“....i giorni felici sono quelli in cui abbiamo i soldi proprio per sopravvivere...”
Nooward Phankham lavora in una fabbrica e da sempre riceve la paga base sindacale che non basta a tenere la famiglia sopra la soglia di poverta’.
Come extra, va’ a vendere merce in strada privandosi di qualsiasi forma di intrattenimento e vacanza per poter risparmiare. Le ha provate tutte per arrivare a fine mese e la realta’ vuole che sia lei che la sua famiglia hanno da tempo dimenticato la parola felicita’.
“i giorni felici sono quelli in cui abbiamo i soldi proprio per sopravvivere” dice Nooward, 43 anni e madre di 3 figli.
15 anni trascorsi a lavorare per la stessa fabbrica tessile nei paraggi di Samut Sakhon, la paga raramente e’ andata al di sopra della paga base sindacale.
Guadagna 207 baht al giorno, poco piu’ dei 205 baht stabiliti dalla commissione provinciale composta da rappresentanti di aziende, lavoratori e governo.
La scorsa settimana, la commissione ha discusso il salario minimo per il prossimo anno. Le aziende si oppongono alla proposta fatta dal Primo Ministro Abhisit Vejjajiva di alzare il salario giornaliero di 44 baht in favore di un modesto 10 baht.
I dipendenti hanno chiesto un aumento di 215 baht che permetterebbe loro di far fronte al rapido aumento del costo della vita.
“l’aumento di 10 baht non farebbe alcuna differenza per noi” afferma Nooward aggiungendo che se il salario minimo arrivasse a 300 baht al giorno, non basterebbe ancora.
Senza straordinari, Nooward vende gelatina di cocco per strada per poter arrotondare iniziando il tardo pomeriggio e finendo alle 1 del mattino. Tutto cio’, le procura 100 baht in piu’ al giorno.
“E’ una vita dura e stancante. Vorrei avere piu’ tempo per la mia famiglia ma non posso” dice.
Di notte, sono in 5 in famiglia a convivere in un monolocale che affittano a 1,100 baht al mese.
Il marito ed i figli guadagnano meno di 6,000 baht al mese. Tutto lo stipendio del marito se ne va’ per pagare le rate del camioncino acquistato per fare il proprio lavoro. I figli gemelli di 21 anni lavorano in una fabbrica e ricevono il salario minimo.
“sono responsabile per tutte le spese della famiglia comprese quelle per far studiare mia figlia di 12 anni” dice ed aggiunge “anni fa’, la vita non era dura come adesso perche’ la roba non era cosi’ cara”.
Ci sono 37 milioni di persone che lavorano in Tailandia, afferma il Ministro del Lavoro aggiungendo che 10 milioni non hanno completato la scuola primaria e pertanto non svolgono lavoro qualificato percependo cosi’ la paga base sindacale.
Le aziende premono per tenere i salari bassi citando come motivo il basso livello educativo e di specializzazione.
“Le aziende possono pagare di piu’ se i dipendenti sono piu’ qualificati e possiedono la conoscenza per effettuare un lavoro di qualita’” afferma Sompong Nakornsri, presidente della Federazione Datori di Lavoro Thailandesi.
Il 5-10% dei costi di produzione di un’attivita’ qua’ sono costituiti dal costo della manodopera – dice Sompong, aggiungendo che “se accettassimo l’aumento di 44 baht proposto dal PM, cio’ diventerebbe per noi un grosso carico”.
Sompong afferma che l’attuale salario minimo si applica ai lavoratori sotto praticantato i quali automaticamente guadagneranno di piu’ dopo che avranno sviluppato la conoscenza necessaria nel tempo.
Questa affermazione pero’ non corrisponde a casi come quelli di Nooward ed altri suoi colleghi che hanno lavorato per tanti anni e viene loro corrisposto ancora il salario minimo.
Youngyuth Chalamwong, economista all’Istituto di Ricerca e Sviluppo Thailandese, indica che il piano di aumento di stipendio a cui si riferisce Songpong esiste solo nelle grandi aziende.
L’attuale salario minimo non garantisce una vita decente e felice ai lavoratori i quali hanno un potere d’acquisto debole.
Youngyuth dice che un aumento non farebbe scappare gli investitori poiche’ sarebbe visto come una garanzia di qualita’ nella produzione e suggerisce che la via verso un aumento consistente quali i 44 baht, potrebbe attuarsi nei prossimi anni (non nel prossimo anno) cosicche’ da consentirne l’adattamento ai datori di lavoro.
Mentre le negoziazioni sono sempre in corso, lavoratori come Nooward continuano a sentirsi incerti nel loro futuro. Nooward deve risparmiare nei prossimi mesi per mettere da parte 170,000 baht da pagare annualmente per fondi presi in prestito dallo Stato.
Da tempo non vede i propri genitori a Chaiyaphum perche’ non puo’ permettersi il tempo e i soldi per il viaggio. Iscrivere la figlia piu’ giovane al college non e’ possibile poiche’ costa caro.
“Il mio sogno per il futuro e’ quello di riuscire a pagare tutti i miei debiti e ritornare al mio villaggio lavorando li’ “ afferma ed aggiunge “di certo, non posso affidare il mio futuro nel lavoro che ho adesso“.
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