket. In prima serata, 2 spacciatori erano gia’ stati arrestati a Patong Beach.
L’operazione e’ iniziata in serata intorno alle 19:00 con l’arresto di Wiitaya Kinjamps, 34 anni, in un appartamento a Rat-U-Thit 200 Pee Road a Patong Beach dove la polizia ha trovato 6 sacche contenenti metamfetamine in pasticche da 1 grammo assieme a 30.000 baht.
Alle 21:00, Sineenart Nipat (39 anni) e’ stata arrestata in Soi Bansan dietro al Jungceylon con 8 sacche di pasticche e 14.000 baht indicando Somkorn come suo fornitore.
Nelle fasi seguenti, un poliziotto ha telefonato a Khun Somkorn chiedendo metamfetamine e gli e’ stato riferito di trasferire 11.000 baht nel conto bancario di Somkorn, dopodiche’ il poliziotto e’ andato all’incontro con una Honda Wave vicino all’intersezione di Kathu alle 23:00 circa la scorsa notte.
Al momento dell’arresto, Khun Somkorn aveva 3 sacchi contenenti metamfetamine in pasticche da 1 grammo. Tutti gli arrestati sono stati detenuti senza cauzione. La polizia pensa che siano spacciatori di lunga data che fornivano i turisti a Patong.
15/10/10 – Phuketwan.com
giovedì 14 ottobre 2010
I BIRMANI ACCUSANO LE AUTORITA’ TAILANDESI DI TRAFFICO UMANO

“...un poliziotto ha voluto 5.000 baht e gli ho detto che non li avevo. Poi mi ha detto che se andavo a letto con lui non mi avrebbe portato in stazione...”
Immigrati illegali in Tailandia hanno accusato le autorita’ di Ranong di venderli ai barcaioli contrabbandieri e di rendere le ragazze schiave del sesso a pagamento.
Due Birmane hanno riferito che la polizia di Ranong assieme ad ufficiali dell’Ufficio Immigrazione, chiedono soldi o prestazioni sessuali alle loro vittime dietro detenzione o vendita a mediatori qualora rifiutano di cedere alle richieste.
Una ragazza di 17 anni ha detto di essere stata costretta a lavorare come prostituta in un bar karaoke sin da quando ne aveva 13, vendendo il suo corpo a 350 baht a cliente dei quali 125 vanno al padrone e 100 all’ufficiale corrotto. Il bar karaoke dice di appartenere ad un poliziotto del posto.
Gli immigrati arrestati a Ranong, dopo un periodo di detenzione che varia, vengono selezionati in gruppi e marcati per consegna lungo il fiume Kraburi per la Birmania dove durante il trasferimento si incontrano le barche dei trafficanti.
Il traffico illegale dei Birmani e’ in corso da diversi anni dove a migliaia vengono catturati e sfruttati.
Ranong si trova al confine piu’ vicino tra Birmana ed il Sud delle 14 provincie Tailandesi che comprende localita’ di turismo internazionale quali Phuket, Krabi e Kao Lak.
Paradossalmente, il processo ha il tacito consenso delle vittime stesse le quali preferiscono essere sfruttate sessualmente o essere vendute come forza lavoro nell’industria di gamberi e gamberetti piuttosto che essere consegnati alle autorita’ Birmane le quali riservano loro un lungo imprigionamento e a volte torture.
Queste sono le informazioni date da Ae e Mo (nomi inventati), 2 donne Birmane le quali rischiano maltrattamenti dalla Polizia e dagli Ufficiali Tailandesi qualora venissero scoperte. La loro storia combacia con quella di altri Birmani che hanno avuto la stessa sorte.
A Gennaio 2009, l’esercito Tailandese ha rimandato in mare centinaia di Rohinghya (gruppo etnico musulmano) trovati su barche alla deriva al largo di Ranong. Molti di loro si stima che siano morti in mare.
Per diversi anni, la vittimizzazione di migliaia di immigranti Birmani in Tailandia ha preso piede senza alcun intervento del governo. Oggi non e’ cambiato nulla nonostante che il comportamento con i Rohingya abbia ricevuto attenzione internazionale e dopo l’incidente nel 2008 dove 54 Birmani sono morti soffocati dentro ad un camion che ne conteneva piu’ di 100 diretti a Phuket.
Una vita di lavoro legale o illecito nelle societa’ di costruzione a Phuket, rappresenta il sogno di molti Birmani i quali preferiscono la vita da cani seclusi in Tailandia piuttosto che poverta’ e fame nella loro Terra.
Il racconto di Ae e Mo avviene proprio a ridosso della Conferenza Internazionale Anti-Corruzione che si terra’ a Bangkok a Novembre a cui parteciperanno circa 1500 delegati da tutto il mondo. Sihasak Phuangketkeow e’ il presidente del Consiglio ONU sui Diritti Umani in Tailandia.
Mo ha 17 anni e dice di essere orfana. Non ha nessun ricordo dei suoi genitori e dice di essere stata cresciuta da una donna a Victoria Point, il paese Birmano piu’ vicino a Ranong.
“Quando avevo 6 anni, sono stata portata in Tailandia dalla donna che mi ha cresciuto dopo che i miei genitori sono morti. Mi ha portato nella provincia di Chumpon dove lei lavorava per un’azienda ittica. A 13 anni, mi ha venduto al proprietario di un karaoke bar per 70.000 baht. Mi pagava 4.000 baht al mese ma il salario andava alla donna. Servivo ai tavoli, pulivo il bar ed intrattenevo i clienti. Se i clienti mi davano la mancia, me la custodivo gelosamente. Ho detto al proprietario che volevo andarmene e mi ha risposto che non potevo poiche’ aveva pagato per me e quindi non potevo scappare. Poi, ho incontrato un uomo Birmano gentile che mi ha dato lavoro in un’azienda ittica. Ho potuto cosi’ risparmiare per 1 anno ed ho incontrato Ae che stava cercando lavoro. Ae aveva deciso di ritornare a Ranong ed io andai con lei”.
“Prima che lasciassimo Chumpon, la polizia ci ha fermato per strada chiedendoci 7.000 baht a testa come prezzo per lasciarci andare. Ae riferi’ di non avere quei soldi ma io avevo qualche risparmio e riuscii a negoziare un prezzo di 3.000 baht e quindi fui libera di andarmene”.
“Ae invece rimase in prigione 1 mese per poi essere messa su un camion con destinazione Ranong assieme ad altri Birmani. Incontrai Ae a Ranong. Ero senza lavoro e senza soldi, cosi’ decisi di andare in Soi 3 (la zona bordelli di Ranong) e lavorare in un karaoke di proprieta’ di un poliziotto che aveva in custodia la mia carta d’identita’. Il cliente pagava 350 baht per fare sesso di cui 125 andavano al padrone e 100 all’ufficiale corrotto dell’Immigrazione. Dovevo lavorare ogni giorno con 4 o 5 clienti. Alla fine sono scappata ed ho incontrato Ae ma il proprietario mi ha scovata con l’aiuto di un suo scagnozzo e mi ha portata indietro nel bar”.
“Poi mi sono malata e sono finita all’Ospedale di Ranong, dopodiche’ Ae mi ha preso e portata a stare presso un’altra amica. Sono stata fermata da un poliziotto al quale ho detto che la mia carta d’identita’ ce l’aveva il padrone del bar in Soi 3. Il poliziotto mi ha chiesto 2.000 baht che non avevo e pertanto mi ha portato in stazione. Al processo, mi hanno dato una multa di 2.000 baht che significa servire 10 giorni in galera a 200 baht al giorno, dopodiche’ mi hanno spedito al centro detenzione dell’Immigrazione”.
“Una donna poi mi ha notato domandandomi se nessuno era venuto a pagare la cauzione per me alla quale ho risposto di no. La donna ha quindi pagato 1.500 baht all’Immigrazione e mi ha portato via in camion assieme ad altre 20 donne e circa 30 uomini. Siamo poi saliti su 2 barche, una per gli uomini e l’altra per le donne. Avevamo tutti i polsi legati. Vicino a Victoria Point, una barca poi ci e’ venuta incontro. L’uomo sulla barca aveva una lista delle persone da prendere a bordo. Altre 4 ragazze assieme a me sono state messe sulla barca e riportate in Tailandia mentre tutti gli altri sono stati portati in altre barche diverse”.
“Non abbiamo mai visto nessuna autorita’ Birmana. Sapevo che eravamo diretti in Tailandia ma non sapevo dove. La donna che aveva pagato 1.500 baht per me attendeva al molo di attracco. Per ognuna di noi, ha pagato 2.000 baht”.
“Un minivan ci ha poi portato al distretto di Kraburi a lavorare in una piantagione di gomma. Dopo 6 settimane, la donna mi ha detto che mi avrebbe trovato un marito. Ho quindi fatto amicizia con un uomo che mi ha portato a far compere al mercato locale ma alla prima occasione sono scappata con 1.000 baht in tasca ed ho preso il bus per Ranong dove ho di nuovo incontrato Ae”.
Ae ha 23 anni e dice di aver vissuto a Ranong per oltre 10 anni essendo arrivata con altri 8 membri della famiglia i quali hanno cominciato a vendere vestiti e sono rimasti.
“Circa 4 anni fa, la mia famiglia ha deciso di ritornare in Birmania. Con i risparmi accumulati, avevano deciso di aprire un negozio mentre a me piaceva stare in Tailandia e pertanto sono rimasta. La vita e’ piu’ dura in Birmania. Quando ho bisogno di soldi, qualche volta lavoro al bar. Il proprietario di un bar ha preso la mia Carta d’Identita’ e se l’e’ tenuta”.
“Ho girato un po’ la Tailandia andando a Samui, Nakkornsitammarat ed anche Phuket. Al posto di controllo di Tachatchai la polizia mi ha chiesto la Carta d’Identita’ alla quale ho risposto che abitavo a Phuket e l’avevo dimenticata in casa. Non hanno sollevato obiezioni facendomi passare. Parlo il Tailandese piuttosto bene”.
“Una volta a Chumphon, ho incontrato Mo e sono stata arrestata in quanto non avevo Carta d’Identita’ e soldi. Mi hanno detenuto per poi mandarmi a Ranong con la celere. All’Immigrazione, mi hanno chiesto soldi ma ho detto loro che avevo solo 1.500 baht sufficienti solo per il viaggio a Victoria Point”.
“Quando ho poi trovato soldi, sono ripartita per la Tailandia con in mano un visto di 1 settimana. Da allora, non sono piu’ ritornata. Una notte, un poliziotto mi ha fermata a Ranong. Non avevo la carta d’identita’. Ha voluto 5.000 baht e gli ho detto che non li avevo. Poi mi ha detto che se andavo a letto con lui non mi avrebbe portato in stazione. Alla fine, si e’ preso 1.500 baht”.
“Quando incontriamo la polizia Tailandese, chiedono sempre soldi. Ricordo una volta in cui 3 uomini vennero a casa mia poiche’ stavano cercando Mo la quale era andata a casa di una nostra amica. Dopo avermi picchiata, gli uomini mi hanno portato su una collina dove pensavo che mi avrebbero ucciso poiche’ non volevo dire loro dove si trovava Mo. Mi hanno poi portata a Ranong in un bar di Soi 3 e ammanettata ad un tavolo. Le manette non erano cosi’ strette cosi’ sono riuscita a liberarmi e fuggire. Sono ritornata nella mia stanza a prendere le mie cose per poi andare a vedere Mo”.
“Adesso, durante il giorno non ho paura se qualcuno mi nota. Di notte e’ diverso poiche’ e’ piu’ pericoloso. La polizia qui’ fa’ soldi sulla pelle dei Birmani in ogni momento. Anche Birmani in regola subiscono minacce di venire beccati in possesso di droga (messa dal poliziotto) qualora rifiutino il pagamento del pizzo”.
Mo ed Ae dicono di voler continuare la loro vita in Tailandia, probabilmente a Ranong. Non sanno rispondere a domande che riguardano il loro futuro. Il Colonnello capo dell’Ufficio Immigrazione a Ranong afferma che tutte le domande rivolte a lui devono dapprima avere l’approvazione dei suoi superiori a Bangkok.
Fonte: Phuketwan


domenica 10 ottobre 2010
PORNO MINORILE ANCORA IN VENDITA NONOSTANTE LE ‘RETATE’

"Il Colonnello Saravuth ha ammesso la difficolta’ nel prendere i venditori con il sorcio in bocca poiche’ si dileguano prima dell’arrivo della polizia"
Pornografia minorile ed altri DVD espliciti sono ancora esposti in vendita lungo Sukhumvit Road nonostante la repressione promessa della polizia. In alcuni casi, si e’ addirittura osservato un aumento dei DVD pornografici venduti i quali, oltre alla pornografia minorile, contenevano gay e bestiality.
Saravuth Chindakham, capo della stazione di polizia di Lumpini, ha riferito che i suoi uomini stavano cercando di reprimere i venditori.
La repressione e’ stata eseguita dietro ordine del capo della Polizia Metropolitana della 5 Divisione – Generale Maggiore Anuchai Lekbamrung – a seguito di un articolo pubblicato il 3 Ottobre in cui si citava la vendita di materiale pornografico contenente materiale pedofilo tra Soi 3 e 21. Il Colonnello Saravuth ha ammesso la difficolta’ nel prendere i venditori con il sorcio in bocca poiche’ si dileguano prima dell’arrivo della polizia. La tattica utilizzata era quella di fingersi acquirenti.
“Perlomeno, sentendo il fiato della polizia sul collo, il loro business diventa piu’ difficile” afferma Saravuth.
Durante un nuovo sopralluogo di alcuni giornalisti che si sono appostati per ben 2 ore ogni notte osservando tali bancarelle per 1 settimana, non e’ stato visto nessun tentativo della polizia di confisca del materiale cosiccome nessun arresto ma anzi i venditori sono sembrati non aver timore alcuno di un’eventuale azione repressiva della polizia.
Venerdi’ sera, uno dei piu’ grossi venditori dell’area aveva ancora pornografia minorile in vendita.
“Che cosa vuoi ? Thai, Giapponese o Europeo ?” chiede il venditore ai turisti passanti, compresi genitori con bambini.
Quando un passante si e’ fermato a guardare, il venditore gli ha chiesto “ Vuoi ‘Lolita’ ? “, indicando la copertina di bambini sotto i 10 anni. “ Posso venderti un film per 100 baht o 6 per 500. Compra adesso. “
La quantita’ di pornografia minorile esposta varia durante il giorno, tuttavia abbiamo notato essere sempre disponibile dopo le 20:00.
Un venditore si e’ pure vantato di avere pornografia minorile disponibile su DVD invece che CD dove la qualita’ e’ compromessa.
Un diplomatico straniero che abita nella zona e che ha seguito la situazione da quando la cosa e’ stata pubblicata, afferma di essere stupefatto che il materiale non sia stato ancora confiscato.
“Non devono mettere in piedi un’operazione massiccia o fare tanti arresti, devono solo tirare via il materiale cosi’ che migliaia di passanti non possano vedere” dice il diplomatico che preferisce rimanere nell’anonimo, il quale aggiunge che l’inerzia delle forze dell’ordine potrebbe rafforzare i venditori i quali si sentono di continuare se non incrementare il business in quanto ben protetti da qualche potente.
Alcuni venditori si sono insospettiti durante il sopralluogo dei giornalisti che chiedevano pornografia minorile ed hanno immediatamente fatto sparire il materiale per poi esporlo nuovamente dopo 2 ore.
Uno dei venditori ha detto di essere al corrente dell’articolo sulla loro vendita di pornografia minorile pubblicato Domenica 3 Ottobre ma di non essere preoccupato di venire arrestato poiche’ la storia non e’ stata pubblicata da un giornale in lingua Tailandese.
10/10/10 Fonte: Bangkok Post


mercoledì 6 ottobre 2010
CORRUZIONE A PATONG: LE VITTIME DICONO 'BASTA'

"Se non ci fossero le bustarelle, i prezzi a Patong scenderebbero del 50%”
Il livello di corruzione a Phuket e’ stato rivelato oggi quando il capo dell’Associazione Esercizi Pubblici di Patong ha riferito che le attivita’ continuano a dare bustarelle a 14 uffici governativi o correlati e che e’ arrivato il momento di dire basta.
Le richieste pervenute da altri 3 uffici governativi di pagare bustarelle, hanno fatto alzare loro le mani. “Fin’ora, ne abbiamo tollerate 14 ma oltre a cio’ e’ pura avidita’ “ hanno detto.
Le rivelazioni non avranno grosso impatto per i migliaia di turisti che ci si aspetta arrivino a Phuket, eccezione fatta per i costi che comporta la corruzione i quali alla fine ricadono sul turista.
Se il turista si trova ad essere tra coloro che si divertono oltre l’orario limite di chiusura, allora e’ anche tra coloro che ne trarranno beneficio.
Weerawit Kuresombut – Presidente Associazione Esercizi Pubblici di Patong – si e’ sfogato durante una riunione organizzata da Pian Keesin Sindaco di Patong Beach (foto) per discutere sul “Futuro di Patong” e diverse persone avevano gia’ previsto che la troppa corruzione fosse l’argomento principale.
“Ci sta bene pagarne 14” dice Weerawit che rappresenta circa 400 tra bar e club a Patong “ma se altri gruppi arrivano a chiederne ancora, dovremo negoziare con loro e se non raggiungiamo un’accordo, non possiamo garantire cosa succedera’ “.
Si stima che siano circa 500 i locali a Patong che pagano bustarelle a diversi uffici governativi i cui costi ricadono alla fine ai turisti.
Alla fine dell’incontro, Weerawit ha detto ai giornalisti che le piccole attivita’ normalmente pagano una bustarella di circa 20.000 baht al mese mentre un nightclub grande puo’ arrivare ad una bustarella di 120.000 baht sempre da distribuire ai 14 “soci”.
“Se non ci fossero le bustarelle, i prezzi a Patong scenderebbero del 50%” dice ancora Weerawit aggiungendo che “i pagamenti vengono sempre fatti in contanti e nei registri contabili figurano sotto la voce affitto. Il sistema e’ accettato a Phuket in quanto alla fine e’ il turista che paga”.
L’incontro, tenutosi al campo di calcio di Loma Park, ha attirato circa 500 persone compresi un numero di commercianti e tassisti sia di tuk-tuk che di motociclette i quali sono arrivati a piedi con uno striscione inneggiante alla costruzione di un tunnel che collega Patong Beach a Kathu.
Il tunnel e’ il progetto favorito dal Sindaco Pian il cui figlio Preechavude “Prab” Keesin e’ Presidente dei Tassisti di Patong.
Il dibattito ha toccato la corruzione quando Khun Prab, seduto tra la gente, ha fatto una domanda a suo padre riguardo il problema del rumore e del parcheggio a Patong Beach a cui il Sindaco ha risposto “stai parlando di corruzione, vero ? Allora parlero’ personalmente alle persone che chiedono denaro da voi. Gente influente a Bangkok conosce il problema e lo risolvero’ con loro“.
Appena dopo che Khun Pian ha parlato, Khun Weerawit ha preso la parola e rivolto alla gente ha detto che gli esercizi pubblici di Patong erano gia’ preparati a pagare 14 diversi uffici governativi ma che ora altre agenzie governative volevano bustarelle.
A Novembre, 1500 delegati arriveranno a Bangkok da oltre 130 Paesi per la Conferenza Internazionale Anti-Corruzione ed il Primo Ministro Abhisit Vejjajiva ha gia’ iniziato a stressare l’importanza di trovare una soluzione alla corruzione in Tailandia.
6/10/10 – Fonte: Phuketwan.com

